Legend of Deification: aka Jiang Ziya, aka il secondo capitolo nell'universo animato condiviso di Fengshen. Aka, il circa seguito di Ne Zha. Come il suo predecessore, anche questo film adatta una parte dell'epica cinese del 16° Secolo, Fengshen Yanyi... da cui il nome del progetto.
I due film sono piuttosto diversi tra loro: qui il tono è decisamente più drammatico e cupo, pochissimi momenti comici e una più intensa problematica esistenziale. Non si tratta del ragazzino che cresce e deve imparare a distinguere bene dal male, ma di una più complessa, adulta situazione dove la distinzione tra bene e male è molto, molto meno netta. 
Ne Zha si può paragonare a un film della Pixar o Disney; Jiang Ziya è più simile a certa animazione per grandicelli come "Kubo and the Two Strings".
Due pensieri: è difficile individuare gli studi produttivi prominenti in Cina. Il mercato è molto fluido e la riorganizzazione societaria anche: studi con nomi simili si alternano senza indicazione di una reale continuità. Avete presente la buffa e verissima circostanza dei titoli di testa dei film cinesi? Quando un numero ridicolo di loghi di produzione si susseguono in modo sempre più paradossale, per poi essere seguiti da una lista di decine di altre entità produttive coinvolte? Ecco, in animazione questo rende molto difficile, impossibile da qui, capire chi faccia cosa. 
Ciò si riflette anche nelle professionalità coinvolte, sia staff che cast: nomi ignoti o poco famosi, carriere minime, un costante flusso di semi esordienti. Siamo ancora ben lontani dal sistema giapponese, un altro mondo da quello americano. 
Il film è anticipato da un prologo animato con uno stile molto intrigante e completamente diverso da quello del corpo centrale, quasi sexy, sicuramente edgy, occidentale ma in quel modo underground che trova esposizione anche in oriente. Se tutto il film fosse stato realizzato in questo stile, sarebbe stato visivamente unico e memorabile. 
Finito il prologo, il film vero e proprio è animato circa come Ne Zha, ma non completamente: il character è più spigoloso e austero, l'animazione volutamente rigida ma segnata da esplosioni d'azione dinamica. 
La storia è poco interessante perché un classico che, pur essendo molto cinese, trova uguali rappresentazioni in tutto il mondo: uno di quei basic plot celebrati da Booke. 
Jiang Ziya è un grande guerriero prossimo ad ascendere alla divinità dopo aver vinto la guerra contro il clan delle volpi e aver catturato la Nine Tails. L'eroe più grande, l'eroe di tutti. 
Onorato e messo alla prova un'ultima volta prima di unirsi ai suoi peer nell'Olimpo cinese, a Jiang viene ordinato di eseguire l'esecuzione di Nine Tails. Jiang esita per... un motivo... che a che fare con la sua gentilezza d'animo e la sua umanità. 
Succede un casino. 
Jiang viene bandito sulla Terra.
Succedono un po' di cose e Jiang incontra quella che sembrerebbe essere l'unica superstite del clan delle volpi, una giovane ragazzina arrabbiata e impaurita. 
YEP!
Legend of Deification è una di quelle storie che vanno per la maggiore da, ormai, diversi anni a questa parte che vede un uomo di mezza età appaiato a una giovane donna... nella migliore delle ipotesi si instaura un duraturo rapporti padre-figlia basato sul, di solito, sacrificio del primo a favore della seconda; nei casi peggiori, tipo in Giappone, il sacrificio può essere quello della verginità della seconda a favore del primo. 
Qui c'è una versione ancora diversa. 
Legend of Deification vive ancora di rendita: il setting magico-fantasy cinese è ancora unico, esotico, affascinante e pieno di potenzialità inespresse (in animazione!); riesce ancora bene a mascherare le lacune narrative e l'ovvietà della storia...
...MA! C'è un 'ma'. 
Queste storie cinesi tradizionali di uomini e divinità e mostri sono un casino da seguire e da capire, sono spesso prive di senso (per me) o implicano certi comportamenti assodati che oggi non lo sono (qui almeno). E' come guardare un film di samurai e non capire perché, a un certo punto, tutti si suicidino senza apparente motivo; qui molti dei personaggi agiscono senza un apparente motivo, ogni tanto. 
Il senso generale della storia è molto chiaro, villain e tradimenti e sorprese comprese, ma ci sono degli aspetti che lasciano senza parole, nel senso di basiti, e inaspettati, perché... illogici. 
Mi è piaciuto più di Ne Zha, è un bel film d'animazione e mostra i passi da giganti della Cina nel settore, e tradisce la quantità ancora di lavoro da fare prima di essere alla pari dei vicini.
NOTA: c'è una lunga scena dopo i credits.
NOTA2: non c'è indicazione di un prossimo film. 
UPDATE: ho scoperto con impossibile rammarico che questo film avrebbe dovuto essere Master Jiang and the Six Kingdoms. Il trailer del fu Master Jiang uscito nel 2014 fu magico e suscitò eccitato clamore per un possibile capolavoro d'animazione tradizionale, reminiscente di Avatar, proveniente dalla Cina. 
Oggi, dopo averne costantemente cercato notizie nel corso degli anni da allora, scopro che la produzione si trasformò in corso d'opera per diventare questo film.