The Last Voyage of the Demeter: idea intrigante. 
Il film è tratto dal capitolo 7, "The Captain's Log", del Dracula di Bram Stoker. 
E' un film tratto da un libro, ma da un singolo capitolo di quel libro. 
E' il racconto della traversata della nave Demeter, così come testimoniata nel diario di bordo dal suo capitano, dalla Romania all'Inghilterra (circa) con a bordo un 'misterioso' carico privato di casse di legno. 
Quaranta. Trentanove piene di terra. Una piena di Dracula. 
Non penso si possa considerare 'spoiler' raccontare la trama di Dracula: il viaggio è lungo e Dracula deve farsi durare la ciurma, quindi se li pappa lentamente, li raziona e li fa durare l'interezza del viaggio. 
La regia è di André Øvredal, quello del Trollhunter del 2010; Demeter sembra una produzione indie, ma non lo è e, infatti, il suo budget e il risultato al box office sono nel rapporto di un flop. 
La prima parte è la più divertente: i marinai che scoprono il vampiro è ben realizzato e funziona, la seconda parte, quando lo scontro si fa più diretto in prossimità della conclusione del viaggio, è danneggiato da effetti speciali inferiori, tempi dilatati e una certa ripetitività delle situazioni. 
Visivamente, ed è qui il problema degli effetti speciali, questo Dracula la butta sul nosferatu: non Gary Oldman, ma un mostro ibrido più simile a Man-Bat che a Batman. E' un'ottima scelta, perfetta per il tipo di horror alla Alien che questo film cerca di incarnare in un setting tardo ottocentesco; sfortunatamente non è supportata da effetti speciali ben congegnati. 
Si guarda.