Yakuza - Like a Dragon: ricapitolo a favore di me stesso e pubblico. Per molto tempo ho desiderato giocare alla serie Yakuza di Sega ma, quando finalmente ha iniziato a essere tradotta in occidentale, il titolo con cui provai a introdurmi, Yakuza Zero, mi piacque così poco da non finirlo. 
Il gioco mi piaceva pure a dirla tutta, ma molte delle attività secondarie no: grind e ripetitività hanno ucciso il mio divertimento.
Finito di giocare a Ys 8, mi sono nuovamente trovato nella condizione di volere un jrpg ed essere senza. 
Yakuza - Like a Dragon è Yakuza 7, ottavo nella serie e nuovo starting point: nuovo protagonista, nuova ambientazione principale e, soprattutto, nuovo tipo di gameplay. 
Like a Dragon è in tutto e per tutto un jrpg con tanto di combattimento a turni. 
Mi è piaciuto e l'ho finito. 
Non lo platinerò perché il grind e la ripetitività sono ancora completamente presenti, ma sono segregati nell'end game e si può arrivare alla fine della storia senza spendere ore e ore a salire di livello. 
Volevo platinarlo perché mi stava piacendo molto, ma il salto di difficoltà tra il finale e il dungeon opzionale necessario al platino è semplicemente, stupidamente eccessivo: ho finito il gioco a livello 65 con nessun job al massimo. 
Il dungeon finale può essere affrontato sensatamente solo a livello 99 e con 1 o più job al massimo. 
Il grind per colmare questo spartiacque è semplicemente troppo per essere divertente, per me. 
...specialmente perché fatto al di fuori di ogni progressione narrativa: una pura e demoralizzante ripetizione a oltranza dello stesso scontro per farmare livelli. 
Tutto ciò anticipato, il gioco è fenomenale. 
Visivamente sontuoso con alcune eccezionali animazioni facciali e una delle migliori recitazioni digitali di sempre. 
Il sistema di gioco a turni con classi (job) è molto ben sviluppato, ma non molto profondo: debolezze elementali, buff e debuff, attacchi con armi diverse... tutta roba standard. Equipaggiamenti migliorabili, crafting di armi e armature, vari collectibles per premi speciali, etc etc. 
C'è tutto quanto in un normale jrpg, ma nel setting di Yakuza.
Funziona straordinariamente bene. 
Il nuovo protagonista è Ichiban Kasuga, uno yakuza appassionato di Dragon Quest: questo particolare è importante perché giustifica lo stile di combattimento e i cambiamenti nel sistema di gioco. Ichiban è, in pratica, delusional e quando combatte immagina di essere l'eroe di Dragon Quest e affrontare nemici come se fosse nel gioco. 
E' un'idea meravigliosa e approfondita in modo sorprendente. 
Farò un esempio scemo: il famigerato puff puff di Dragon Quest, qui diventa honk honk ed è decisamente più adult rated. 
Ichiban è uno yakuza di basso livello a cui viene chiesto di farsi 20 anni di prigione per salvare un capitano. All'uscita dal carcere troverà un modo molto cambiato e non riceverà l'accoglienza eroica attesa per il suo sacrificio. 
La storia è incredibilmente profonda ed emozionante: nel finale mi sono accorto di essere stato davvero rapito dai personaggi e dai loro conflitti. Ci sono tantissimi dialoghi, tantissimi interazioni tra i personaggi e sono più o meno tutte di alta qualità. 
Like a Dragon soffre, come spesso in questo tipo di giochi, da un eccesso di contenuti: troppe side quest, troppi equipaggiamenti, troppe attività secondarie. Ci si può perdere ma, a differenza per dire di Yakuza Zero, molte di queste possono essere semplicemente scartate e non diventano un ostacolo al proseguimento della storia. 
Avrei davvero voluto completarlo, ma il grind così gratutito e inutile mi fa pensare a un indesiderato lavoro in catena di montaggio.
Non sono un fan della serie, come detto, ma l'ho seguita e conosco la storia: nel corso del gioco ci sono tutte le prevedibili guest star, e tutti i personaggi storici compariranno in momenti salienti ed epici. 
Mi sono dimenticato di guardare il numero di ore giocate, ma direi 60/70 circa. 
Sono combattuto: Like a Dragon possiede qualità uniche nel panorama dei jrpg, una su tutte il setting. 
Anche un gioco eccezionale come Persona 5 non possiede un setting così unicamente originale. 
I personaggi di Like a Dragon sono fantastici, i doppiatori hanno svolto un lavoro incredibile. 
Gli sceneggiatori hanno superato se stessi, la regia è avvincente. 
...Like a Dragon sarebbe un bellissimo film ed è un videogioco che vince per la sua storia aldilà delle aspettative e superiore. 
Rimossa la presentazione e la storia, il gameplay è quello di un jrpg molto classico. Troppo classico. 
Divertente ma viziato da difetti che molti dei giochi più recenti, e a dire il vero anche molti non così recenti, hanno superato e modificato migliorando: incontri casuali, farming ripetitivo, side quest prive di significato, animazioni degli attacchi troppo lunghe, loot troppo frequente.
Presterò certamente attenzione al prossimo gioco, sperando che Sega possa decidersi ad accettare qualche influenza dai maggiori successi del genere, e realizzare un prossimo titolo più tight e concentrato.