Tomorrow, and Tomorrow, and Tomorrow (Id, 2022): è stato uno dei romanzi più apprezzati del 2022. Racconta la vita e la relazione tra due amici appassionati di videogiochi, che diventano programmatori e fondano insieme uno studio di sviluppo, firmando alcuni incredibili successi.
Ricorda molto (moltissimo) il "Kavalier and Clay" di Chabon: la storia si sviluppa lungo una trentina d'anni, diciamo dagli 80s a primi del 2000, e la partnership tra i due protagonisti diventa il veicolo attraverso cui raccontare la storia dei videogiochi (in Chabon, i fumetti).
Uno dei due protagonisti, inoltre, è mezzo coreano e porta con sé anche la tematica dell'integrazione e dell'immigrazione; l'altro protagonista, invece, è una donna e porta con sé il fatto di essere una donna.
Ecco, adesso veniamo al clou: il rapporto tra i due è di amicizia tendente alla possibilità di una relazione sentimentale, ma... non farò spoiler adesso.
Albori dei videogiochi, nerd della Silicon Valley, molti riferimenti a giochi/società/personalità vere: il libro funziona, essenzialmente, come una specie di biografia di due celebrità fittizie, oltre ad avere capitoli regolarmente alternati tra loro, contiene tutta una serie di inserti, interviste o memorie, e robe del genere.
Tengo a precisare: non è post-moderno. Nessun ghirigoro o gioco con la fisicità del libro e della sua stampa.
La storia è raccontata largamente in terza persona da narratore onnisciente che anticipa e commenta, frequentemente, con informazioni da altri momenti della vita dei protagonisti; questo narratore offre anche giudizi ed è parte integrante del racconto, pur non essendo un suo personaggio: diciamo Manzoni ma con un taglio prospettico sensazionalista, più somigliante a quello che potrebbe avere il classico 'amico di una famosa celebrity' intervistato per dire cose 'vere' e possibilmente segrete.
La narrazione è generalmente lineare, segue cronologicamente lo sviluppo del rapporto e le carriere, ma il punto di vista del narratore è variabile: a volte è nel tempo presente della storia, altre volte racconta come ricordando dal futuro della storia.
Lei è un po' più protagonista di lui; l'autrice tende a presentare il protagonista femminile sotto una luce migliore, più gradevole e attraente, mentre a lui spetta il compito di essere generalmente infido, emotivamente stunted, classico maschio incapace di aprirsi ma con manie di controllo; allo stesso tempo, curiosamente e fastidiosamente a essere femministe, lui è continuamente l'oggetto del racconto: quando sono i suoi capitoli, ovviamente, ma anche quando i capitoli di lei costantemente la presentano pensare/parlare di lui.
Conseguente da questa osservazione, torna perfettamente comprensibile il racconto secondario, per flashback, della vita da bella immigrata/modella/aspirante attrice a Los Angeles della madre di lui da giovane: storia femminile di famiglia, razza, ricerca di lavoro, povertà e sacrificio... direttamente collegata al protagonista maschile.
Il libro è diviso in parti, ogni parte corrisponde allo sviluppo/rilascio di uno dei videogiochi dello studio; ci sono alti e bassi professionali, piccoli tradimenti, litigi, rotture, riconciliazioni, etc etc.
Ultime cose: lui è un protagonista fondamentalmente asessuale, lei è una donna che sente di dover essere punita e quindi cade in una relazione sadomaso umiliante; c'è un inutile dramma finale che coinvolge il personaggio secondario principale.
Il titolo è tratto da un famoso passaggio di Shakespeare.
Non mi è piaciuto granché: l'ho letto e si legge bene, ma i personaggi sono terribilmente stereotipati; la storia è scritta per toccare ogni possibile corda sociale sensibile di oggi, il narratore mi è risultato fastidioso.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il terzo socio muore durante un attentato. I due non si mettono insieme (lui vorrebbe, lui l'ha sempre amata; lei no).
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