The Art of Prophecy (Id, 2022): avevo altissime aspettative. 
Non sono certo di come considerare quanto sto per dire, questo mio pensiero: razzista? 
Un tributo alla globalizzazione o un'affermazione del suo contrario e della distanza incolmabile tra culture e popoli?
Questo è un tipo di libro che stavo cercando da tempo: una delle migliori storie fantasy wuxia che abbia letto, ed è tale semplicemente perché scritta secondo le norme narrative occidentali, non secondo le esotiche e poco palatabili consuetudini cinesi.
L'abbiamo osservato più volte in romanzi, fumetti e film: il modo che hanno i cinesi di raccontare le storie è, per noi, estremamente confuso e complicato da seguire e apprezzare; Wesley Chu è nato a Taipei ma è cresciuto negli USA. 
Conosce la cultura popolare cinese, ma capisce il pubblico occidentale. 
C'è molto di Guy Gavriel Kay e, lo dico subito, The Art of Prophecy non è lontanamente paragonabile a quei capolavori che sono Under Heaven e River of Stars; tuttavia non sono esattamente la stessa cosa: Wesley Chu scrive esattamente un wuxia, non diverso dai Condor Heroes, solo narrativamente più adatto alla forma della nostra mente. 
Il libro comincia brillantemente con un giovane eroe prescelto della profezia, capriccioso e incapace, viziato e inetto, che viene testato dal più grande maestro vivente di arti marziali, una vecchia astiosa e iraconda, e immediatamente trovato inaccettabilmente manchevole. Contemporaneamente, il demon lord che l'eroe della profezia dovrebbe uccidere, eterno e immortale condottiero dei popoli della steppa (circa) muore stupidamente quasi per caso. 
I due avversari predestinati sono inferiori alle rispettive leggende e il loro conflitto epocale non accadrà mai. 
I due popoli in guerra, spiazzati dal fallimento della profezia, si trovano a improvvisare e fare casino. 
Non sto a raccontare di più: questa è circa la prima parte ed è fenomenale. 
La seconda parte, che è il bulk del libro, è un separation arc dimenticabile e noiosamente lungo, pieno di personaggi aggiuntivi e idee prevedibili; la terza parte recupera la qualità iniziale, ma è presto conclusa e la storia rimane in sospeso prima di cominciare per davvero. 
Ci sono combattimenti, inseguimenti, città, foreste e deserti, arti marziali con più che un briciolo di magia, personaggi classici della narrativa di genere: è molto divertente, ma è insopportabilmente noioso nelle sue parti noiose.
Sono più di 500 pagine, 200 si sarebbero potute evitare. E' il primo di 3 libri: penso prenderò il prossimo, ma sono rimasto parzialmente deluso. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Niente. Il maestro di arti marziali a inizio libro decide di prendere sotto la propria ala il giovane eroe, il libro finisce che il maestro di arti marziali prende sotto la propria ala il giovane eroe: le 500 pagine in mezzo sono solo di distrazione.