Reiri: 35 capitoli. Non mi ero accorto, non avevo letto la news, che il trentacinquesimo capitolo sarebbe stato l'ultimo. Reiri mi piaceva leggerlo più di un capitolo alla volta, così ho aspettato. E aspettato. E poi mi sono chiesto come mai non uscissero capitoli nuovi.
Collaborazione tra Hitoshi Iwaaki, quello di Kiseiju, e un tale Daisuke Muroi ai disegni.
Ambientazione storica, target (secondo me) seinen. 
Nel periodo Sengoku, Reiri è una giovane donna la cui famiglia è stata massacrata dai soliti samurai bastardi durante una guerra; salvata da altri samurai, diventa una specie di donna samurai e... vive varie avventure.
Non molte sfortunatamente.
Pochi combattimenti, molto dialogo. Squisito per gli appassionati di feudalesimo giapponese e società samurai, evidentemente noioso per tutti gli altri (il grosso della popolazione giapponese).
C'è violenza e c'è sessualità, ma non exploitation e gli è costato.
Leggere un manga dove qualcuno muore con una spadata e una donna viene stuprata non da 50 persone alla volta, non è attraente per il pubblico giapponese.
Niente esagerazioni, niente fanservice: una storia per adulti e di qualità. Invendibile.
Reiri avrebbe potuto essere un ottimo manga, così è un prodotto monco, interrotto troppo presto: gli autori sono riusciti a dare un finale decente, ma è abbreviato, frettoloso e del tutto insufficiente a risolvere la qualità di quanto era stato scritto.