City of the Lost (Id, 2012): in questi caldissimi giorni estivi di Lucifero, volevo una lettura poco impegnativa, usa e getta, da accompagnare a We Could Be Heroes. Iniziare una nuova serie di urban fantasy californiano, la scelta perfetta.
...con errore.
Avrei voluto iniziare la serie di Eric Carter scritta da Stephen Blackmoore, investigatore paranormale e necromante, o qualcosa del genere. Avendo la serie già parecchi libri, non volendo farmi spoiler, ho cercato di limitare al massimo la mia esposizione a troppe informazioni.
Conseguentemente ho sbagliato: City of the Lost è il primo libro di Stephen Blackmoore, ma è uno stand alone ambientato nel mondo che poi sarebbe diventato quello di Eric Carter, da libro successivo.
Poco importa.
Joe Sunday è un thug e lavora per il crimine organizzato. Il suo capo rimane invischiato in roba sovrannaturale, si fa nemici sovrannaturali e Joe ne paga il prezzo: diventa uno zombie.
Immortale a tutti gli effetti, ma la necessità di un cuore umano ogni tanto per mantenersi fresco: niente cuore uguale decomposizione.
Joe non è contento ma è un uomo estremamente adattabile.
Il resto è il solito setting di underground sovrannaturale nell'assolata California, niente di originale: c'è persino il demone barista.
Si legge ed è divertente, molta azione ben rappresentata, il gimmick dello zombie è diverso dal solito e simpatico.
Assomiglia molto alla roba di Kadrey prima maniera, meno pop e più Dresden, ma vicino per stile.
...con errore.
Avrei voluto iniziare la serie di Eric Carter scritta da Stephen Blackmoore, investigatore paranormale e necromante, o qualcosa del genere. Avendo la serie già parecchi libri, non volendo farmi spoiler, ho cercato di limitare al massimo la mia esposizione a troppe informazioni.
Conseguentemente ho sbagliato: City of the Lost è il primo libro di Stephen Blackmoore, ma è uno stand alone ambientato nel mondo che poi sarebbe diventato quello di Eric Carter, da libro successivo.
Poco importa.
Joe Sunday è un thug e lavora per il crimine organizzato. Il suo capo rimane invischiato in roba sovrannaturale, si fa nemici sovrannaturali e Joe ne paga il prezzo: diventa uno zombie.
Immortale a tutti gli effetti, ma la necessità di un cuore umano ogni tanto per mantenersi fresco: niente cuore uguale decomposizione.
Joe non è contento ma è un uomo estremamente adattabile.
Il resto è il solito setting di underground sovrannaturale nell'assolata California, niente di originale: c'è persino il demone barista.
Si legge ed è divertente, molta azione ben rappresentata, il gimmick dello zombie è diverso dal solito e simpatico.
Assomiglia molto alla roba di Kadrey prima maniera, meno pop e più Dresden, ma vicino per stile.
Leggerò il prossimo, che è davvero il primo libro di Eric Carter, curioso se il protagonista di questo sarà presente anche lì.
SPOILER SPOILER SPOILER
Joe vince. Uccide tutti e li uccide con sicurezza mangiandoli. Si impossessa della pietra magica e se la nasconde dentro.
Posta un commento