The Final Girl Support Group (Id, 2021): l'ultimo libro di Grady Hendrix è stato un buon successo.
Secondo me è arrivato un po' fuori tempo massimo: tutta la mitologia intorno alle final girl ha raggiunto il suo apice qualche anno fa, adesso è abusato. Hendrix dichiara di aver impiegato 7 anni a scrivere questo romanzo, quindi l'ha iniziato al momento giusto, pubblicato un po' troppo tempo dopo. 
Inoltre, francamente, 7 anni per scrivere questo romanzo sono immotivati. 
Hendrix non è uno scrittore letterario, la sua non è una prosa artistica da richiedere anni di cesellatura: vive di buone idee e di uno spirito postmoderno che continua aggiornato. 
Qui c'è un sacco di meta-narrazione, ovviamente dato il soggetto, spesso banale, a volte inaspettata: la spacchetto per raccontare setting e trama di massima.
Il libro si svolge ai giorni nostri; tra la fine degli anni '70 e gli anni '80, in America ci fu un'esplosione di crimini reali commessi da serial killer: ognuno di questi mostri ha 'generato' una sopravvissuta, una final girl; per ognuno di questi binomi mostro-final girl è stato creato tutto un giro di exploitation, intrattenimento, film e libri, culti morbosi, etc etc. 
E' come se tutte le nostre serie di film horror di allora fossero basati su storie realmente accadute. 
Ai giorni nostri, nel libro, il clamore e la passione pubblica per questo genere di cose è scemato: le final girl sono diventate signore di mezza età, tutte con vari livelli di ptsd. 
Queste final ex-girl si incontrano una volta al mese in un gruppo di supporto. 
Ok. 
C'è una protagonista che racconta in prima persona, non è un diario ma un narrato in tempo reale; insieme a lei ci sono 5 altre final girl... e qualche altro personaggio, e qualche altro personaggio segreto. 
Tutte le 6 protagoniste sono un sottogenere di final girl: hanno avuto un seguito, non nel senso di film nel franchise, ma di essere state attaccate due volte dai rispettivi mostri (in un modo o nell'altro), e hanno ucciso i loro mostri. 
Un giorno, durante una delle sedute, una di loro non si presenta: è stata uccisa. 
La protagonista è immediatamente sicura esserci un mostro a dare loro la caccia, a tutte loro; ma le altre la considerano la più pazza e più paranoica, non le danno retta e forse hanno ragione, o forse no.
L'autore insiste troppo su questa falsa incertezza: non avrebbe dovuto manco essere l'argomento per due capitoli, figurarsi per metà del libro. Ovviamente c'è un mostro. Chi è? Quello è il vero mistero. 
E' pure un mistero da poco: si indovina abbastanza in fretta. 
Se ci fermassimo a questo, Final Girl Support Group sarebbe abbastanza una cagata, in realtà c'è qualcosa di più: gli inseguimenti, gli omicidi, la teoria delle final girl e dei loro mostri sono tutti aspetti della trama del libro, ma non sono il suo cuore. Sfortunatamente. 
Il vero fulcro del libro è una critica allo sfruttamento e l'attrazione morbosa del pubblico per le tragedie, e la denuncia dei crimini contro le donne come una forma di intrattenimento. 
E' un libro femminista, e pure tanto. 
Non è un granché: funziona poco come horror, la storia è prevedibile dall'inizio alla fine, funziona ancora meno come libro socialmente impegnato. 
Un mondo di giornalisti maschi paparazzi spiegati, poliziotti maschi corrotti e approfittatori, in generale maschi senza cervello e violenti. 
Come in altri libro dell'autore, ogni capitolo è preceduto da illustrazioni e/o documenti fittizi che offrono qualche approfondimento, colore e world bulding; anche i titoli dei capitoli sono tutti citazioni da film famosi. 
Ah, a proposito: quella che muore all'inizio è Venerdì 13; la lesbica è Halloween; la drogata è Nightmare; la repubblicana ricca è Texas Chainsaw Massacre; la più giovane in sedia a rotelle è Scream, e il meta-narrativo sale di un altro scalino; la protagonista è ispirata a una serie molto poco nota, "Silent Night Deadly Night", di uccisioni natalizie. 
Tutti questi franchise sono mascherati, nel libro, sotto nomi diversi, ma resi immediatamente riconoscibili.
Il finale è abbastanza ben fatto, troppo empowerment per i miei gusti, ma ci sono alcune idee divertenti. 
L'ho letto in fretta, si legge volentieri, ma è pretenzioso e non abbastanza divertente.
Ah2, pare ci sarà una serie tv.
SPOILER SPOILER SPOILER
Nessune delle protagoniste muore, salvo quella iniziale. Diverse ci vanno vicino e rimangono seriamente danneggiate.
Ci sono due killer: il figlio della psicologa, ovviamente, e la giovanissima nuova final girl, ancora più ovviamente. 
I personaggi sono stereotipati per un motivo preciso: l'idea dei killer è quella di creare la final girl delle final girl.
Nessuno dei 2 killer muore, finiscono in prigione. Nel finale, le protagoniste visitano la giovanissima in prigione e la rendono parte del loro gruppo... perché sono tutte donne, tutte sorelle, tutte final girl vittime della violenza dei maschi. 
Figuratevi che il libro finisce, addirittura, con le final girl che si dichiarano, finalmente, diventate woman. 
...neanche quando la Marvel fece cambiare nome a Susan Storm. Fantastic Four 284 del novembre 1985.
Ah, mi è piaciuto molto la gestione di Nightmare: è stupida ma inaspettata. La final girl di Nightmare, nel finale, usa poteri magico-onirici per salvare le altre. Nell'epilogo è l'unica a sparire.