Shantae and the Pirate's Curse: dopo messi di insignificanza, il psn ha in corso una fantastica sale sui giochi indie. Ho ceduto a tentazioni multiple e comprati 10. DIECI.
Impiegherò parecchio a guardarli (eventualmente finirli) tutti, visto che la mia vita da player è attualmente votata a Guilty Gear Strive.
...covavo il desiderio leggero di provare un titolo di questa serie da un po'.
Questo è il terzo gioco. Nel senso de: ce ne sono 2 prima, ovviamente, ma anche uno dopo.
Perché cominciare dal terzo? Ho guardato online e gli appassionati ritengono questo e il successivo, i migliori. Il quarto gioco è una specie di reboot, ma costava di più, così ho cominciato con questo che la conclusione di una trilogia.
Setting, personaggi e dialoghi sono buffi e simpatici, ma la storia non risente dal non aver giocato i titoli precedenti. Alcuni passaggi narrativi sono davvero ben fatti: il livello nel deserto contiene alcune scene esilaranti.
Mi è piaciuto abbastanza. Abbastanza da considerare sicuro l'acquisto del quarto, non abbastanza da platinare.
E' un platformer con elementi da metroidvania: i livelli sono relativamente brevi, ma c'è parecchio backtracking dovuto ad aree segrete sbloccabili proseguendo nel gioco. Mentre giocavo ho dato un'occhiata alla trophy list: ci sono 2 trofei per speedrun. Una 100% e una qualsiasi percentuale entro 4 ore.
Odio le speedrun. Deciso che non avrei platinato causa speedrun, ho smesso di sbattermi a cercare tutti i collezionabili, limitandomi a quelli necessari per affrontare il boss opzionale.
I boss sono divertenti e veloci, una volta imparati i pattern, e mi sono impegnato a batterli tutti senza essere colpito.
Il gioco mi è piaciuto, ripeto.
Ci sono un paio di sezioni di piattaforme difficili, ma generalmente niente di insormontabile o frustrante: non è Meat Boy, è più Mega Man.
Shantae è un half-genie, ma in questo gioco è completamente umana avendo perso i poteri in quello prima: dovrà allearsi con nemici dai giochi passati per sconfiggere una minaccia suprema.
Visivamente è ottimo. Gli sprite sono carismatici, le animazioni buffe e curate; i modelli disegnati durante i dialoghi sono di qualità superiore.
Uhm... è uscito nel 2014, fu il primo titolo della serie sviluppato per home console.
Capisco, adesso, perché questa serie abbia un niche seguito così appassionato da giustificare certe riedizioni fisiche a tiratura limitata. C'è pure il funko pop. 102 pagine su rule 34.
Le musiche sono di Jake Kaufman, se vi piacciono questo genere di tune è uno dei maestri.
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