Seven Souls in the Skull Castle - Season Flower (Dokurojou no Shichinin - Hana): è un po' complicato da spiegare.
Netflix continua a sorprenderci portando altri spettacoli di Gekidan Shinkansen in occidente.
Bene, ok. Super e stra-meritato: vorrei vederli tutti.
Ha cominciato con Seven Souls vers. 2011 e Banyuki. Già parlato di entrambi.
Nel catalogo ha inserito anche altre 3 versioni di Seven Souls... ed è qui che il discorso si complica.
Il ragionamento è, circa, lo stesso di certi spettacoli del defunto, compianto, mai dimenticato Cirque du Soleil.
Parliamo di spettacoli teatrali che vengono proposti e riproposti per decenni, a volte con piccole modifiche dovute a cambiamenti nel cast o del regista, altre volte più significativi.
Il ragionamento non è lo stesso, ma è simile, a quando compagnie diverse mettono in scena lo stesso spettacolo... che ne so, la Traviata o l'Amleto: ogni regista/compagnia vuole interpretare lo spettacolo alla propria maniera, in qualche modo personalizzandoli.  
Ecco.
Dokurojou è lo spettacolo più famoso della compagnia: realizzato per la prima volta nel 1990, è stato e viene riproposto ogni 7 anni con idee e arrangiamenti nuovi. 
La versione del 1997 è quella considerata definitiva e di maggiore successo: capolavoro del genere 'Inoue Kabuki' (dal nome del regista/direttore della compagnia, Hidenori Inoue).
A questo punto c'è un aspetto che mi è poco chiaro: il cosiddetto 'Inoue Kabuki' è già 'Geki X Cine'?
Sono sinonimi? Sono la stessa cosa? Vogliono entrambi significare spettacoli teatrali realizzati per il video?
Se questo esperimento di Netflix avrà successo, sicuramente più informazioni diventeranno disponibili in inglese e sarà possibile chiarire.
Torniamo a noi e, fin qui, è ancora facile da capire.
Nel 2004, la compagnia decise di mettere in scena 2 distinte versioni dello spettacolo: la versione rossa e quella blu. Rilasciate lo stesso anno ma in momenti diversi, messe in scena da componenti diversi della compagnia.
Nel 2011, Dokurojou tornò a essere rappresentato in un'unica versione (semplicemente chiamata 'vers. 2011'): questo allestimento della storia è quello sicuramente Geki X Cine ed è disponibile su Netflix. 
Io vidi nel 2014, perché sono avanti. 
NOTA: suppongo che Inoue Kabuki e Geki X Cine non vogliano dire la stessa cosa. Penso che Dokurojou vers. 2011 sia un Geki X Cine, uno spettacolo realizzato anche con attenzione a rendersi riprendibile e riproducibile in video, mentre i precedenti non lo fossero.
L'ultima versione è composta da 6 diversi spettacoli, originariamente messi in scena/proiettati tra il 2017 e il 2018 per 15 mesi. 
Torniamo quindi all'idea di una versione rossa e blu, ma qui abbiamo: Season Flower, Season Bird, Season Wind, Season Waxing Moon, Season Waning Moon e Season Goku.
Stessa storia (circa), cast diversi (rimescolati), stesso regista e sceneggiatore.
NOTA2: vi ricordo che lo sceneggiatore capo di Gekidan è quel Kazuki Nakashima appena appena celeberrimo per le sue opere Gainax e Trigger (e per il Getter Robo).
Il sito ufficiale giapponese di Gekidan e Netflix complicano ulteriormente la comprensione degli aspetti produttivi di questa ultima multi-versione, non mettendosi d'accordo sui titoli: il sito giapponese, nella sua pagina inglese, non è completamente aggiornato ed elenca solo alcuni di questi 6 spettacoli.
Faccio un unico esempio, perché è quello più facile con le mie limitate conoscenze del giapponese: "Dokurojou no Shichinin - Kaze" sarebbe "Seven Souls of the Skull Castle - Season Wind", che è il titolo che troviamo su Netflix, ma nel sito ufficiale giapponese, pagina inglese, è chiamato Fortress of Skull.
Uh.
Spulciando il sito giapponese e un altro paio in inglese, Season Flower dovrebbe essere il primo degli spettacoli nell'ordine proposto nel 2017. Season Bird il secondo, Season Wind il terzo, entrambi disponibili ora su Netflix.
NOTA3: non è dato sapere, mi verrebbe da dire di sì, se Netflix porterà il resto degli spettacoli.
...ma non finisce qui!
Questo nuovo adattamento dello spettacolo utilizza anche 'nuove tecnologie' e porta il genere Geki X Cine un passo più in là rispetto a quanto visto nella versione del 2011.
Qui è difficile da capire guardando il video, molto più facile assistendo allo spettacolo dal vivo: ci dobbiamo accontentare dell'opzione possibile.
Se capisco correttamente: il palco è un anello che gira intorno al pubblico. Circonda il pubblico (quasi?) a 360 gradi e si muove, ruotando, portando di volta in volta davanti allo sguardo 'principale' del pubblico una delle scenografie che lo compongono.
Dà l'idea di essere enorme. Alterna ambienti fissi: il castello, il villaggio, una foresta, una caverna, altri ambienti naturali; ad altre sezioni adibite alla proiezione di effetti speciali: pioggia, vento, un'altra foresta e cose del genere. 
Il palco gira e gli attori si muovono: potenzialmente potrebbero correre a oltranza, in pratica viene offerta una performance fisica che è impressionante. C'è una scena incredibile di un combattimento molto prolungato, dove alcuni personaggi scappano inseguiti da forze soverchianti, e attraversano progressivamente tutti gli ambienti della storia mentre il palco gira 'sotto' i loro piedi come fosse un tapis roulant.
E' semplicemente incredibile.
A proposito di effetti speciali: oltre al palco mobile, oltre agli effetti proiettati sugli ambienti della scenografia e/o teloni, ci sono anche effetti speciali più semplici realizzati dagli attori stessi. 
Ci sono momenti quando gli attori si muovono lentamente per fingere lo slow motion, in altri casi si prendono in braccio e si 'fanno volare' per simulare l'effetto di un super punch... è ridicolo, è impressionante, è qualcosa che non si vede tutti i giorni.
E' di nuovo l'anno 18 del periodo Tensho: Nobunaga è morto da tempo e alle forze dei Toyotomi rimane solo il Kanto da conquistare per raggiungere l'unificazione del Giappone. 
Il Kanto è difeso/soggiogato dalle forze demoniache che furono di Nobunaga e ora dominano la regione dallo Skull Castle. Sette guerrieri (e guerriere) si uniranno, in pieno stile Seven Samurai, per difendere la popolazione dalla guerra imminente.
Cosa aggiungere? In questa versione Flower, la prima dei 6 di cui abbiamo detto, il ruolo del protagonista è ripreso da Shun Oguri, che l'aveva già interpretato nella versione del 2011. 
Non ho ancora visto le altre versioni, quindi qui ipotizzo senza alcun fondamento: i fiori sono un elemento visivo forte e ricorrente in tutto lo spettacolo. Non abusato o inserito forzatamente in ogni scena, ma presente qua e là in alcuni momenti importanti o scenicamente espressivi: c'è una collina fiorita, ci sono fiori sui kimono di alcuni personaggi, c'è una luna pinea fatta di fiori bianchi. 
Sono curioso di vedere la prossima versione e vedere se questi elementi saranno sostituiti seguendo i nomi della stagioni che fanno loro da titoli.