Kindred (Id, 1979): ancora oggi, quando parlando di un romanzo di speculative fiction di riconosciuto valore artistico, è necessario definirlo con il numero più alto possibile di categorie, come a dire: "non è solo un fantasy".
Non avevo mai letto qualcosa di Octavia Butler, autrice nera di acclarato successo e valore culturale morta nel 2006. 
Sospetto non in tutte le scuole americane, ma alcuni dei suoi libri sono studiati nei corsi di letteratura contemporanea.
Kindred è largamente considerato il suo capolavoro: storia di schiavismo e viaggi nel tempo, e amore.
A proposito: Kindred è un fantasy, neo slave narrative, historical fiction. 
Giorni nostri di allora, coppia mista lei nera lui bianco, felici.
Improvvisamente lei sparisce, svanisce nell'aria e si trova nel passato americano dei primi del 1800, piantagioni e schiavi. Succedono cose e torna nel suo tempo. Succedono cose e torna nel passato, ma più avanti di qualche tempo. 
Questi shift temporali della protagonista sono causati, ma non si sa come, da un personaggio del suo passato... 'ancestrale'? Troppo? Diciamo un antenato. 
Ogni volta che questo antenato è nei guai, un antenato bianco figlio di un padrone, la protagonista finisce nel passato per salvarlo. Quando succede un'altra cosa, che non dico, torna nel presente. 
Lo scorrere del tempo nelle due linee temporali è diverso: nel passato scorre più in fretta, qualche giorno nel passato è un tempo brevissimo nel presente. Quando la protagonista va nel passato in viaggi successivi, il suo antenato è sempre più maturo e il loro rapporto cambia. 
Questo è più o meno l'impianto: la protagonista alterna tra l'antenato nel passato e il marito nel presente, due uomini bianchi diversissimi tra loro, separati da secoli avanzamento nei rapporti tra bianchi e neri, e i relativi ambienti. 
...e qui è il fulcro: una donna contemporanea (di allora) che si trova a sperimentare in prima persona la società schiavista americana, trovandola ovviamente brutale e mostruosa. La rappresentazione è volutamente scioccante, ma non come l'equivalente narrativa contemporanea (di oggi) sullo stesso tema. 
Non conosco abbastanza il genere da potermi esprimere, immagino sia un testo storicamente miliare nella popolarizzazione e denuncia dello schiavismo, dell'insegnamento e della colpa connesse.
E' un libro che dà chiara l'idea di essere invecchiato male, diventato ingenuo per il cambio di sensibilità intercorso. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Alla fine la protagonista uccide l'antenato per proteggersi dallo stupro. Torna nel presente, perde un braccio e il rapporto con il marito torna positivo.