Cursed Bunny (저주토끼, 2021): il titolo originale l'ho trovato su un interessante sito coreano in inglese "The Digital Library of Korean Literature". 
Questa raccolta di racconti è divenuta internazionalmente famosa perché shortlisted dal Booker Prize. 
L'autrice è Bora Chung from South Korea: non ha pubblicato molta roba, ma è stata variamente premiata in Asia, è socialmente impegnata e una voce femminile inaspettatamente vigorosa in patria. 
Sfortunatamente, l'edizione inglese non riporta la data di prima pubblicazione dei racconti, nonostante una (breve) ricerca non sono riuscito a determinare quanti siano 'nuovi' e quanti precedentemente pubblicati; l'unica cosa che posso dire è che il primo, The Head, fu il suo debutto e le valse un premio nel 1998.
Ci sono temi ricorrenti: orrore viscerale, nel senso letterale delle viscere con molto sangue, merda, fango, sporco e generici scarti biologici, specialmente correlati al corpo femminile; famiglie fastidiose e opprimenti; uomini inutili e deboli, o violenti e disumani; una società che generalmente mortifica e colpevolizza le donne; la maternità è un ricorrente motivo di terrore, ma questo è un tema generalmente diffuso in tutta l'Asia. C'è moltissimo contrappasso. 
E' una raccolta horror di commento sociale con una buona dose di magical realism.
Le protagoniste sono quasi tutte donne e... beh, se questo è il femminismo in Corea del Sud, è molto diverso dal nostro e impressionante. 
Vale la pena sottolineare, spesso lo faccio solo per situazioni negative, che il libro sia tradotto in inglese da un (quasi) altrettanto celebrato traduttore Anton Hur, che ha raggiunto quel livello di talento e qualità tale da emergere come un volto/persona e non solo come un tramite.
I racconti sono 10.
The head: è una mezza via tra un celebre episodio di South Park con Bono (S11, E09) e un meno famoso racconto di Stephen King ("The Moving Finger" da "Nightmares and Dreamscapes" del 1993); c'è una creatura nata dagli 'scarichi' di una donna che vive nel suo cesso. 
The embodiment: una giovane donna, anticoncezionali, una gravidanza spontanea tipo vergine Maria e la disperata ricerca di un padre per il nascituro.
Cursed bunny: miglior racconto per me. Storia di una famiglia che costruisce oggetti maledetti, nel senso di realizzati per maledire qualcuno e le regole da non infrangere in questa professione. 
The frozen finger: una donna si risveglia in macchina dopo un incidente (presunto?) e cerca di trovare soccorso.
Snare: un uomo cattura una volpe magica, tipo oca dalle uova d'oro, ma (e questo è un altro tema ricorrente del folklore asiatico) la ricchezza deriva dalla tortura. 
Goodbye, my love: unica storia di fantascienza; androidi da compagnia. Mediocre perché estremamente banale, cosa potranno mai fare degli androidi schiavi?  
Scars: è il racconto più lungo della raccolta, quasi una novella se paragonata agli altri, ed è un'interpretazione del classico 'giovane sacrificato a mostro', qui rimescolato con qualcosa di molto somigliante all'inizio di Conan il Barbaro.
Home, sweet home: una donna compra un condominio (semplifico) e deve avere a che fare con affittuari molesti, vicini molesti, altri personaggi molesti. Tutti provano ad approfittarsi di lei, ma dalla sua parte c'è QUALCOSA che vive nello stabile. 
Ruler of the winds and sands: questo il racconto più formalmente fantasy, c'è un re malvagio, uno stregone, un principe e una principessa. 
Reunion: nonostante sia il più artificioso e retorico della raccolta, questo è stato uno dei miei racconti preferiti; esercizio stilistico molto ben riuscito, ben strutturato e composto, forse vagamente autobiografico. Una donna coreana in studia in Polonia, incontra un uomo e inizia una relazione: entrambi vedono la gente morta.
Uhm.
Devo ammettere di averla letta volentieri e con gradimento sorprendente; il primo paio di racconti lasciano perplessi, ma la composizione della raccolta segue un ragionamento comprensibile e la qualità della scrittura è alta, così come quella dei contenuti.