I Care a Lot: per questo film, Rosamund Pike ha vinto il golden globe come migliore attrice per una commedia o musical. Il premio non importa: la Pike è molto brava nel film, ma questo non è il punto. 
Questo film non mi è sembrato una commedia. La wikipedia lo definisce 'black comedy', ma comincio a pensare che stia diventando un nome di comodo per qualsiasi dramma con qualche passaggio comico, e comunque di passaggi comici qui non ce ne sono... non so: io ero rimasto che la distinzione, dove in dubbio, fosse determinata, discriminata dal finale.
Andiamo oltre. 
I Care a Lot è stato distribuito in streaming, niente di nuovo in questo senso, ma con una particolarità: Netflix e Amazon si sono divisi i territori di distribuzione. In Italia è su Amazon.
Rosamund Pike è una criminale che sfrutta la legge a proprio favore, e un discreto numero di connivenze, per speculare sulla cura di anziani; Peter Dinklage è un boss criminale più classico, del genere crimini violenti. I due entreranno in una disputa quando la prima prenderà di mira, senza saperlo, la madre del secondo. 
Il film è molto bello... molto bello fino a circa mezz'ora dalla fine, poi la sceneggiatura finisce nel cesso per una quindicina di minuti circa, prima di riprendersi in tempo per chiudere con una nota alta. 
E' una storia molto onesta e comprensibile, persino accattivante e con un certo grado di immedesimazione, ma nel finale pre-finale si sbriciola perdendo senso logico e credibilità in favore di una specie di ridicolo colpo di scena. 
Il regista è lo sceneggiatore, circa ignoto, quasi esordiente; il film pesta molto sul girl power... uhm: sono vecchio, per me è ancora 'girl power' (magari anche scritto grrrrl power) e nella mia mente sento le Spice Girls, ma credo dovrei usare un termine più professionale e classico come 'femminista', 'femminismo' e varianti. 
La Pike è una criminale di successo in un mondo tipicamente maschile: peggio della morte, per lei, ci sarebbe solo venire sconfitta da un uomo. Il film la mette continuamente in situazioni progressivamente più gravi, dandole vie d'uscita e possibilità di fuga, ma spingendola poi sempre nella direzione della lotta alla pari con il maschio. Questo continuo buttarla sulla capacità di una donna di essere criminale, spietata, amorale e sociopatica quanto un uomo va benissimo fino a quel momento prima del finale quando, per cementare ulteriormente questo concetto, alla protagonista vengono concessi una sequenza di accadimenti favorevoli totalmente senza senso e irrealistici: in questi passaggi importanti che mettono in scena il finale vero e proprio, il film fallisce completamente nella rappresentazione del suo tema. 
Lo sceneggiatore accorre in modo così palese e mal fatto in soccorso della protagonista femminile, per consentirle di combattere alla pari con il maschio, da sminuire essenzialmente tutto quanto fino a quel punto. 
Invece di rappresentare un personaggio femminile capace di mettersi alla pari di un uomo sulle sue caratteristiche, sarebbe stato molto più intelligente e interessante vedere un personaggio femminile metterlo in culo a un uomo senza 'ridursi al suo livello', o essere salvata da una sequenza impossibile di botte di culo.
Bel film, avrebbe potuto essere migliore. Il finale è buono ma, anche qui, l'ultimissima scena è molto prevedibile e stupida, e soprattutto è telefonata. 
Inoltre, ci sto ragionando su adesso, è un'altra scena che in qualche modo mina l'idea centrale del film cementando l'opposto e offrendo un modello negativo. 
E' ridicolo parlare di modelli negativi quando tutti i personaggi del film sono criminali, ma questo lo è davvero. 
NOTA: non ho parlato molto dell'aspetto più intrigante del film che, per altro, calza a pennello con gli anni che stiamo vivendo. La criminalità accoppiata al sistema della cura per gli anziani: geriatri, case di cura, assistenti sociali, tribunali speciali, etc etc. Tutti sfruttatori, tutti ladri bastardi e maledetti. 
SPOILER SPOILER SPOILER
La Pike riesce a catturare Dinklage: una donna sola, senza aiuto e senza la minima preparazione, riesce a passare attraverso la rete di sicurezza di un boss della mafia russa che vive una vita in incognito da decenni, abbattere tutte le sue guardie e catturarlo. 
Ok. Girl Power a manetta!
I due, alla fine, si alleano e mettono insieme i rispettivi talenti. 
Nel finale-finale, un personaggio inutile brevemente comparso a inizio film, dimostra alla Pike che nessuna donna deve permettersi di umiliare un uomo, visto che l'uomo può tornare a fine film e spararle in petto dandole della troia, uccidendola all'apice del suo successo. 
Boh... c'è un messaggio?