Star Trek Picard - The Dark Veil (Id, 2021): secondo e, per il momento, ultimo romanzo prequel alla serie tv di Picard.
E' ambientata nel 2386: un anno dopo il finale del precedente romanzo.
Picard compare brevemente un paio di volte nel corso della storia, ma più per dovere di marketing che per necessità narrative. 
The Dark Veil è una storia della USS Titan, la nave spaziale capitanata da Riker con Troy dopo la fine di TNG.
Comincio dalla fine: mi è piaciuto meno di The Last Best Hope.
E' scritto da James Swallow, altro scrittore professionista britannico dal profilo simile a quello di Una McCormack: qualche produzione originale, ma soprattutto collaborazioni con Star Trek, Doctor Who e altri. Narrativamente competente, non lo si può criticare da un punto di vista professionale.
Il problema di The Dark Veil è il modo brusco e forzato con cui inserisce nella propria storia elementi dalla serie tv di Picard: Thaddeus Riker e Zhat Vash, tanto per citare i due esempi che posso fare prima dello spoiler wall. 
Il figlio di Riker e Troy vive con loro sulla Titan, è un ragazzino curioso e molto intelligente a cui viene permesso tutto: è odioso e demente, uno dei peggiori personaggi infantili di sempre. Il desiderio di vederlo morire in un'esplosione è stato con me presente per tutto il romanzo. 
La Titan è in missione diplomatica presso una razza aliena maniacalmente discreta e riservata: nessuno riesce a sfondare il muro di segretezza di questa razza... poi arriva Thad e tutti si sciolgono davanti al suo carisma pediatrico. 
Bleah. 
Durante la missione incontrano una nave romulana con a bordo il più monodimensionale villain nella storia recente (nota a me) di Star Trek. 
...segue casino. 
La nave romulana è comandata ufficialmente da un illuminato capitano, ma la società romulana è divenuta così malvagia e deviata che un membro della polizia segreta è su ogni nave (anche più di uno) e a ogni angolo di strada. Ogni romulano è spiato da un altro romulano. 
Bla bla bla, succedono cose poco interessanti: non è un brutto romanzo di per sé, intendiamoci, è circa nello standard della mia esperienza con i romanzi di Star Trek, ma è un mediocre, molto tipico esempio di cosa sono i romanzi tie-in: la necessità di retrodatare invenzioni della serie tv per garantire loro uno statuto più nobile, un po' di goffa continuity e qualche tentativo di caratterizzazione mal riuscito.
...ripensandoci: è un brutto romanzo. 
Riker vince... non è uno spoiler. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Nel finale del libro vediamo i coniugi Riker-Troy prendere in considerazione l'idea di seguire Picard e abbandonare anche loro la flotta stellare. C'è un'inutile, completamente superflua apparizione di Spock.