Manhunt 2017: è andata così. Recentemente è stato portato alla mia attenzione un film in uscita il prossimo mese su Hi-YAH! (The Martial Arts Channel) intitolato "Hydra". 
E' un raro, rarissimo film d'azione e arti marziali giapponese. 
Il regista di questo film è l'esordiente Kensuke Sonomura.
Kensuke Sonomura è un famoso action coordinator e stuntman.
Spulciavo la sua carriera recente e...
Manhunt. John Woo. John Woo è ancora vivo. 
Qualcuno dirà: "certo che John Woo è ancora vivo, non ha mai smesso di fare film". 
Io, tuttavia, ho completamente smesso di seguirlo, senza farlo coscientemente, dopo Red Cliff. 
Manhunt è il remake di un film del 1976: non sto a raccontare la vicenda strappalacrime di John Woo e Peter Lam, e del loro desiderio di commemorare una grande star scomparsa con questo progetto. 
Importa sega. 
Manhunt è ambientato a Osaka ed è una co-produzione sino-giapponese con staff quasi tutto giapponese, cast quasi tutto giapponese. 
E' il film giapponese di John Woo, ma è il film giapponese di John Woo dove prova a rifare se stesso di 40 anni fa. 
Manhunt valica e poi un po' il confine tra auto-citazione, easter egg e semplice mancanza di idee. 
E' divertente perché è ridicolo. Ridicolo perché un po' triste. 
I protagonisti si lanciano in continuazione, naturalmente in slowmo, e sparano solo in volo o scivolando lungo qualche superficie. Ci sono colombe ogni due per tre, uno dei protagonisti cita ad alta voce uno dei film più famosi di Woo (Woo di allora). Ci sono i fermi immagine dei protagonisti che si guardano e le loro voci in voice over senza muovere le bocche. 
Manhunt è una sintesi di tutta la cinematografia di John Woo degli anni '80/primi '90, riproposta tale e quale come se non fosse passato un giorno. 
SFORTUNATAMENTE, essendo il film ambientato in Giappone con un protagonista cinese e uno giapponese, i personaggi parlano tra loro in inglese e la recitazione in inglese degli orientali rende tutto orribilmente ridicolo. 
Non aiuta la trama da videogioco che poco ha a che spartire con quella dell'originale, e molto più con quella del Fuggitivo. Un Fuggitivo bizzarramente mescolato a Resident Evil. 
Mi sono comunque emozionato, ma sono vecchio e vedere John Woo fare John Woo mi ha suscitato tutta una serie di reazioni interiori senza nome, non identificabili ma certamente più tristi che felici. 
Zhang Hanyu è un avvocato cinese che lavora per una zaibatsu farmaceutica MALVAGISSIMA, ma lui è buono. Viene incastrato perché vuole abbandonare la società. Masaharu Fukuyama è un poliziotto ribelle troppo cool per il bene della sua carriera che crede nell'innocenza del presunto assassino fuggitivo.
NOTA: mi sono accorto adesso che una delle attrici è Coreana. Sapevo di averla già vista ma non riuscivo a collocarla, ecco perché. 
Non starò a citare le attrici perché sono sessista e il film è così sessista che mi sento di avere ragione. 
Ci sono anche, nei ruoli di padre-figlio presidenti del male, Jun Kunimura e Hiroyuki Ikeuchi. 
...Ikeuchi in questo film sembra un mafioso siciliano dei film americani. 
Mi è venuto il dubbio: è chiaro trattarsi di un buddy movie? 
SPOILER SPOILER SPOILER
I protagonisti buoni sopravvivono tutti, tranne la coreana. I protagonisti cattivi, compresa la coreana (ruolo a metà per lei) e i personaggi secondari buoni muoiono tutti.