Persona 5 Strikers: aka Persona 5 Scramble - The Phantom Strikers. Uscito in Giappone nel Febbraio del 2020, nel resto del mondo nel Febbraio del 2021.
Persona 5 Strikers è il seguito di Persona 5, ma non il seguito di Persona 5 Royal.
E' una condizione bizzarra e molto giapponese.
Persona 5 Royal, ricorderete, è la versione estesa di Persona 5 con nuovi personaggi e un nuovo finale;
Persona 5 Strikers è ambientato 6 mesi dopo la conclusione di Persona 5, ma non di Persona 5 Royal.
Non c'è realmente altro da aggiungere in proposito.
Strikers è una co-produzione P-Studio, la divisione di Atlus che si occupa della serie Persona, insieme con Omega Force, la divisione di Koei Tecmo che si occupa della serie Dinasty Warriors.
Gli amici di Omega Force sono abituati a questo genere di collaborazioni ed è diventata una loro consolidata consuetudine sviluppare spin off della propria serie basati su franchise di altri: Gundam, Hokuto no Ken, Berserk, Zelda... sono solo i primi a venirmi in mente.
Spesso sono stato tentato dall'acquistare uno di questi giochi ma, grazie alle demo frequentemente disponibili, ho sempre cambiato idea prima dell'acquisto: normalmente sono produzioni di mediocre qualità. Normalmente, ma non ultimamente.
Decido, quindi, di attribuire in larga parte a P-Studio il merito di aver realizzato un titolo eccellente e superiore a tutti gli altri spin off di Dinasty Warriors.
...Strikers è stato un successo inaspettato non solo per me: acclamato dalla critica, amato dal pubblico.
E' un vero seguito di Persona 5, leggermente semplificato in alcune delle sue meccaniche, rivoluzionato nel sistema di combattimento.
Gli sviluppatori hanno compiuto il miracolo.
Voglio cominciare dalla fine con un pregio e un difetto: la parte finale del finale, l'epilogo, di Persona 5 Strikers è migliore della parte finale del finale di Persona 5 e Persona 5 Royal combinati; il grind insopportabile nel post-game di Strikers è un abominio che mi fa rimpiangere di avergliela data su con Yakuza Like a Dragon.
Ora che scrivo, ho finito il gioco e sto grindando i bond points: sono circa a 60 ore e pianifico ci vorrà un mese prima di arrivare alla fine di questo estenuante, non divertente, odioso lavoro. Ho platinato P5 e P5R: non esiste nella mia mente la possibilità di non platinare anche P5S... inoltre è noiosamente ripetitivo ma veloce nelle sue singole parti, adatto a brevi burst di attività qualche volta al giorno.
Narrativamente, Strikers è in linea per qualità e profondità con i suoi predecessori: Joker e il resto della gang si riuniscono per trascorrere insieme le vacanze estive. Si armano di camper e vanno in giro per il Giappone.
Pensavate che il metaverse fosse scomparso? Nope. La sceneggiatura offre una spiegazione decente, ma non si perde troppo nel cercare di trovare una logica perfetta nel recuperare qualcosa che avrebbe dovuto essere sparito alla fine del gioco originale: si concentra, piuttosto, nel rendere al meglio e con enorme qualità questa nuova avventura.
Dialoghi e situazioni sono perfette. Dovessi proprio trovare un difetto... c'è solo una minima componente romance.
L'andamento della storia segue uno schema simile a quello del gioco originale: ogni città è in qualche modo dedicata a un dei personaggi principali e il boss di turno risuona nella storia dei protagonisti.
Ci sono due personaggi nuovi: entrambi squisitamente connessi ai motivi e temi della trama, entrambi di qualità pari agli altri.
Sophia è un'intelligenza artificiale il cui sviluppo narrativo e caratteriale recupera alcuni dei passaggi di Morgana, è un personaggio con lampi di brillantezza personale. E', però, l'altro personaggio ad avermi più colpito: Wolf, il poliziotto che si allea ai Phantom.
Abbiamo già parlato della lotta generazionale e delle squallide figure di adulti in questa rappresentazione della società giapponese, Strikers porta avanti quel discorso con inaspettata obbiettività.
Molto della storia di Strikers è una sostanziale, seppur ottima, riproposta di cose già viste in Persona 5; sul tema degli adulti, invece, troviamo alcuni dei suoi passaggi più originale e veramente, tematicamente successivi: Sojiro e Sae, per dire, sono già riformati qui in Strikers.
Il gioco comincia con 2 adulti esclusivamente positivi che hanno riscoperto il proprio spirito di ribellione e sono alleati e nakama dei nostri protagonisti.
Wolf ha un suo viaggio personale di scoperta della sua maschera, ma è già dall'inizio il passo ulteriore e necessario di questa conversazione tra generazioni: non è un confident o un fornitore di servizi, o un'espressione dei mali della società, è un protagonista e parte integrante del centro delle scene.
Il combattimento è a mezza via tra il mashare tipico dei musou e la pausa tattica di Mass Effect.
Un team di 4: il giocatore può passare da uno all'altro circa quando vuole, quando si schiaccia il pulsante per evocare la Persona, l'azione va in pausa e si può decidere cosa fare e scegliere come muoversi. Ci sono combo semplici. E' molto meno immediato dei suoi due genitori, ma il risultato è soddisfacente e originale: un misto di action e rpg diverso e riuscito, appassionate e vario.
NOTA: a parte la confusione iniziale per le molte cose che succedono contemporaneamente, che si risolve giocando e prendendoci la mano, l'unico difetto del sistema di combattimento è non poter settare il comportamento dei compagni di squadra. Si danno da fare ma il loro comportamento può essere causa di inutile frustrazione. L'altro aspetto che non mi è piaciuto è l'impossibilità di scambiare i personaggi con le riserve: non è un gran problema ma a volte costringe a ricominciare alcuni boss fight a causa di incompatibili affinità elementali.
Strikers è in tutto e per tutto parte della narrativa di Persona 5 (ma non di P5R): mantiene la stessa eccellente qualità di scrittura, semplifica alcune delle meccaniche più da rpg (poca customizzazione delle persona, per dire), e modifica il combattimento per abbracciare uno stile ibrido tra il classico Dinasty Warriors e gli elementi tattici di Persona.
Visivamente è indistinguibile da Persona 5.
SPOILER SPOILER SPOILER
P5S finisce come i precedenti P5: Joker torna a casa sua con la promessa di rimanere tutti amici, ma l'epilogo è molto più compiuto e onesto rispetto ai suoi predecessori.

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