Celeste: c'è parecchio da spacchettare qui. Cominciamo con i miei numeri: ora che scrivo, posso dire di aver finito Celeste con il normal ending, 124 su 175 fragole (il collectible primario), 1 cristallo e 2017 morti in 9:52:27 ore.
Acclamato dalla critica, grande successo di pubblico: l'ho recentemente acquistato approfittando di una special sale sui giochi indie sulla Playstation. Non mi ero fidato a comprarlo all'uscita, Gennaio 2018 (questa è la prima volta che entra in un'offerta sul psn), perché questo genere di platform di precisione alla Super Meat Boy, pur attraendomi, finisce sempre per stufarmi causa ripetitività.
Non è la difficoltà frustrante ad allontanarmi: sono fiducioso di riuscire a passare qualsiasi livello, dato un numero infinito di tentativi. E' la reiterazione a venirmi a noia, alla lunga.
Celeste è diverso. Ora che scrivo sono molto tentato dal provare a platinarlo. 
Avrei dovuto fidarmi di Matt/Maddy Thorson, il genio sviluppatore già autore di Towerfall.
Ne riparliamo più avanti.
Celeste è un platform di precisione con una storia e personaggi. 
Madeline, la protagonista, è una ragazza (ne riparliamo più avanti) problematica che soffre di depressione e attacchi di panico, che decide di scalare la mistica Celeste Mountain (in Canada) per mettersi alla prova. 
Madeline può saltare e compiere un (UNO) air dash in qualsiasi direzione. 
L'air dash si ricarica atterrando. 
Può arrampicarsi e rimanere appesa alle pareti, ma c'è un limite di stamina dopo il quale precipita.
Apprezzo molto (MOLTO) che Celeste non abbia una meccanica di sprint come Super Meat Boy.
E' un platform generalmente più lento rispetto a quel modello, più ragionato e meno frenetico, pur con alcuni livelli di quelli che ci si ritrova alla fine con le palpitazioni.
C'è un comodo 'assist mode' che non ho ancora sperimentato ma, pare, sia un insieme di modificatori capaci di rendere facilissimo il gioco: credo sia il motivo per cui il platino di Celeste non sia ultra-super-hyper raro.
Celeste è composto da 8 biomes (termine di moda), suddivisi in vari livelli: ognuno ha, ovviamente, le sue particolarità ambientali, sia sceniche sia di gameplay; ognuno di questi biomes possiede due ulteriori versione alternative, 'b' e 'c' sides (devo ancora provare).
Lasciandolo a questo, parlando solo del gameplay, Celeste sembrerebbe simile a tanti altri titoli del genere. 
Non è così.
Celeste è speciale, possiede un valore artistico espresso attraverso ogni suo aspetto: le scelte visive, la musica, la narrazione, persino il gameplay.
In azione, Celeste assomiglia molto a Towerfall: stesso stile grafico. Celeste, però, possiede npc e dialoghi (con tanto di scelte multiple): quando i personaggi parlano tra loro, i dialoghi sono rappresentati con ritratti animati stile rpg. 
L'animazione di questi ritratti è eccellente, realizzata con grandissima cura, espressivi e intensi, e ricorda più di un poco Steven Universe (ne riparliamo).
Le musiche di Celeste sono scritte da Lena Raine: il successo di Celeste l'ha portata alla ribalta e, non casualmente, è finita a realizzare l'ost proprio del film di Steven Universe. 
La Montagna è mistica e scalarla è un'esperienza di scoperta interiore: il paesaggio cambia adattandosi alla progressiva, maggiore introspezione della scalata. In modo sempre più intimo, lo scenario si altera passando da un ambiente naturalistico a sfondi onirici e psicologici. 
Il gameplay segue la narrazione e varia per accomodarne e rappresentarne i passaggi: si può dire ci siano variazioni narrative del gameplay: livelli da risolvere con salti di precisione, livelli dove si deve inseguire o si viene inseguiti, livelli dove si combatte contro avversari, livelli dove si trasporta qualcosa. Le differenze sono semplici, ma la precisione non è solo nel salto pixel perfect, è soprattutto nell'incredibile integrazione tra ogni parte del gioco.
Ogni variazione del gameplay, della musica e del visual design è dettata da manifesti motivi narrativi.
Sono rimasto particolarmente colpito dal settimo livello, Summit, che è uno dei migliori pezzi di level design che abbia mai visto e così straordinariamente efficace e commovente da risultare persino difficile da giocare.
Veniamo all'argomento che stavo rimandando: casualmente, proprio recentemente Matt Thorson, che nel frattempo è diventata Maddy Thorson, durante un'intervista ha confermato quanto sospettato dai fan del gioco, ovvero l'identificazione trans della protagonista.
...curiosamente, so come dovrei esprimermi in inglese, a livello di pronomi, trattando con rispetto questo genere di argomenti, ma non ho idea di come farlo in italiano. Dovrei usare un pronome plurale? 
NOTA: i rapporti bilaterali tra gli ex-Matt Makes Games e la produzione di Steven Universe, oltre ad altri fenomeni simili riscontrati negli ultimi anni, suggeriscono l'esistenza, non inaspettata, di una rete collaborativa artistica tra... ah... esponenti della comunità LGBT? Troppo facile: dire così farebbe sembrare tutte le lettere della sigla come un'unica grande società di non eterosessuali, quando ovviamente i rapporti sono certamente molto più omologhi di quanto non si voglia far passare.
L'argomento di genere è inesistente nel gioco così come l'ho fruito finora, pare ci sia qualcosa nel true ending, ma, sempre nell'intervista, lo sviluppatore ha ammesso di aver tenuto la cosa sul vago: a quanto pare, lo sviluppo del gioco e la sua transizione/acquisizione di consapevolezza hanno proceduto in parallelo. 
Aggiungerò altro: un anno e più dopo la release ufficiale, Celeste ricevette un'espansione gratuita "Farewell". E' contenuta nella versione del gioco che ho scaricato, ma non so come accedervi: sospetto di dover passare attraverso il true ending... è sempre problematico ricercare questo genere di informazioni ed evitare spoiler.
Non avrei mai pensato di preoccuparmi di spoiler per un platform, ma Celeste merita.
Tornerò sull'argomento, con un prossimo update, forse, se/quando platinerò il gioco e capirò come vedere il vero finale e il capitolo aggiuntivo.
Infine bisognerebbe parlare di Badeline: è un'idea poco originale, già vista, trita e ritrita, ma l'interpretazione datane in Celeste la trasforma completamente; come sempre, la qualità della rappresentazione vince sull'originalità dell'idea: il doppio malvagio di Madeline assume caratteristiche da co-protagonista ed è parte integrante della storia, nonché l'elemento più commovente di tutto il gioco.
Madeline potrebbe essere stata trans-figurata a posteriori, ma Celeste è un'opera fuori dal comune, straordinaria ed eccezionale, un vero capolavoro narrativo e uno dei più soddisfacenti platform che abbia mai giocato.
UPDATE: va da sé che non ho utilizzato l'assist mode, questo update non avrebbe senso altrimenti. Raccolte tutte e 175 le fragole e tutti i cristalli, arrivato al true ending (meh) e sbloccato il dlc 'farewell' (a cui mi dedicherò, insieme ai b e c side prossimamente): 3045 morti in 16:31:58.