Homunculus 2021: distribuito da Netflix. E' l'ultimo film di Takashi Shimizu, uno dei più prolifici e noti registi horror giapponesi (quello di Ju-on), ma non è un horror. 
E' uno di quei film giapponesi con elementi sovrannaturali, una galleria di personaggi bizzarri e tentativi di profonda introspezione e analisi caratteriale. Non mi stupisce scoprirlo tratto da un manga: un po' perché più o meno tutti i film giapponesi da anni sono tratti da un manga/anime, soprattutto per la natura episodica della trama. 
Non ho letto Homunculus, ma posso immaginare la sua struttura narrativa: deve essere un manga come Mushishi, come Kino's Journey e simili storie dove il protagonista è più che altro un osservatore di situazioni della settimana. 
...potrei sbagliarmi, ma l'idea datane dal film è questa. 
Il nostro protagonista è un uomo senza emozioni, motivazioni, desideri o scopi: apatico e indifferente, vive in macchina come un senzatetto, pur avendo soldi; incontra un giovane medico e accetta di sottoporsi a un intervento sperimentale di trapanazione del cranio per sbloccare i poteri latenti della mente/cervello. 
L'operazione ha successo. Il nostro protagonista scopre di... uhm. 
In pratica: se guarda qualcuno con solo l'occhio sinistro (da cui la locandina con la mano sopra l'occhio destro) può vedere la manifestazione fisica dei suoi traumi. Queste manifestazioni fisiche appaiono sovrannaturali, simboliche e bizzarre. 
Non finisce qui: il film lo rende poco chiaro, ma il protagonista è in grado di creare una sorta di connessione con il trauma del personaggio di turno. Questa connessione lo rende capace di vederne il passato, conoscerne i segreti più reconditi, guarirli. 
Una specie di psicologo paranormale. 
C'è un effetto collaterale. 
Ah: il protagonista è pure senza memoria e, progressivamente, aiutare le persone intorno a lui finirà per svelargli e rivelargli la sua di storia e personalità.
Go Ayano nel ruolo protagonista, Ryo Narita in quello del dottore. Ayano è famoso, Narita non mi pare di averlo visto in altri film. 
Homunculus non è granché: visivamente passa da tristi banalità come la donna senza faccia, ad alcune trovate divertenti che avrebbero potuto essere in un film di Miike; narrativamente è mediocre con una seconda parte/finale che sembrano grossolanamente copiati dalla prima versione cinematografica di Blade Runner.
Non l'abbiamo apprezzato, ma nessuno dei due ha voluto smettere di guardarlo.