Ghostbusters - Afterlife: a ruota di Matrix 4, ecco Ghostbusters 3.. o 4? 5? Non mi è chiaro: il film deLLE Ghostbusters era un reboot o un seguito? Il videogioco famoso del 2009 conta? 
Non importa: diciamo Ghostbusters 3/4 o Afterlife. 
NOTA: è da un po' che non mi capitava. Abbiamo un nuovo titolo inglese diverso dall'originale: in Italia si chiama Ghostbusters - Legacy, perché qualcuno avrà deciso essere una parola inglese più popolare di Afterlife, che suona brutto far pensare alla morte in un film di fantasmi. 
E' una produzione molto diversa da Matrix 4. 
Le similitudini sono ovvie, un seguito varie decadi dopo, ma finiscono qui. 
Afterlife non è un seguito-seguito e certamente non ha un messaggio socio-politico da comunicare, è puro e genuino fanservice in formato per famiglie, e un possibile rilancio della serie con nuovi protagonisti. 
La diversità d'approccio è perfettamente sintetizzata ed esemplificata dalla scelta di questa produzione di creare un 'vecchio' Harold Ramis in digitale (morto nel 2014), invece di fare un recasting alla Fishburne.
L'idea di usare un attore diverso sarebbe stata semplicemente contraria a tutto ciò che muove questo film.
Qui comincia il film: il nostro Spengler digitale muore combattendo contro un famigliare fantasma a inizio film, lo scopriamo avere una estranged famiglia che eredita la sua roba, la famiglia è in difficoltà (madre single con 2 figli giovani) e si trasferiscono nella casa del defunto. 
La nipote più giovane è un genio come il nonno: la prima, lunga, sezione del film è la nipote che scopre chi era il nonno, scopre la sua roba per acchiappare fantasmi, scopre che il mondo sta per finire di nuovo.
Penso si possa dire che ogni scena famosa del primo film, ogni singola scena famosa e sono tante, sia in qualche modo citata o riferita in questo; ogni elemento caratterizzante del franchise è citato e rappresentato in qualche modo... e tutti gli attori protagonisti sono guest star, persino lo spocchioso Bill Murray.
Ci sono anche cose non dai film, per questo parlavo anche del videogioco all'inizio: alcuni gadget utilizzati in questo film provengono dal videogioco e non dai film.
Il film è carino. 
E' un film d'avventura anni '80 di quelli con bambini per bambini, quindi, paradossalmente, è diverso dai suoi predecessori: un segno del cambiamento dei tempi, suppongo. Avrebbero potuto fare qualcosa alla Expendables, glorificare il passato e puntare ai giovani di allora/adulti di oggi, invece hanno scelto la direzione opposta, ricordare con nostalgia il passato ma accettare di essere adulti e provare a trasmettere la gioia dell'infanzia di allora agli infanti di oggi. 
NOTA2: a testimonianza del cambiamento di sensibilità, il ruolo di Ernie Hudson è ridicolmente emblematico. Il film gli dedica un passaggio chiave nel finale, con persino una assolutamente non necessaria spiegazione che suona molto male di razzismo perbenista-paternalistico contemporaneo, sostituito al razzismo ignorante ma buono degli anni '80.
Il film è diretto dal figlio di Ivan, Jason Reitman, che non è un incapace senza arte, ma l'autore di pellicole seminali del cinema moderno come Juno e altri film superiori come "Thank You for Smoking" e "Up in the Air": questi sono i suoi primi 3 film, tutti successi apprezzatissimi usciti tra il 2005 e il 2009. 
Gli ultimi 10 anni sono stati decisamente meno fortunati, una merda dopo l'altra direi, e i motivi dietro questo Afterlife sono così spiegati.
C'è anche Paul Rudd. 
Possibilità di un seguito: il film è stato accolto tiepidamente ma non male, il ritorno economico non è stato all'altezza delle aspettative ma non un flop, Aykroyd si è detto disponibile. 
Dubito accadrà.
Afterlife è il film da guardare al cinema dove i bambini di allora, oggi padri bianchi eterosessuali, portano i figli per far vedere loro le buone avventure di una volta e come si stava meglio ai loro tempi.
Ghostbusters, però, non è mai stato perbenista. Correggo: il primo Ghostbusters non era perbenista. 
Nel mentre che ne esalta ogni aspetto materiale, oggetto, prop, battuta, scena o attore, Afterlife svilisce i concetti del film originale riducendolo a film fantastico per bambini censurato e ripulito di ogni contenuto allusivo o propriamente horror.