Astral Ascent: il nuovo campione dei metroidvania roguelite. Ora che scrivo, come sempre parlando di questo genere di giochi, ho appena concluso la mia prima run vittoriosa, dodicesima, e ho finalmente aperto i vari modificatori per iniziare a giocare 'per davvero'. 
L'impostazione è ormai arcinota e, in questo caso, particolarmente simile a Dead Cells. 
Quattro biome, ognuno diviso in stanze di diversa tipologia, si combatte e conclude la stanza, si acquisiscono bonus ed equipaggiamenti e magie temporanee con cui realizzare build del personaggio, si acquisiscono risorse con cui comprare miglioramenti definitivi tra una run e l'altra, si aumenta costantemente il livello di difficoltà fino al raggiungimento della maestria. 
Astral Ascent ha una tematica scifi zodiacale: c'è un malvagio tiranno che conquista l'universo, distrugge pianeti tipo Galactus, salvando alcuni pezzi e personalità per la sua collezione (tipo Brainiac); quattro di queste personalità sono giocabili e vivono nella prigione al centro della collezione, che è l'hub di gioco e dove si trovano i vari negozi e altre cose di supporto; si sceglie il personaggio (si può giocare anche in 2 co-op), si scappa. 
Alla fine di ogni biome c'è un boss fight contro uno dei cavalieri dello zodiaco. 
Ci sono molte variazioni sul tema. 
Ecco: Astral Ascent è vario, molto vario e molto vasto, pure troppo. 
E' un pregio e un difetto: ci sono decine di tipi diversi di stanze e personaggi e bonus e magie e bonus per le magie, e altri bonus e magie di diverso tipo e altre ancora; ce ne sono così tante che è sempre divertente e fresco, ce ne sono così tante che è praticamente impossibile riuscire a customizzare il personaggio consistentemente con la propria build preferita. 
Non è possibile: ci sono troppe opzioni e durante ogni run, il numero di queste opzioni rende impossibile guidare una build aldilà di una generica direzione di massima verso uno degli elementi o una delle statistiche principali. 
E' un pregio e un difetto, è anche generalmente molto caotico e, specialmente nel finale di ogni run, molto simile a un bullet hell. 
Secondo titolo per lo studio indie francese Hiberian Workshop, Astral Ascent è stato realizzato all'ingrosso: invece di scegliere tra diverse meccaniche, gli sviluppatori hanno deciso di inerirle tutte. 
Il risultato è assolutamente ottimo, il gameplay è eccellente, ma l'insieme è inferiore a Dead Cells e Hades. 
Poco inferiore e non starei a discutere con chi volesse definire Astral Ascent il terzo migliore.