The Swordsman: i coreani non fanno tanti film d'arti marziali pure. Film in costume con grandi battaglie e tanti guerrieri? Sì. Film con spadaccini solitari e duelli molto articolati? No. 
Qui c'è un'imbastitura di storia per giustificare una serie di scontri molto ben coreografati: i motivi e i personaggi sono accennati e tenuti in secondo piano rispetto all'azione. 
E' evidentemente una scelta volontaria.
Il regista, esordiente, ha deciso di colmare un vuoto di genere e realizzare un ottimo film d'azione marziale con combattimenti emozionanti, chiaramente ripresi e precisamente messi in atto. 
Nel ruolo dello swordsman ritiratosi a vivere in montagna con la figlia, silenzioso, cool e mezzo cieco troviamo Jang Hyuk: visto da poco in The Flu, ma ovviamente qui sempre ricordato per essere il protagonista del mitico Volcano High. Sono passati quei 20 anni circa. 
"Mezzo cieco", praticamente Zatoichi. 
La figlia viene rapita dai soliti bastardi cinesi che spadroneggiano in Corea sottomettendo un timido e debole governo... siamo da qualche parte nel 1600 e si parla di Qing. 
Ci sono vari avversari, progressivamente più abili. 
Jeong Man-Sik, visto da poco in Rampant, interpreta l'unico personaggio con un qualche spessore del film: una figura stranamente complessa a mezza via tra il guerriero che vuole solo combattere contro altri, forti guerrieri e il classico e leale spadaccino che vuole salvare il proprio paese ma si scopre traditore. 
Il ruolo del villain finale è per Joe Taslim... l'abbiamo visto in The Raid, ma anche in Fast and Furious e Star Trek. Indonesiano, ma attore del mondo. Il suo personaggio è in monolite malvagio senza sfaccettature. 
Bene. 
Veniamo a noi: tutti i personaggi con un minimo di importanza sono caratterizzati da armi particolari. 
Questo è il segno concreto e indubbio dell'intenzionalità dietro ogni scelta narrativa del film: è quasi Soulcalibur, o uno di quei film dove l'eroe affronta esperti di diverse arti marziali. 
Il nostro protagonista utilizza una spada doppio edge e doppia punta, praticamente un incrocio tra una spada lunga e uno sword breaker; il villain utilizza una spada lunga a edge singolo con lo spadino piccolo in fondo all'impugnatura; c'è il tizio con la bizzarra arma da lancio... e altri. 
I combattimenti sono molto dinamici e acrobatici; il nostro protagonista è spessissimo steso a terra e compie vari attacchi in corsa che ricordano, ovviamente, uno dei film più influenti in questo genere di cose degli ultimi anni, l'adattamento di Kenshin. 
E' molto divertente, si guarda bene ed è veloce. Perfetto film d'azione senza pensieri.
Aggiungo un aspetto sorprendente: ho detto della caratterizzazione molto elementare dei personaggi, e il nostro protagonista non è esente, ma possiede un tratto particolare che lo distingue dal resto dei suoi simili. 
E' silenzioso, enigmatico con lo sguardo fisso da cieco che ascolta, inflessibile come un baccala congelato: fin qui tutto normale; ma è anche spietato e letale come il più ossessionato dei vendicatori: una volta messosi in moto non c'è scampo per nessuno dei coinvolti, quale che sia l'entità del ruolo nel rapimento della figlia. Il che porta a diverse scene di assassinio a sangue freddo insolite ed eccitanti. 
Me lo sono davvero goduto.
SPOILER SPOILER SPOILER
Sopravvive, salva la figlia, ammazza letteralmente tutti gli altri. Diventa definitivamente cieco.