X: è l'ultimo spettacolo di Daniel Sloss. Ci siamo appassionati dopo aver visto quelli su Netflix e siamo andati a cercarne altri. X è del 2018 e la versione speciale per la registrazione è stata prodotta da HBO.
Tanti sono i concorrenti di Netflix nati (e falliti) nel corso degli ultimi anni, non ultimo quello della Disney che, nonostante il successo iniziale, si è rivelato una delusione e continua a essere gestito in modo insoddisfacente.
Bene: l'investimento di HBO e la selezione dei programmi offerti, da quel che leggo negli ultimi mesi, è il primo vero concorrente che Netflix si trova ad affrontare e dal quale sta venendo ripetutamente sconfitto.
Un esempio su tutti è stata la recente 'asta' per la distribuzione in streaming di Godzilla vs Kong: Netflix aveva partecipato con una forte offerta, HBO l'ha surclassata.
Tornando a noi.
Il tema di X è il sesso e il genere.
Questo è il terzo spettacolo di Sloss che guardiamo e cominciano a diventare riconoscibili certi elementi comuni: il riferimento alla sua età, la concettualizzazione della lotta tra istinti cattivi e volontà buona (quei bit dove Sloss parla dei suggerimenti malvagi immediatamente generati a ogni occasione dal suo/nostro cervello, a cui opporre la scelta volontaria di non dire o fare e cercare di essere decenti), la giustificazione dell'umorismo dark come forma di catarsi davanti a qualche evento calamitoso, la netta divisione (qui esplicitamente definita nello spettacolo stesso) della sua performance in parte comica (maggioranza iniziale) e stimolante messaggio sociale (minoranza finale, quella che Sloss autodefinisce una 'ted talk'), i riferimenti all'esperienza personale come origine delle sue elucubrazioni.
X mi è piaciuto meno di Dark e Jigsaw, ma è quello che più mi ha colpito: il mio rapporto con la morte è molto sportivo, simile a quello percepito ed espresso da Sloss; la mia relazione è una di quasi 22 anni e non è il suo spettacolo a poterla mettere in crisi.
In X, invece, tocca problematiche che sento mie e capisco benissimo: il desiderio di essere progressista e tollerante che si oppone a un background di intolleranza e sessismo.
I pregiudizi e il maschilismo, la difficoltà a esprimere emozioni: tutte cose che, esattamente come Sloss invita a fare ed esemplifica attraverso la sua esperienza, sto cercando di migliorare... con difficoltà.
Il comico ha dieci e passa anni meno di me, ma la sua esperienza generazionale in questo è fortemente assimilabile alla mia: gli anni '90, in questo senso, sono stati un'estensione della mia che non era ancora stata toccata dalle nuove sensibilità di genere.
Forse la generazione successiva avrà un rapporto più neutro su questi temi e non dovrà mediare tra il machismo inculcato fin da piccoli e la realtà di una società che richiede (finalmente) una prospettiva molto più complessa e articolata.
X è sempre molto divertente, ma è...
Nel posto precedente ho parlato della relazione e della somiglianza tra Sloss e Chappelle.
Chappelle è uno costantemente e continuamente accusato, in particolare, di essere transfobo: ha quasi 50 anni e la sua sensibilità è ancora più arretrata della mia (considerandomi qui una mediazione verso Sloss). I suoi spettacoli sono di difesa del suo diritto di prendere in giro le categorie sessuali, ma le sue premesse difensive, quelle contenute nei suoi testi per dire che il joke non è una forma di violenza contro le vittime etc etc sono molto più flebili e leggeri di quelli di Sloss.
Sloss è molto più attento: le sue sono battute fatte a spese delle 'vittime', ma le sue premesse difensive sono molto più articolate, molto più lunghe, molto più dettagliate a spiegare la sua posizione di massima vicinanza alle vittime, da essere tanto di lode al suo carattere quanto un peso sul ritmo dello spettacolo.
Chappelle ti dice di non essere transfobo e poi fa 20 battute sui trans e si fottano.
Sloss ti dice di non essere transfobo per 20 minuti e poi fa una battuta sui trans calibrata a sollevare awareness.
NOTA: non è quello che succede realmente nello spettacolo di Sloss, non si parla di trans, ma è il senso di quanto dicevo.
Io sono circa a metà: apprezzo l'approccio di Sloss, ma sono più vicino al disinteresse di Chappelle.
Tutto ciò sommato rende X un po' più lungo e un po' meno divertente di Dark e Jigsaw perché il messaggio è un po' più preponderante dell'umorismo e l'argomento è un po' più sensibile e controverso.
Morte e relazioni, per quanto dark, sono cose di cui si può parlare senza problemi.
Stupri e omosessualità sono cose di cui si può parlare facendo molta attenzione alle parole.
X è divertente, si ride spesso, si ragiona molto, non si ride tanto quanto durante i predecessori.

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