Where the Crawdads Sing: costretto a guardarlo da mia moglie perché Taylor Swift ha scritto la theme song.
E' tratto dal libro omonimo di Delia Owens. 
Delia Owens, come mia moglie gentilmente mi ha informato, è un soggetto particolare coinvolto in alcune storie moralmente, probabilmente legalmente, discutibili. Questa sua caratteristica ha parzialmente trascinato nel fango anche l'adorata Swift. 
In pratica, sintetizzo all'estremo, questa è una poveraccia della Carolina appassionata naturalista che è finita in Africa a salvare animali/ammazzare bracconieri insieme al marito. 
Sottotono, rispetto ai risvolti più violenti di questa vicenda, c'è una critica al suo comportamento visto come un classico esempio di 'white savior'. 
Non ho opinioni a riguardo... non è vero. Avendo visto il film, supponendo sia fedele al libro (supposizione supportata dal tipo di produzione bianca sudista/femminista incarnata da Reese Witherspoon), posso correlare la rappresentazione della Carolina del Sud degli anni '50 e '60 del secolo scorso con la possibile ideologia dietro i comportamenti africani dell'autrice. 
Il libro/film è, inoltre, definitamente autobiografico. 
Siamo nelle paludi della Carolina, roba da Texas Chainsaw Massacre/Le Colline hanno gli Occhi, terra di ignoranza, razzismo e povertà, natura squisita: c'è una famiglia che vive nel fitto del 'marsh', che per noi è sempre palude, ma loro fanno differenza come gli islandesi con la neve; padre, madre, 5 figli. 
Il padre è un alcolista violento. 
La madre abbandona la famiglia; poi il figlio numero 1, figlio numero 2, figlio numero 3, figlio numero 4. 
...poi va via il padre. 
Figlia numero 5, una bambina, rimane da sola vivere nella palude. 
A questo punto del film bisogna decidere con quale spirito guardarlo: non è un film realista, perché la bambina che diventerà una donna è pulita, capelli perfetti, manicure e potrebbe costantemente apparire sulle copertine di qualche rivista country; c'è anche il non problema del razzismo: c'è una famiglia di colore nella comunità diffusa che vive intorno alla palude, ci sono accenni di razzismo ma la rappresentazione del film è quella di una società con un livello di tolleranza da riscrivere i libri di storia.
Decidendo di ignorare queste cose (decidendo di non farlo, non si guarda), il film è il solito power trip femminista di questi anni. 
C'è una storia di violenza, ovviamente, la cui risoluzione ci viene venduta come un colpo di scena, ma è mediocremente anticipata da una conversazione così piena di foreboding da sollevare dubbi sull'intelligenza dello sceneggiatore.
Ho controllato, naturalmente è una sceneggiatrice. 
Regista al suo secondo film, il primo non l'ho mai sentito. 
Orrendamente lungo. 
Recitato male. 
Stupido. 
A mia moglie è piaciuto. 
Mi sono pure dovuto sorbire tutti i titoli di coda per ascoltare la canzone della Swift.
SPOILER SPOILER SPOILER
L'ha ammazzato lei, perché è effettivamente una sociopatica e segue la legge della natura e non quella degli uomini. 
Ok.