Tales of Arise: parto dalla fine perché tanto è uscito da un pezzo, scorso Settembre. 
Sono indeciso se platinarlo o no: l'indecisione nasce da alcune scelte decisamente predatorie adottate da Bandai Namco nell'impostazione di trofei e contenuti post-end game.
Circa 35 ore per finire la storia principale con i personaggi in media a livello 48, il livello corretto rispetto a quello (fisso) dei nemici a fine gioco: c'è un trofeo per arrivare a 100, ci sono quest e boss opzionali che richiedono di essere a quel livello per risultare affrontabili; ci sono oggetti acquistabili con soldi veri per acquisire più punti esperienza, ci sono addirittura proprio i livelli d'esperienza acquistabili con soldi veri: si possono comprare fino a 40 livelli; il grind per salire di livello è lentissimo perché il gioco modifica sensibilmente il guadagno di punti esperienza da nemici battuti di livello uguale, più alto o più basso. 
Non fraintendetemi: si può fare tutto senza spendere un soldo, ma il gioco è stato economicamente impostato per vincolare la fruibilità di alcuni contenuti dell'epilogo a una scelta tra spendere pochi euro e un'interminabile grind. 
Il gioco mi è piaciuto, ma non così tanto da spenderci dei soldi extra o impegnare tutto quel tempo... però ho un paio di settimane senza altri pretendenti alle mie ore di gioco, è il tempo che mi lascio per vedere se l'epilogo di Tales of Arise riuscirà a catturarmi.
Passiamo all'inizio. 
E' l'ultimo titolo nella serie Tales di Namco, l'ultimo titolo AAA almeno. 
Le recensioni e l'opinione di pubblico lo segnalano come uno dei migliori nella serie, se non addirittura il migliore di sempre. 
Certamente è il primo titolo di Tales che gioco dall'inizio alla fine: ne ho provati diversi, sempre abbandonati. 
Non mi piace il combattimento, a dire il vero non mi piace neanche in questo: quando si affrontano i mob è divertente, ma contro i boss diventa o difficile o stupido. Tutto dipende dalla stupida AI dei compagni, settabile ma comunque stupida, e dalla scelta del giocatore tra usare il proprio personaggio preferito o il solitario healer della squadra. 
Se il giocatore salva l'healer dalla stupidità dell'Intelligenza Artificiale, i boss fight sono stupidi perché puoi praticamente far risorgere i tuoi compagni all'infinito rimanendo sempre fuori portata degli attacchi nemici; altrimenti può diventare fastidiosamente frustrante. 
Tutto ciò detto: il sistema di combattimento di questo Tales è mal bilanciato e troppo incentrato sulla spettacolarità delle brevi animazioni degli attacchi speciali (brevi ma insopportabili dopo averle viste 1000+ volte); provate uno qualsiasi degli ultimi Y's e troverete un sistema di combattimento somigliante ma perfezionato e divertente. 
Ah, certo: quello che Tales ha più del beniamino di Falcom è la presentazione. 
Visivamente, Arise è un bellissimo gioco. C'è qualche pop up di personaggi e texture (ps4  pro), ma è strepitoso agli occhi. 
Setting scifi-fantasy alla Final Fantasy, con più di un riferimento a Final Fantasy anche nella trama ecologica: due pianeti gemelli, uno ha conquistato l'altro 300 anni prima l'inizio della storia, forte della propria superiorità tecnologica, diviso l'altro in 5 regni e posto l'interezza della popolazione in schiavitù.
Il gioco si sviluppa, ovviamente, attraverso i 5 regni e, poi, ancora più ovviamente, sull'altro pianeta. 
No: non è uno spoiler perché inevitabile. 
I cinque regni sono diversi tra loro, ognuno caratterizzato da un particolare elemento magico, ognuno, soprattutto, caratterizzato da una particolare varietà di schiavitù imposta alla popolazione; per certi versi, questa prima parte, ha qualcosa di Persona: i cinque regni sono allegorie sociali della volontà dei rispettivi lord.
Il nostro protagonista è uno schiavo ribelle, regno dopo regno vuole liberare tutto il pianeta. 
Si aggiungono compagni, etc etc: non c'è niente di nuovo in Arise, nessuna soluzione narrativa originale o inaudita, tutto molto stereotipato; è scritto bene e ci sono diversi passaggi apprezzabili, emotivamente intensi. 
SFORTUNATAMENTE, il finale è una merda. Finiti i 5 regni, tutto il terzo atto del gioco è una palla smodata di filmati, sezioni dove si è costretti a camminare senza poter fare altro, combattimenti ripetitivi, banalità varie e troppe, troppe cose tenute per il Dopo. 
No. No, no e no. 
Boss opzionali? Certo. Quest opzionali? Benvenute. 
E' inaccettabile e narrativamente, profondamente stupido tenersi le cose 'più belle' per dopo la fine del gioco: tutte le armi migliori, per fare l'esempio più scemo e lampante, non possono essere acquisite prima del finale. 
Sei lì a fare il boss finale, pieno di pathos e ore di gioco alle spalle, e l'unica cosa che hai in testa è la lista delle spade forgiabili all'ultimo checkpoint prima del boss: spade più forti di quelle che hai adesso ma non acquisibili perché condizionate a contenuti del Dopo.
Come si fa? La spada più forte te la diamo solo per combattere 1 mostro opzionale senza nessun contesto narrativo ulteriore al "è comparso un mostro molto forte", e per il boss finale del gioco che hai speso 40 ore circa a raggiungere passando per sgherri, rivelazioni, drammi e tormenti, per quel boss finale di cucchi questo stuzzicadenti di merda. 
...oppure spendi soldi veri e la compri. 
Repellente: altro che nft del cazzo, questo è vero comportamento predatorio dello sviluppatore. 
Tornando a noi: l'animazione di Arise realizzata con il suo motore grafico è davvero bella e ben fatta, per il finale, però, Namco ha scelto di rivolgersi a uno dei più grandi animatori giapponesi e commissionare una ventina di minuti buoni di video 'a cartone animato' per rendere ancora più eccitante la conclusione della vicenda. 
SFORTUNATAMENTE, la conclusione della vicenda non è eccitante e il grande animatore giapponese, il magnifico ufotable, hanno consegnato la peggiore produzione da una decina d'anni almeno. 
Non sembra ufotable, sembra qualcuno che imiti ufotable: è imbarazzante. 
Guardi Kimetsu, ma guardi anche la serie di Zestiria, e confronti con le animazioni di Arise: inguardabili.
Ah, il finale poi è una merda che ricicla una delle più trite e abusate 'idee per battere il boss finale' di sempre.
NOTA: ho dovuto ricorrere a Google per la data di uno dei pezzi di cultura popolare più famosi con questa idea (che volevo qui citare, e adesso citerò), mentre lo cercavo me n'è venuto in mente un altro e sono andato a controllare se prima l'uovo o la gallina. Non l'avrei mai detto: Ghostbusters 2 e quello specifico capitolo do Dragon Ball sono entrambi del 1989.
NOTA2: non sono mai contento. Tales of Arise mi dà 3 coppie di protagonisti. Sono 6 protagonisti, 3 maschi e 3 femmine, tradizionalmente accoppiati. Finisco di giocare ad Arise e non esiste un solo motivo lgbt in tutta la storia... e non sono contento. 
Tutto Tales of Arise è incentrato sulla lotta degli schiavi contro i padroni, è una storia di razzismo e odio (e amore e perdono), ma i rapporti romantici tra i personaggi sono esclusivamente maschio con femmina. Così è troppo e, oggi, veramente vecchio. 
Il mio è un desiderio di rappresentazione, non di censura. 
Le tre relazioni romantiche sono pure molto classiche, banali direi, ma sono ben scritte come tutto il gioco è ben scritto, e appaganti: sono accettabili, ma gli scrittori di Namco sono molto indietro. 
In un gioco come questo, senza scelte e con la storia fermamente su binari, non basta scrivere bene, bisogna raggiungere una qualità molto superiore: il giocatore non ti può rovinare la storia e non sei costretto a scrivere elementi intercambiabili, puoi e devi darmi una lettura di molto, molto migliore qualità.
Tales of Arise è un gioco visivamente superiore, scritto bene (specialmente gli skits sono, in alcuni casi, di eccellente qualità), mediocre in tutto il resto. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Alphen e Shionne si sposano.