Nimona: ora che scrivo sono un po' stanco, e dovrei probabilmente scrivere domani, e quindi potrei non ricordare qualcosa di importante, ma questa produzione Annapurna distribuita da Netflix potrebbe essere il primo lungometraggio animato di alto profilo a indossare apertamente tematiche lgbt. 
Serie animate con questo tipo di soggetti ce ne sono e ne abbiamo viste di incredibili e preziose negli ultimi anni, ma lungometraggi direi proprio di no. 
Nimona, campione animato della bandiera lgbt, è un buon film. 
Sfortunatamente, è solo un buon film ed è facile guardarlo e rimanerne delusi, e pensare che, come spesso accade, il fatto di 'essere lgbt' gli è bastato per ricevere le recensioni stellari che sono fioccate da ogni parte. 
Tutto ciò detto. 
The Owl House. 
Nel senso di: Nimona nasce come produzione Blue Sky Studios, sussidiaria di Fox. Il film è in produzione già da qualche tempo, si parla di più della metà del lavoro già svolto, quando entra in scena Disney, che compra Fox, che quindi compra Blue Sky Studios. 
Disney da un'occhiata a Nimona e lo dichiara troppo omosessuale, troppo lgbt. 
The Owl House, appunto. 
Alla Disney, tuttavia, sono omofobi ma non coglioni: c'è tutto questo lavoro già fatto ed è un peccato buttarlo nel cesso, ecco quindi che, in qualche modo poco importante, tutti gli asset vengono venduti e presi in carico da Annapurna per una distribuzione finanziata da Netflix. 
Conseguentemente, il prodotto finito è un misto di animazione realizzata da Blue Sky, rifinita e conclusa da Annapurna. Il risultato finale è visivamente interessante, ma non eccezionale. 
Siamo in un mondo fantasy-fantascientifico tipo Krull (se fosse stato tipo Star Wars sarebbe stato fantascientifico-fantasy) ibridato da parecchie influenze giapponesi: c'è una grande città circondata da un muro e tutti vivono nel terrore di cosa viva aldilà del muro. 
Il più promettente dei cavalieri del regno, che di origini povere ed è l'unico caratterizzato da una palette scura/nera, viene incastrato e accusato di aver ucciso la regina; diventa un villain a cui tutti danno la caccia e incontra Nimona, che è un mostro di quelli che vivono fuori dalle mura (forse).
La trama è banale, la sceneggiatura estremamente prevedibile al punto da poter indovinare ogni colpo di scena e in generale anticipare i dialoghi. 
Ciò che non è andato in sceneggiatura, gli autori l'hanno impegnato nel costruire il mondo del film su una serie di metafore sociali estremamente ovvie (giustamente): gli eroi sono tutti biondi e bianchi, il capo degli eroi è una karen. I nostri protagonisti sono villain agli occhi di tutti, ma sono gli unici a combattere per la giustizia sociale. 
Nimona è una shape-shifter e tutti hanno paura di lei perché non possono inquadrarla. 
A questo punto vorrei solo dire una parola: Odo. 
Ancora una volta, Star Trek ha precorso i tempi di quasi 30 anni. 
La storia di Nimona è quella di Odo (DS9 per i non iniziati). 
Nimona è tratto da una graphic novel firmata ND Stevenson. 
Stavo frugando il web alla ricerca di qualche info sulla graphic novel, schiaccio pigramente sulla pagina dell'autore: la faccia non mi è nuova. Non riesco a inquadrarla (a proposito). 
ND Stevenson è Noelle Stevenson, o meglio: 'era' Noelle Stevenson, creatrice dell'amatissimo She-Ra per Netflix. 
Qualche altro link dopo affogo in un mare di gergo lgbt che mi costringe ad aprire una nuova finestra dopo l'altra: AFAB, transmasc, bigender. 
Stevenson (senza articolo) si identifica come transmasc e bigender: la prima parola indica qualcuno che è passato dal sesso femminile a indentificarsi maschile (AFAB, assigned female at birth): la seconda parola indica qualcuno che si identifica con 2 generi. 
Sembrerebbe una contraddizione, lo è, ma bigender non vuol dire identificarsi come maschio e femmina: un bigender può identificarsi come maschio e un tavolino. Volevo scrivere: "un tavolino", non l'ho fatto davvero, mi sono trattenuto perché sono evoluto. 
Tornando a Nimona e lasciando stare le mie difficoltà con l'identificazione di genere: è un buon film che certamente trae vantaggio dai messaggi che vuole trasmettere, c'è un buon lavoro narrativo probabilmente merito del materiale originale, c'è decisamente un meno valido lavoro di scrittura della sceneggiatura con dialoghi noiosi e personaggi forzati. 
Finale mediocre. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Il popolo si converte ma Nimona muore, poi non muore.