Paure Medievali (Id, 2020): comincio con un atto di fede. Nelle prime righe dell'introduzione, quindi nella sua prima comunicazione con il lettore, l'autrice vuole immediatamente confutare l'idea che questo libro sia stato scritto per approfittare del Covid; dichiara di averne cominciato la stesura PRIMA dell'inizio del Covid: è molto precisa nello specificare e ambiguamente non determinare a quale punto della produzione dell'opera sia iniziata l'epidemia, e/o se ci fosse un contratto di pubblicazione precedente. 
Nell'ultimo capitolo, l'autrice parla apertamente di Covid e si spinge a paragoni tra la situazione attuale e il Medioevo. Adesso non ho il libro sotto mano, ma l'ultima frase è qualcosa tipo: "uomini medievali, così lontani così vicini". 
L'atto di fede è crederle. E' il singolo e più importante atto di fede, no? Credere innanzitutto. 
La mia ipotesi: l'autrice è Chiara Frugoni, classe 1940, storica italiana di fama (per quanto ristretta nel suo settore, naturalmente) con traduzioni in altre lingue; è specializzata in storia medievale e storia della Chiesa, e ha pubblicato una gran quantità di testi sull'argomento. 
Non è inverosimile che avesse materiale, e magari anche un'idea già strutturata, per un saggio sulla paura nel Medioevo; è verosimile che l'interesse da parte dell'editore (Il Mulino) e l'effettiva scrittura e pubblicazione siano, però, state incentivate dall'epidemia: sicuramente ha cominciato a scriverlo prima, ma l'ultimo capitolo dimostra di averlo finito dopo. 
Non c'è niente di male, intendiamoci: è normale. 
Sono mesi che sottolineo quanto sia frequente avere personaggi lgbt nella speculative fiction, perché è un argomento contemporaneo e d'interesse popolare: trendy.
Qui è la stessa cosa: il Covid è trendy nel senso più preciso del termine. 
I saggi di storia medievale non sono certamente da top 10 dei best sellers di Amazon: la profittazione economica non esclude qualità del prodotto. 
...però sono stato immediatamente urticato dal leggere nelle primissime righe una sorta di captatio benevolentiae per giustificarsi e non riconoscere gli interessi dietro la pubblicazione, quasi fosse una coincidenza.
Paure Medievali è un libro che mi ha sorpreso: mi aspettavo un saggio, ma non di questo tipo. 
E' un libro d'arte, passatemi il termine. 
Il tema del libro è presentato attraverso citazioni, anche estese, di cronache dell'epoca commentate e spiegate, ma, e soprattutto, con l'ausilio di materiale visivo (fotografie di miniature, statue, facciate di chiese, dipinti, etc etc). Sono andato a prendere il libro e il conteggio è il seguente: 211 foto in 340 pagine.
Foto a colori di grandi dimensioni. Il materiale mostrato è, salvo rari casi (Giotto), per lo più ignoto alla mia average conoscenza dell'arte.
Se il grosso del libro sei tu che mi mostri la foto di un dipinto e me la commenti spiegando i personaggi, la composizione, i simboli e persino lo stile... è un libro d'arte. 
E' un libro d'arte ed è un libro di religione. 
Ah.
Religione e ignoranza. 
La Frugoni, come detto, è storia della Chiesa: una rapida ricerca online non ha prodotto risultati sul suo rapporto con la Chiesa. Prendo per buona la wiki e confermo l'opinione fattami leggendo il libro che la professoressa sia religiosa ma anticlericale: il 
Le fonti medievali, per vari motivi che se non avete imparato a scuola non ho intenzione di spiegare, sono quasi esclusivamente religiose: la maggior parte delle cronache originali del tempo sono scritte da preti e affini, create all'interno di ordini religioni, monasteri e composte senza distinzione tra fede e... aaaah... realtà? Questo è un pensiero moderno: la distinzione non è esistente all'epoca. 
NOTA: non avevo mai pensato in questi termini, ma la lettura del libro mi ha mostrato chiaramente l'identicità tra politeisti e monoteisti. Un fulmine ha colpito la mia casa! Devo aver fatto incazzare Zeus! La mia casa in riva al mare è stata sommersa da uno tsunami! Devo aver fatto incazzare Poseidone! Un fulmine ha colpito la mia casa! Devo aver fatto incazzare Dio! La mia casa in riva al mare è stata sommersa da uno tsunami! Devo aver fatto incazzare Dio!
A questo punto anticipo la conclusione perché il discorso mi ci ha portato in anticipo: la Chiesa medievale è l'unica... no, più semplice: la Chiesa è per il Medioevo ciò che è stata la televisione fino alla generazione prima dei social network. L'unica fonte di informazione popolare. Una fonte di informazione priva di contraddittorio. Una fonte di informazione mirata al controllo delle masse. 
La popolazione medievale è controllata dalla Chiesa attraverso la paura, l'esacerbazione delle paure dovuta in pari misura dall'ignoranza tanto della popolazione quanto delle strutture ecclesiali, con la differenze che queste ultime ne approfittavano per esercitare il suddetto controllo. 
La prospettiva della Chiesa data in questo libro è ampiamente negativa. 
La Chiesa promuove ignoranza per generare paura e controllare la popolazione. 
Chiaramente ci sono eccezioni di cui parlo tra poco, ma il senso generale è questo. 
La Frugoni alterna una prospettiva moderna con la quale giudica disgustata al comportamento della Chiesa nel Medioevo, per esempio la promozione del razzismo e degli eccidi su base etnica, al tentativo di calarsi nel tempo e cercare di capirne alcune motivazioni. Perlopiù ignoranza a ogni livello, ma ignoranza di cose che non era possibile conoscere con i mezzi del tempo. 
E' difficile essere obbiettivi sull'argomento: leggi le fonti presentate dalla Frugoni e pensi che la Chiesa sia l'origine di ogni male, letteralmente non sembra esserci un problema sociale contemporaneo che non sia stato causato e promosso, inculcato nell'immaginario collettivo per secoli, dall'azione volontaria della Chiesa. 
Allo stesso tempo, giudicare con una sensibilità distante mille e più anni è profondamente ingiusto. 
Ingiusto ma corretto. 
La religione nasce dalla paura dell'incomprensibile per offrire qualcosa che dia ottimismo e permetta di sopportare una vita di merda, ma il risultato è farti odiare tutti e accettare lo status quo.
Esempio: il peccato capitale della gola esiste per compensare i contadini e i poveri che muoiono di fame, mentre i ricchi godono ma finiranno all'inferno. Allo stesso tempo, ai ricchi è consentito peccare ma dare soldi alla Chiesa per comprarsi la salvezza. Allo stesso tempo, i soldi dati dai ricchi vengono usati per dare da mangiare i poveri. 
E' complesso.
Un'altra nozione interessante è la seguente: l'evidente ingiustizia e stupidità della società medievale è esistita e resistita così a lungo proprio a causa della Chiesa. L'ordine delle cose, compreso quello sociale, è volontà di Dio: è giusto e immutabile e deve restare così com'è per sempre. 
Il libro è diviso in 5 capitoli: Paura della Fine del Mondo (anticristo, anno mille, fenomeni naturali); Paura della Fame e della Miseria; Paura del Diverso; Paura delle Malattie (in particolare la lebbra); Paura delle Epidemie (in particolare la peste).
Il capitolo sulla paura del diverso e il sistematico, biblico incitamento a odiare e uccidere chiunque sia differente è impressionante: le fonti presentate fanno impallidire il Reich e danno un contesto completamente diverso a tutto ciò che soffriamo nella nostra società. Impressionante perché conferma il mio preconcetto, ma credo lo possa essere anche per un fedele. Il capitolo è anche particolarmente interessante per la presentazione centrale della figura di San Francesco: il nostro Papa corrente lo rende squisitamente attuale. 
Frugoni è specializzata in San Francesco e, sintetizzo, lo identifica come l'unica figura di spicco della Chiesa realmente corrispondente a quelli che vengono venduti come gli insegnamenti e i messaggi del Cristianesimo: un uomo medievale che predicava letteralmente pace e amore con parole incredibilmente risonanti oggi, costantemente ostacolato e inviso alle istituzioni della sua stessa organizzazione... la Chiesa.
La Chiesa è il male, ma San Francesco era come un vero Gesù.
L'ultimo capitolo è l'altro di interesse, quello che esiste solo per parlare di qualcosa di simile al Covid: la peste. 
Uhm... scienziati potrebbero non trovare il paragone calzante, ma il senso più ampio è una comprensibile similitudine. 
Tutto quanto sopra è sintetizzato dall'ultimo pensiero prima della fine del libro: l'autrice cita Rick Wiles. Un uomo del clero contemporaneo che è uguale ai peggiori razzisti ignoranti della chiesa medievale. 
Paure Medievali è il classico saggio interessante ma palloso da leggere: troppo name dropping, troppe informazioni estrapolate dal testo e recluse nella sezione note. La professoressa ha 80 anni, non è sorprendente che la struttura del suo libro sia un po' diversa dai saggi divulgativi più attraenti che mi capita di leggere da qualche anno.