infodump: Eating to Extinction è un interessante saggio di Dan Saladino, scritto secondo lo stile divulgativo e divertente dei saggi contemporanei, dedicato a piante, frutta, pesci, uccelli e altri animali che sono stati parte della nostra dieta, ma si sono estinti (o stanno per) a causa delle nostre azioni; il senso: la perdita di biodiversità danneggia il mondo e la nostra salute (non è un libro sulla protezione degli animali). Ottimo. Sfortunatamente il libro ci presenta 34 diversi esempi dello stesso concetto e, arrivato a metà, mi sono rotto il cazzo, capito il messaggio, smesso di leggere.
The Holdovers è un tradizionale dramedy ambientato in una famosa boarding school americana, un professore antipatico e alcuni poveri studenti sono gli unici a rimanere a scuola durante le vacanze natalizie: segue scoperta di sé e cazzate. Un marone. 
Trigger Warning è il taken di Jessica Alba, difficilmente riuscirà a rilanciare la sua carriera. 
Unfrosted è una commedia satirica con un mega cast, diretta, scritta e interpretata da Seinfeld: è assurda, alcune idee divertenti, ma dopo un po' diventa semplicemente troppo insensata.  
Chime è un mediometraggio diretto da Kiyoshi Kurosawa, è la sua produzione peggiore di sempre.
Monster del 2023 è un terribile, iper-drammatico, film giapponese di notevole successo: si parla di ragazzini e bullismo, genitori inutili e/o violenti, insegnanti inutili e/o abusive; pare sia bello ma non siamo riusciti ad arrivare alla fine per l'eccesso di rottura di coglioni. La storia si svolge secondo il classico giapponese della stessa vicenda raccontata successivamente attraverso il punto di vista di personaggi diversi. 
Demon Slayer - Kimetsu no Yaiba - Hashira Training Arc è l'adattamento dello story arc più inutile del manga, capitoli fino al 139, funzionale solo a fornire un po' di background per gli hashira e avviare lo scontro finale. Lo scontro finale, a proposito, è stato annunciato in 3 lungometraggi (data non annunciata). Solo 8 episodi, gli ultimi 2 più lunghi, per una stagione 4 interlocutoria.  
Rising Impact, anime di golf tratto da manga per Netflix, infantile e poco divertente.
Suicide Squad ISEKAI: è esattamente ciò che dice il titolo. I circa famosi, edgy personaggi DC in un contesto isekai fantasy rated T. Decentemente animato da Wit, bisogna essere dei teen non troppo intelligenti per apprezzare.
Atri - My Dear Moments: la trama mi sembrava interessante, Waterworld, ma i personaggi sono insopportabili. E' l'adattamento di una vn erotica, si spiega la trama interessante e i personaggi stereotipati. 
Shoushimin Series: è un mistery fatto alla Monogatari di Shaft (stile regia, quirky dialoghi, etc), dove i misteri da risolvere sono quelli del 'succo di frutta scomparso' o 'come fare 3 cioccolate senza bagnare i lavello'. Ha un suo fascino, ma è impossibile interessarsi. 
Borderlands 3: uscito nel 2019, 'regalato' con il ps+ a Luglio in occasione dell'imminente film dal vivo. C'è pure stato un recentissimo update per rivitalizzarlo; non l'ho platinato, non credo lo farò.
La serie è famosa, quindi non starò a spiegare trattarsi di un looter shooter dove spari-spari-spari in prima persona, poi raccogli tutte le armi e soldi e altro esplosi fuori dai corpi dei nemici sperando di trovare roba migliore di quanto già in tuo possesso. Il tutto in un setting comico-fantascientifico ultra-violento demenziale che diventa realmente fastidioso e stancante dopo un po'. 
Lo stesso vale per tutto il gioco: è divertente ma noioso e ripetitivo. 
The First Descendant è un tps fantascientifico free to play che, come tutti hanno notato, è copiato male da Destiny, terribilmente generico, controlli insoddisfacenti e gameplay mediocre. Ennesimo titolo Nexon. 
Valorant è un hero-shooter collaborativo di Riot la cui beta è da poco stata pubblicata su PS, è l'ennesimo free-to-play in uscita, è l'ennesimo spara-spara collaborativo impossibile da giocarsi da soli; è simile a Overwatch ma abbastanza diverso da godere di un suo vasto seguito. 

Karakai Jouzu no (Moto) Takagi-san: è lo spin-off principale di Teasing Master Takagi-san, ambientato un certo numero di anni dopo, dove si racconta la vita da sposati-con-figlia-piccola di Nishikata e Takagi.
Pubblicazione iniziata nel 2017, conclusasi da pochi giorni, 314 capitoli.
Pain. 
Non sono stato un fan di Takagi-san, ho letto la conclusione, ma quando Yamamoto, dopo un run di 10+ anni, decise di scriverne la fine, non ho provato particolari emozioni; un buon manga romantico, ma i personaggi sono sempre stati troppo giovani per me. 
'Moto' è un'altra cosa: è stato consistentemente uno dei miei manga preferiti dal giorno che lo scoprii. 
Yamamoto ha deciso di chiudere tutto Takagi-san, a breve uscirà l'ultimo capitolo anche dell'altro spin-off (dedicato alla figlia di Nishikata e Takagi a scuola), ma l'assenza di 'Moto' si farà sentire. 
Capitoli molto brevi, frequentemente dedicati soprattutto a Takagi e la figlia insieme; spesso coinvolto anche il padre, ma soprattutto negli ultimi anni. Vita domestica con bambina piccola che parla e cammina, inizia a imparare cose e si appresta a cominciare la scuola elementare. 
Super wholesome, mai un dramma; c'è sempre l'idea del teasing ma questa versione tra moglie e marito con il coinvolgimento della figlia è molto più naturale e realistico; è stata una lettura confortante, di quelle che ti lasciano sempre una sensazione positiva. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Finisce con il primo giorno di scuola della figlia. 


The Fall Guy: è un po' troppo drammatico per essere una commedia d'azione e un po' troppo lungo, ma è ben fatto con un'ultima ora decisamente in crescendo.
I titoli di coda sono una rivelazione: cominciano e sento una canzone che ricordo, una theme song che ricordo. 
Non avevo letto informazioni sul film, visto mezzo trailer: c'è Ryan Gosling che fa circa Ryan Reynolds, mi bastava e avanzava; non avevo collegato il titolo perché, per me, è sempre stato: "Professione Pericolo". 
La seconda serie più famosa di Lee Majors. Questo film è circa tratto da. 
Avrei dovuto capirlo durante la scena con il rumore bionico, ma no. Nessuna illuminazione. 
Ci sono altre cose: il truck, il nome dei personaggi. Che volete che dica? Sono passati 40 anni. 
Inoltre la storia è diversa: nell'originale, il nostro stuntman è anche un cacciatore di taglie; qui la trama è molto simile a diverse commedie d'azione degli ultimi anni con attori da Channing Tatum a John Cena. 
L'attore protagonista sparisce, il suo stuntman è chiamato a cercarlo per evitare che lo scandalo blocchi la produzione di un film. Succedono un mondo di cose. 
Le coreografie d'azione sono tutte realizzate con il chiaro intento di fare 'stunts', quindi tutti i combattimenti e gli inseguimenti e il resto è impostato e organizzato per consentire classici numeri da stuntmen. 
Gosling è bravo, ma non è Reynolds. Emily Blunt è bravina ma sembra fuori posto; il resto degli attori fa il proprio mestiere. 
Ci sono un paio di guest star. 
Sfortunatamente è stato un flop, probabilmente a causa dell'eccessiva autoreferenzialità hollywoodiana che è tematicamente inadatta: David Leitch non è Tarantino e questo è un film per giovani, ma quel tipo di contenuti è per adulti/anziani.
Si guarda ed è divertente.
SPOILER SPOILER SPOILER
Lee Majors e Heather Thomas guest star nella scena durante i credits.


Furiosa - A Mad Max Saga: non mi è chiaro perché la si definisca una 'saga', forse perché è un film diviso in capitoli come se fossero più cortometraggi consecutivi?
Mi sono distratto a cercare su google un'immagine con affiancate Charlize Theron e Anya Taylor-Joy, perché avrei avuto in programma un rant sulla scelta di casting di quest'ultima: mia moglie non è attualmente disponibile a spiegarmi in che modo questa immagine sarebbe stata offensiva per il genere femminile, ho comunque deciso di desistere. 
La scelta di casting è discutibile sotto ogni punti di vista: qualità professionale, aspetto fisico.
Furiosa è un prequel del Mad Max (4) di George Miller. La continuity, a mio avviso, non è precisa e mi pare ci sia un retcon nel finale, ma potrei sbagliarmi perché vado a memoria. 
E' una gran menata: è troppo lungo, i combattimenti sono troppo lunghi, l'attrice protagonista è completamente priva di charme, non ho mai capito perché il personaggio abbia generato tanto seguito (è una donna, è quello il motivo). Si guarda, non è male, ma è noioso e ripetitivo. 
Il villain di turno, quello principale, è interpretato da Chris Hemsworth con un'inutile protesi abbruttente; il suo personaggio è incomprensibilmente simile a quello di Humungus. 
Bla bla bla. E' stato comprensibilmente un flop e ha circa ammazzato la produzione di un ulteriore film.
Il problema principale di questo film è stata la presunzione di Miller, la sua pretesa di fare l'artista con montaggi eccentrici, lunghi dialoghi di vuota profondità e perdendo completamente di vista la natura minimalista all'origine del successo della serie.
La masturbazione mentale di farcire Mad Max di lore e backstory e motivi morali va completamente oltre lo scopo e il valore originale della storia. Furiosa è Mad Max trasformato in un complesso setting per un gioco di ruolo: è un'operazione che avrebbe potuto funzionare, ma non in questo modo, non frustrando l'originale tono western della vicenda, non facendone un'opulenta mega-produzione da universo cinematografico condiviso. 
Furiosa bambina fa una serie di cazzate, viene rapita e trascorrerà il resto della sua vita a cercare di tornare a casa, nel mentre combattendo in varie road war.  
Fine. 


Fast X: mi pento. Vin Diesel, mi pento. Non l'avevo guardato, non ne avevo voglia. Mi pento e rammarico. E' fantastico. Ha così poco senso ed è così figo da essere irreale. Inizia lento che sembra uno dei suoi meme sulla Famiglia, e mi sentivo già convalidato nel mio scetticismo, poi parte e... mi pento.
Il film è uscito più di un anno fa, quindi molti lo sapranno già, ma è il primo in un 2 parti che (dovrebbe) concluderà il franchise.
NOTA: in realtà, ci sarà anche un terzo film, nel senso di un secondo spin-off ma non mi è chiaro quanto sia già deciso e quanto sia stato cambiato a causa dei risultati non eccellenti di questo.   
Per l'occasione, per la celebrazione finale della più grande serie di film d'azione mai realizzata a Hollywood, ogni feud (finto o vero) è stato messo da parte: ci sono tutti. TUTTI.
Alcuni compaiono un attimo, alcuni aspettano a comparire fino a fine film, alcuni spariscono durante: ci sono tutti. Anche, ovviamente, i morti.
In più ci sono Jason Momoa (migliore villain di sempre per la serie), Brie Larson e un paio di altri.
Leterrier e Lin non conoscono limiti, hanno il potere creativo di pensare a qualcosa di sempre più stupido, incredibile e meraviglioso. 
La storia è un seguito di Fast Five, con tanto di lungo prologo con scene modificate da quel film per includere 'cose' (persone) e rimaneggiarne alcuni passaggi.
Testosterone a palla, anche per i personaggi femminili; macchine veloci che violano ripetutamente e selvaggiamente la fisica; cianfrusaglie tecnologiche; culi; esplosioni; altre esplosioni. 
SPOILER SPOILER SPOILER
A futura memoria per quando ci sarà il seguito: il tizio dell'Organizzazione è in realtà il buddy di Momoa; tutto il team di Vin è precipitato e presunto morto; Cena è morto, presunto; Jason è in giro a dare la caccia a malvagi che minacciano sua madre; Charlize e Michelle sono insieme davanti a un misterioso sottomarino su cui, sempre presumibilmente, ha trascorso anni nascosto Kurt; Vin e suo figlio sono rimasti da soli; The Rock compare nelle scene post per lanciare il suo film, presumibilmente, assolo. 

 

Rascal Does Not Dream of Knapsack Kid: sapete come funziona. Terzo lungometraggio animato di CloverWorks che procede l'adattamento dell'omonima serie di light novel, in questo caso il nono volume. 
Vogliamo dire un po' più importante dei capitoli precedenti? I nostri protagonisti finiscono l'high school!
Continuando nell'operazione di scopiazzatura (sempre ben fatta) di Monogatari, questa storia degli ultimi giorni di High School è dedicata al nostro protagonista e lo vede trasportato in un mondo alternativo che lo vedrà confrontarsi con i propri limiti e crescere. 
Kamoshida è certamente sfacciato. 
C'è spazio per tutti i personaggi della serie, l'animazione è mediocre come sempre ma guardabile, la sceneggiatura è di qualità, con alcune buone scene emotivamente accattivanti, e si mantiene saldamente sul tono scelto dall'autore di un Monogatari a bassa intensità: l'elemento sovrannaturale è sempre estremamente limitato, il tono è costantemente serio ma non esageratamente drammatico. 
Ora che scrivo, il primo episodio dell'attesississimissimo seguito di Monogatari è appena uscito: non ho ancora avuto la forza di guardarlo e mi sono rifiutato di leggere recensioni. 
Per guadagnare tempo, ho guardato questo ed è sempre un buon prodotto. 
Ah, la storia: la madre del protagonista esce finalmente dall'ospedale e la famiglia tenta di riconciliarsi e riprendere una vita insieme, causando shock e l'attivazione della sindrome. 
Ah2: alla fine del film c'è l'annuncio del proseguimento dell'adattamento con l'inizio dello University arc, la produzione tornerà a essere una 'serie tv'. 


Ghost of Tsushima: l'ho preso in offerta nella versione Director's Cut per PS5 che contiene i dlc e le modalità extra rilasciate dall'uscita. 
Il capolavoro di Sucker Punch uscito nel 2020 tra acclamazione pubblica e trionfo di critica. 
E' uno dei migliori action-adventure game che abbia mai giocato e c'è poco da aggiungere. 
L'unico difetto di Tsushima è una certa esuberanza di alcuni contenuti: ha il tipico problema della mappa alla Assassin's Creed piena di punti di interesse; essendo un gioco straordinario, quasi tutti questi punti di interesse sono eccezionalmente divertenti e interessanti da esplorare e giocare, inoltre sono quasi sempre composti da una qualche forma di contenuto narrativo o di gameplay, non si tratta solo di collectibles. 
...però ci sono anche i collectibles e, inevitabilmente, ce ne sono troppi. 
Tsushima è una rara esperienza di gioco che mi ha costantemente ricordato Batman - Arkham Asylum: incredibile setting, ottima varietà di gameplay, combattimento fluido ma ragionato, stealth semplice ma soddisfacente. 
Ah, prima di scordarmelo: mai visto un gioco caricare più in fretta. Lo avvii e dopo un secondo stai già giocando. 
Programmatori divini. 
Tsushima, come suggerito anche dal titolo dell'edizione completa, è un videogioco fortemente cinematografico che raggiunge una vetta senza precedenti nel trasformare e rappresentare in forma videoludica l'interezza, l'archetipo dei samurai eiga. 
Siamo alla fine del 1200, i Mongoli invadono il Giappone a partire dall'isola di Tsushima; i samurai locali scendono in battaglia e vengono sterminati. Il lord locale fatto prigioniero, il suo guerriero più forte e leale lasciato per morto sul campo di battaglia. 
I samurai hanno perso perché i Mongoli combattono una guerra moderna, perché hanno studiato e imparato a sfruttare il rigido codice morale e comportamentale dei samurai; un samurai vale 10 soldati mongoli, ma la strategia del generale dei mongoli è migliore e sfrutta ogni debolezza e prevedibilità dell'avversario. 
Il nostro eroe protagonista viene salvato da una ladra di passaggio, curato e si trova a essere praticamente l'unico samurai rimasto sull'isola, il suo unico difensore. Il suo primo pensiero è di caricare la fortezza nemica e liberare il lord, ma è ovviamente un piano suicida senza possibilità di successo. 
Inizia, a questo punto, un'evoluzione forzata che trasformerà, nel corso del gioco, il nostro protagonista da samurai a ninja. 
Il nostro eroe dovrà abbandonare tutto ciò in cui crede, soprattutto il suo onore, e trasformarsi in un leader ribelle, assassino che attacca alle spalle, guerrigliero avvelenatore che va contro tutti gli insegnamenti del bushido. 
Intorno a lui, progressivamente liberata dagli invasori, la popolazione di Tsushima abbraccia o rifiuta questo cambiamento: i samurai superstiti lo trovano rivoltante, i più umili lo ammirano e considerano una figura mitica, The Ghost. 
Il gameplay si adatta di conseguenza ed è magnifico: prima si combatte a spadate, e il combattimento a spadate è molto soddisfacente e complesso, ma intuitivo e facile da padroneggiare; poi si cominciano a sbloccare abilità e armi da ninja: a me lo stealth non piace, come al protagonista, e a inizio gioco affrontavo tutto massacrando a spadate, ma non funziona. Il gioco stesso ti costringe ad accettare l'impossibilità del compito e la necessità di diventare abili nello stealth. 
C'è molto di Assassin's Creed nel modo in cui si va a liberare l'isola: ci sono centri nemici da conquistare, fog of war da spazzare via, nuovi punti di interesse rivelati e via così. 
Narrativamente avvincente, tra quest principale, side quest principali e side quest secondarie sembra di vivere e rivivere ogni film di samurai mai realizzato. 
Ecco, questo è importante: il setting giapponese/samurai non è semplicemente una maschera sopra il solito action open world, le idee e i concetti samurai sono al centro del gioco e della sua storia, sono fondamentali e continuamente richiamati e sviluppati. 
Il setting e la storia e la caratterizzazione dei personaggi e delle vicende sono troppo ricchi e ricercati: senza una fascinazione verso i samurai, questo non è il gioco da scegliere dalla vasta lista del genere. 
E' indubbiamente un capolavoro, ma sarebbe come comprare un gioco di Spider-Man senza avere alcun interesse nel personaggio, nella Marvel o nei fumetti; il gioco è assolutamente ben fatto, ma è apprezzabile e godibile appieno solo dall'appassionato nell'argomento. 
Ci sono 2 finali, ci sarà un seguito prima o poi; c'è una modalità multiplayer che è divertente ma non il mio genere; ho impiegato 50 ore a platinarlo, penso comincerò il dlc immediatamente prima di dimenticarmi come si combatte. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Il cavallo muore ed è uno dei momenti più drammatici mai in un videogioco. 
A proposito del finale: c'è una forte discussione su quale sia quello corretto. 
In uno, uccidi tuo padre e gli dai la morte di un guerriero come farebbe un samurai; nell'altro lo lasci vivere coprendo entrambi di disonore e abbracciando la tua nuova identità di Ghost. 
Secondo molti, quest'ultimo dovrebbe essere quello canonico e corretto; io ho scelto l'altro perché, a quel punto, a Jin dell'onore frega più un cazzo: uccidere Shimura è qualcosa che fa per lui, non per sé; non ucciderlo è un tradimento che va aldilà dell'onore: Jin non è più un samurai, ma Shimura sì e non c'è motivo di farlo soffrire ancora di più.