The Blacktongue Thief (Id, 2021): migliore romanzo high fantasy, fantasy classico diciamo, che leggo da un pezzo.
Parliamo prima dell'autore: Christopher Buehlman, nato a Tampa, scrive come se fosse inglese, scrive poesia e teatro, questo è il suo sesto romanzo, fa il tour delle fiere rinascimentali (americane suppongo) nel ruolo di "Christophe the Insulter", praticamente un heckler.
Tutto ciò si ritrova nel romanzo.
Ci sono canzoni, ci sono dialoghi con insulti vivaci e creativi, ci sono brani da storie e leggende, c'è molto worldbuilding.
NOTA: quando dico 'scrivo come se fosse inglese', intendo imitazione di inglese classico da fantasy medievale di una volta. Squisitamente bilanciato tra l'essere a volte non immediatamente comprensibile e una nota di autorialità artistica molto apprezzabile.
E' un fantasy classicissimo: ambientazione pseudo-europea medievale, con tanto di nomi storpiati per assomigliare/suggerire suggestioni di popoli e stati reali; una compagnia di eroi (guerriero, mago, ladro) e una quest per salvare una principessa.
Sistema di magia e scene di combattimento che ricordano e sono impostate come una partita di Dungeons and Dragons, con molta attenzione all'allineamento dei personaggi, e una brillante idea per rendere narrativamente la statistica 'luck' del ladro (e i tiri salvezza, volendo).
Protagonista, racconto in prima persona, della storia è proprio il ladro.
Qui lo dico senza dubbi: migliore personaggio ladro in un fantasy.
Perfettamente caratterizzato, simpatica canaglia, un magnifico utilizzo dello stereotipo.
...e qui veniamo al dunque: il libro è scritto molto bene.
Ci potrebbe essere qualche critica da spendere su alcuni passaggi un po' ingenuamente descrittivi, ma si potrebbe rispondere essere secondo lo stile dei memoriali e, argutamente, anche secondo quello degli scenari di Dnd.
Il ladro ci parla, mente e inventa, ma lo dice subito di essere un narratore non affidabile, ci scherza sopra, l'autore ci gioca e sceglie di scrivere la storia come se il protagonista parlasse a dei lettori; personalmente è un dettaglio che apprezzo molto, lo preferisco di più ai testi in prima persona che rifiutano l'ovvietà di essere un racconto a fatti accaduti.
Il ladro ci racconta gli eventi, ogni tanto divaga e ci parla dei posti o di altri eventi, o mette le cose fuori ordine perché si distrae e ricorda qualcosa prima di qualcos'altro.
Buehlman non inventa, ma è talmente bravo da far sembrare tutto nuovo, fresco ed eccezionale.
Qualche commentatore lo definisce 'grimdark', certamente è un po' più crudo degli high fantasy classici, ma questo è lo stile del tempo e non penso l'etichetta sia corretta: c'è una love story molto romantica, c'è molta companionship tra gli eroi, un numero sconsiderato di passaggi comici... naa, non direi grimdark.
Qualche commentatore lo definisce 'grimdark', certamente è un po' più crudo degli high fantasy classici, ma questo è lo stile del tempo e non penso l'etichetta sia corretta: c'è una love story molto romantica, c'è molta companionship tra gli eroi, un numero sconsiderato di passaggi comici... naa, non direi grimdark.
Il libro finisce compiutamente ma lascia ampi margini per un seguito.
Ecco, sono andato a controllare: per andare a trovare un romanzo fantasy così tanto di mio gusto, devo scendere al 2015 "River of Stars" di Guy Gavriel Kay.
Ah! Ci sono elementi lgbt e due storie d'amore, una eterosessuale: è così difficile?
Sorprendente in ogni sua parte, narrativamente accattivante, brillante nell'utilizzo e interpretazione di alcuni stereotipi davvero abusati... ma abusati una volta, oggi non più. Personaggi profondamente caratterizzati, dialoghi da commedia inglese; belle scene di combattimento, alcune belle magie, goblin e giganti.
Rimango con l'ardente desiderio di un seguito.
SPOILER SPOILER SPOILER
I protagonisti sopravvivono tutti, naturalmente.
Il ladro e la guerriera continuano a viaggiare insieme, scappando dalla Guild dei ladri perché venuti in possesso di un libro con tutti i segreti, qualcosa che potrebbe cambiare il mondo, a patto di rimanere vivi abbastanza a lungo da raccontarlo a tutti; la principessa, che è una regina, viene salvata e si prepara a tornare in patria a usurpare il suo trono insieme alla vecchia strega. La giovane strega e la vecchia strega sono la stessa persona... eh, Buehlman non spiega e pensandoci troppo diventa insensato, ma è magia e va abbastanza bene così: l'effetto è notevole, i possibili buchi logici sono perdonabili.
Il ladro e la giovane strega non si vedranno mai più. Forse.
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