Record of a Spaceborn Few (Id, 2019): terzo libro nella (non) serie "Wayfarers" di Becky Chambers.
La storia comincia, come il libro precedente, a ridosso della conclusione del primo libro; diversamente dal precedente, però, questo non può in alcun modo esserne considerato un seguito: l'unico legame con il primo libro (nessuno con il secondo) è che uno dei personaggi centrali è sorella del capitano Angry Planet.
Ancora più dei suoi predecessori, Spaceborn Few è, come precisamente e appropriatamente dichiarato nel titolo, un libro dedicato a raccontare 'slice of life' nello spazio.
Non c'è una storia in senso stretto: ci sono 5 personaggi che vivono nello stesso posto ma conducono esistenze separate e solo vagamente interconnesse. Ci sono 5 storie che sono, però, 'storie di vita': non avventure.
Il primo libro aveva un'avventura ben precisa e tanti personaggi impegnati a trovare il proprio posto nello spazio; il secondo libro aveva un personaggio alla ricerca del proprio posto nell'universo, ma aveva premesse e possibilità d'avventura a causa di varie circostanze; qui ci sono tanti personaggi alla ricerca di quel qualcosa nella propria vita, ma zero avventura.
Una donna adulta con due figli, un marito lontano e un padre rincoglionito; un teenager che odia dove vive e vorrebbe qualcosa di più ma non sa bene cosa; una giovane donna sola che ama il suo lavoro ma si sente sola; una donna di mezza età che ospita un amico alieno; un giovane uomo alla ricerca delle proprie origini.
Gli Exodans. Gli umani originali.
L'umanità si avventurò nello spazio per sopravvivere a un pianeta distrutto. Costruì una flotta Battlestar Galactica style, ebbe la fortuna di un buon Primo Contatto Star Trek style.
Oggi, il grosso degli umani vive sparso qua e là per l'universo in una grande società insieme a tante altre razze aliene. La più grossa concentrazione umana, però, vive ancora nella flotta.
La flotta non ha più una vera ragione d'essere... di pianeti dove vivere ne hanno trovati a bizzeffe, ma molti umani si sono resi conto, dopo generazioni di vita da spacers, di non voler vivere su un pianeta.
La flotta è casa. La flotta, adesso, gira in orbita intorno a un sole. Una città composta di tante super astronavi che sono come città.
I capitoli sono dedicati a singoli personaggi ma non seguono un ordine preciso: nessun personaggio è presentato in due capitoli consecutivi, ma il susseguirsi è dettato esclusivamente da motivi espressivi e narrativi.
E' un libro che punta alla commozione e all'empatia.
Tradizione contro progresso. Razzismo. Coming of age. Cosa vuole dire essere umani. Campagna contro città (per certi versi).
Il libro ha cominciato a piacermi molto quando ho finalmente smesso di aspettare l'inizio di una storia. La Chambers ha un grande talento: riesce a esprimere concetti emotivi propri di una visione e attenzione tipicamente femminile, senza leziosità; in un perfetto setting fantascientifico, racconta vicende da romanzo del Novecento. Ognuna di queste storie avrebbe potuto essere protagonista di un proprio libro, ma sarebbero stati 5 o 6 libri estremamente pallosi: così funziona molto bene.
Si legge volentieri, ma è il peggiore dei tre finora.