The Mountain in the Sea (Id, 2023): suoniamo l'allarme per il debutto (romanzo) straordinario! Inseriamo il nome dell'autore, Ray Nayler (lol), nella lista degli autori da seguire!
La biografia di Nayler è intrigante: americano, ha lavorato per lungo tempo nelle missioni estere USA, nei corpi di pace, sempre occupandosi di scienza, ambiente ed ecologia; specialmente nella zona del sudest asiatico. 
Seguendo il più classico consiglio letterario mai dato, ha scritto di cose che conosce. 
Partiamo da qui. 
L'autore parla con familiarità di flora, fauna e ambiente del sudest asiatico, usa termini e parole precise per descrivere il panorama esotico del Vietnam, mostra di apprezzare l'utilizzo di una lingua altamente ricercata, colma di parole inconsuete, lingo scientifico esatto, e, quando potendo scegliere tra più sinonimi, sempre il più raro per uso. 
E' un libro che può richiedere (ha richiesto) l'utilizzo del dizionario. Sarebbe stato necessario anche se l'avessi letto in italiano. 
Viceversa, la costruzione dei periodi è contenuta e concentrata su dialoghi e monologhi, mantenendo costantemente un aspetto prevalentemente parlato. 
Mettiamola così: per temi e soggetto ricorda facilmente Peter Watts, per scrittura e peculiarità narrative, invece, sembra una versione divulgativa e friendly di hard sf più simile a Andy Weir.
La storia in sé è molto semplice: una megacorporazione cyberpunk compra un intero arcipelago vietnamita perché nelle sue acque sono state trovate tracce di una specie possibilmente intelligente di polipo. 
E' apparentemente una storia di primo contatto, ma gli alieni vengono dal mare e noi siamo quelli più evoluti. 
A differenza dei delfini di Adams, quindi, e questa è un'idea di magnifica intuizione, i nostri polipi sono arretrati: sono una cultura all'inizio, una società agli albori, e siamo noi umani a interpretare il ruolo degli alieni super evoluti che iniziano il contatto. Sfortunatamente per i polipi, non siamo vulcaniani.
La storia procede su tre binari paralleli a cui corrispondono gruppi di personaggi: ci sono la scienziata, il soldato e l'androide insieme ai polipi nel laboratorio; c'è un hacker e i suoi misteriosi datori di lavoro e una missione che immediatamente abbastanza chiara; ci sono degli schiavi imprigionati su un peschereccio automatizzato controllato da una AI. 
Faccio un passo indietro. 
I temi centrali di questo libro sono la comunicazione e l'intelligenza, volendo la coscienza, la natura umana, la consapevolezza e tutto il resto; ci sono 3 intelligenze principali che vivono in questo mondo: quella umana, quella creata dagli uomini nella forma di intelligenze artificiali, quella dei polipi. 
Permettetemi un po' di gushing,  ma l'autore è assolutamente brillante nel modo in cui alza il sipario, organicamente, su piccole rivelazioni relative a punti secondari della storia, aprendo così immense finestre di world building con pochissime parole, aggiungendo al ragionamento centrale del libro e, pagina dopo pagina, quelle 3 intelligenze iniziali si stemperano e rimescolano in sottogruppi, ibridano  in forme nuove e inaspettate, e il soggetto della storia diventa sempre più complesso e articolato, e il modo in cui descriviamo coscienza e intelligenza cambiano.
NOTA: l'autore cita espressamente, nei ringraziamenti e sono andato a cercarlo aspettandomelo, "Other Minds" di Peter Godfrey-Smith. Lettura assolutamente essenziale sulla natura incredibile dei polipi.
Proseguendo: è uno di quei libri con i capitoli che cominciano con citazioni fittizie, e le citazioni hanno un senso ovvio nel capitolo relativo e fanno in alcuni casi parte della narrazione, o sono a loro volta citate; come da tradizione in libri così laboriosamente elaborati, i capitoli compongono parti e l'organizzazione di capitoli e parti, e capitoli nelle parti, potrebbe essere rappresentata geometricamente mostrando una forte strutturazione interna.
Tutto ciò detto, soprattutto, il libro è appassionante: pieno di ottimi personaggi, sorprendente negli eventi, profondo nei pensieri, avvincente e inaspettato. 
Senza dubbio uno dei migliori romanzi degli ultimi anni e, non a caso, ha finito per essere citato, recensito e suggerito da chiunque si occupi di letteratura, nonostante si tratti di speculative fiction.
Idee formidabili squisitamente trasmesse su comunicazione, intelligenza, scienza, alienità, macchine, società e storia umana. 
Ah: ecologia. Il libro è fortemente, radicalmente ecologico. Ecologia di combattimento. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Francamente non saprei cosa scrivere a riguardo. I polipi sono intelligenti ma è una premessa nota già all'inizio. Il libro finisce con uno scontro violento tra umani e polipi, ma al suo interno c'è la possibilità di comprensione e un futuro di pace. Sullo sfondo la megacorporazione viene distrutta e comprata dai tibetani (leggere per capire).
Il soldato era una spia buona dei tibetani, la scienziata e l'androide diventano amici, la scienziata che ha creato l'androide muore uccisa dai polipi; l'hacker decide di ammazzare i suoi datori di lavoro e, pur essendo riuscito, innamoratosi della mente dell'androide, decide di chiudere il buco fatto nel suo sistema; gli schiavi muoiono quasi tutti, ma il protagonista e il suo amico vengono salvati dai tibetani. 
Il ruolo dei tibetani non è chiarissimo, sono molto eroici.