Pinball - The Man Who Saved the Game: lo sapevate che... in molte città americane dagli anni 40 alla fine degli anni 70 i flipper sono stati proibiti? 
E' una di quelle assurde e demenziali storie americane di bigottismo, ignoranza e conservatorismo che hanno reso il loro paese la super potenza mondiale più forte di sempre. 
Comunque... c'era un divieto sui flipper per i soliti motivi: corrompono i giovani e/o sono come gioco d'azzardo; il tutto condito dalla solita ipocrisia di 'cose' analoghe assolutamente tollerate e/o incoraggiate e partecipate dalle istituzioni. 
Storie così ce n'è dappertutto. 
Comunque... entra in scena Roger Sharpe, aspirante scrittore e appassionato di flipper. 
Questo film del 2022 è strutturato come un finto documentario: un'intervista contemporanea a Roger Sharpe, interpretato da Dennis Boutsikaris, che ricorda e racconta del giovane Roger Sharpe, interpretato da Mike Faist: vicenda personale e storia del pinball si intrecciano. 
E' un film moderno e il racconto è molto meta. Raramente l'ho visto fare in modo così brillantemente intelligente. 
Il vecchio Sharpe, per dire, invade le scene del giovane Sharpe per commentarle o correggere gli eventi, quando spettacolarizzati dal regista del documentario: la narrazione si trasforma in un gioco dove al regista del documentario, per dire2, interessa la storia del pinball, ma al protagonista interessa raccontare la storia della sua relazione. E' divertente, è smart ed è realizzato con la massima cura. 
Completamente diverso, ma ricorda quei film con viaggio nel tempo dove tutto alla fine torna perfettamente (o almeno la finzione della perfezione). 
Lo spaccato di cultura americana anni 70 è interessante, specialmente perché ne viene rappresentata un'area molto meno famosa e mitizzata. 
Coppia di fratelli alla regia/sceneggiatura, esordienti: Austin e Meredith Bragg.