Frozen 2: è un buon seguito. Non delude. Non è al livello del primo. Sono passati 3 anni dalla storia del primo Frozen e tutti vivono felici contenti: la sceneggiatura tiene conto di questo tempo passato e ci presenta i personaggi in una chiave più matura. Qua e là, questa maturazione appare leggermente forzata.
Anna è morbosamente attaccata a Elsa. Elsa non vuole essere regina ma vorrebbe andare in giro in cerca di avventura. Kristoff vorrebbe sposare Anna ma Anna presta attenzione solo a Elsa. Olaf è in preda di una specie di risveglio intellettuale che lo rende quasi un personaggio completamente nuovo rispetto al primo film.
Succedono cose e il gruppo parte per la Foresta Incantata: lo scopo dell'avventura è scoprire la verità sull'origine dei poteri di Elsa, essenzialmente. Tutto il resto è contorno.
Due cose che mi sono piaciute molto poco.
1) La caratterizzazione dei personaggi, specialmente di Elsa: il nuovo look maturo è in qualche modo rovinato da texture poco 'carnose'. Soprattutto Elsa, caratterizzata da una palette di colori meno varia e più scarica di tono, risulta spesso 'senza vita' e plasticosa: una bambola in movimento.
2) Il rapporto tra Kristoff e Anna. Non è un tema secondario: innumerevoli scene e un'itera canzone sono dedicate alle difficoltà nella loro relazione: riassumibili con l'indecisione di Anna se dare più importanza al compagno o alla sorella. In pochi minuti il film passa dai simpatici tentativi di Kristoff per trovare il momento giusto per l'anello e la proposta, a Kristoff essenzialmente pronto a mollare Anna. La risoluzione di questo conflitto accade quasi fuori scena e su una nota bassissima.
Il femminismo di Frozen 2 si mangia la relazione tra i due. Anna ha un momento di maturazione nel corso del film, non molto diverso da quello del primo, dove, sostanzialmente, scopre come cavarsela da sola e liberarsi dalla dipendenza dalla sorella. In tutta questa scena non c'è un solo pensiero per Kristoff e, quando alla fine si riuniscono, la presenza e il personaggio di lui sono relegati letteralmente a un ruolo secondario di passaggio.
Ora: mi va bene il girl power. Incoraggio la morbosità sessuale del rapporto tra le due: si toccano in continuazione, dormo insieme. Ci sta. Non ha, però, senso insistere così tanto sulla storia d'amore tra due personaggi nelle fasi preparatorie e centrali del film, per poi trattarla con sufficienza nel finale.
Tutto ciò detto: belle le animazioni, bella la storia (seppur poco originale), belle le canzoni (nessuna al pari di Let It Go).
Un buon seguito.