Locklands (Id, 2022): come spesso faccio quando passa un po' di tempo tra un libro e l'altro all'interno di una serie, sono andato a riguardare quanto avessi scritto del precedente (è il motivo per cui racconto sempre il finale dopo lo spoiler wall).
Ricordavo non mi fosse piaciuto, non ricordavo quanto: avevo persino scritto che non avrei acquistato il terzo. 
Oops.
Alla fine non ho fatto male perché, nel chiudere la sua ultima storia, Bennett ha deciso di raccogliere tutte le critiche ricevute per i libri precedenti e fare qualcosa di assolutamente radicale, direi persino inaudito. 
Potrebbe essere che l'avesse già pianificato in questo modo, ma non credo: lo stesso Bennett, nei ringraziamenti, dedica la solita pagina al Covid e ai mille modi in cui è stato d'influenza sul suo lavoro, etc, etc. 
Locklands comincia 8 anni dopo Shorefall. C'è un time skip di 8 anni. 
E' un modo violentemente brutale per fottersene completamente del finale di Shorefall e della storia sviluppata a partire da Foundryside e 'iniziarne' una quasi completamente nuova, con gli stessi personaggi così profondamente modificati da sembrare altri, e situazioni totalmente altre rispetto a quanto sarebbe stato legittimo aspettarsi. Il tutto accaduto fuori scena. 
Locklands risolve buona parte dei problemi della serie con un singolo, severo colpo di spugna: non è più un drammatico fantasy YA di quelli patetico tragici che fanno bagnare ragazzini e ragazzine, è diventato un grim-grim dark per adulti di quelli fatti di disperazioni assolute e dolore per il tempo passato, errori commessi e orrori subiti, sacrifici sempre peggiori.
Sono passati 8 anni e sono stati 8 anni di guerra contro le forze inarrestabili del Dio/Mostro nato alla fine di Shorefall. 8 anni di guerra contro un nemico disumano e disumanizzante. 
Ok... è meglio di prima, ma potrebbe aver esagerato. 
E' una storia che maltratta i protagonisti mettendoli davanti a difficoltà insormontabili, spendendoli narrativamente uno dopo l'altro, distruggendone le forze, lasciandoli spossati, sfiniti e probabilmente sconfitti.
Tutta la serie avrebbe dovuto essere così. Locklands non è 'divertente' perché c'è troppo dolore, ma è un libro ottimamente scritto, con eccellenti personaggi, situazioni eccitanti, grandi emozioni e combattimenti enormi. 
E' un libro che, finalmente, ci fa vedere qualcosa di quel meraviglioso dono per il world building che aveva premiato Bennett con i suoi precedenti lavori: non è solo un sistema di magia, ma è il modo in cui questo originale sistema di magia altera e plasma la società e il mondo. 
Locklands ripaga ampiamente per la banalità giovanilistica dei due libri precedenti. 
Berenice è protagonista centrale, anche perché Sancia è pesantemente invecchiata a causa dell'abuso dei suoi poteri, ma è Clef il vero oggetto del racconto: ogni mistero è spiegato, ogni identità rivelata e alla fine, più o meno tutto torna. 
Alcune soluzioni sono un po' brusche, ma hanno un senso organico e funzionano all'interno delle regole e dei concetti prescelti dall'autore. 
Il finale avrebbe potuto essere più di mio gusto, ma è un buon finale che risolve ogni cosa e porta alle naturali conclusioni gli eventi della storia. 
I nostri ex-Foundryside hanno creato una nazione di persone tutte telepaticamente collegate: vivono in una città di navi (idea non completamente originale, ma era già stata usata anche prima di Mieville... per dire: Waterworld) e sono costantemente in fuga da Tevanne che, nel frattempo, è diventato un impero di persone tutte telepaticamente schiavizzate. 
Lo scontro finale è alle porte: Tevanne vuole Clef per 'fare qualcosa', i nostri eroi non possono competere con il suo potere, ma c'è sempre Cravedes ad aggiungere chaos nella mischia. 
Francamente si potrebbe leggere un riassunto del primo libro, un paio di righe, e del secondo, una paginetta, per poi passare direttamente qui e congratularsi per l'ottimo libro e la non perdita di tempo con quelli prima. 
E' troppo presto perché Bennett parli dei suoi prossimi progetti.
SPOILER SPOILER SPOILER
Tevanne è la moglie di Clef, madre di Crasedes. Clef è la causa di ogni guaio. 
Clef e sua moglie e i loro DUE figli vivevano migliaia di anni fa in una società che inventò lo scriving: arriva una piaga, la figlia muore, Clef va giù di testa e scopre di poter sacrificare vite per fare cose più potenti, succedono varie cose, trasforma Crasedes in un mostro immortale e lo costringe a trasformare lui stesso nella chiave. La moglie era già stata vittima di altri esperimenti, succedono altre cose, e la scopriamo essere l'identità segreta di Valeria: è una soluzione un po' facile, ma funziona abbastanza.
Alla fine la famiglia Clef muore tutta in un suicidio di gruppo.
Sancia si sacrifica per fermare la fine del mondo. 
Berenice rimane sola. 
Passano anni e la società di umani telepatici decide di ascendere a un piano d'esistenza superiore: prima di partire lasciano un regalo a Berenice, una porta. La porta si apre e c'è Sancia.