Night in Paradise: crimine coreano del 2020. Su Netflix. Nuovo film diretto da Park Hoon-jung, divenuto particolarmente famoso con il suo precedente The Witch Part 1 (che mi rifiuto di guardare finché non avrò per le mani anche la parte 2). 
Sembra di guardare il film di un imitatore di Kitano. Un imitatore di Kitano monodimensionale, incapace di copiarne gli impossibili cambi di tono, ma competente abbastanza da mettere insieme qualche buona scena di violenza improvvisa e contemplazione del mare alla Sonatine. 
Protagonista interpretato da Uhm Tae-goo: visto in alcuni ruoli minori, nessuno dei suoi da lead; stesso discorso per la protagonista femminile, Jeon Yeo-been.
Ciò detto. 
Lui è un criminale rampante in un clan minore. Troppo rampante. Gli ammazzano la famiglia, lui si vendica e fa un casino. Costretto a scappare e nascondersi trova rifugio in Jeju Island (il paradiso del titolo). 
Qui incontra la figlia di un'altra famiglia di criminali in una situazione speculare. 
I due instaurano un rapporto ma la violenza che li insegue, sta per raggiungerli. 
IL PARADISO SI TINGERA' DI SANGUE. 
Innanzitutto, Jeju Island non mi pare esattamente un paradiso: su google vedo delle foto spettacolari e molto tropicali che concordano con la canonica definizione di paradiso, ma il film deve essere stato girato nella stagione in cui è tutto grigio e merdoso. 
Non è un brutto film e la storia è anche ben strutturata: alcune cose sono prevedibili, ma altre meno. 
Sfortunatamente i personaggi sono banali e anche fastidiosi: i villain sono senza personalità, lei è insopportabile, lui è mediocre.
Si guarda.
Il finale non è male.
SPOILER SPOILER SPOILER
Lui subisce una quantità di danni impressionanti, poi cede e muore. Lei lo vendica uccidendo tutti, poi si ammazza.
Alla fine muoiono letteralmente tutti.