Deadman Running - Deadman Deliverance (Id, 2023-2024): secondo e terzo libro nella trilogia "Deadman" di CB Titus.
Netto e notevole miglioramento rispetto al primo romanzo: la caratterizzazione del personaggio si approfondisce e, in relazione al citato setting alla Fallout, c'è un'intrigante e appassionante rappresentazione della versione Superman di 'grandi poteri/grandi responsabilità'. 
La versione dove i poteri sono così grandi che potresti fermare qualsiasi guerra, uccidere qualsiasi dittatore e c'è solo la moralità individuale a stabilire i limiti. 
Nel secondo romanzo, il nostro deadman diventa sempre più potente: immaginate un solo-tank rimescolando la berserker rage di Wolverine, una versione più radioattiva di Hulk e il doom slayer.
Eccellente ed entusiasmante. 
Il secondo libro è, stranamente, il migliore della trilogia: il protagonista è al suo meglio, la situazione tra le forze in campo è in un divertente stato di pre-guerra con alleanze e tradimenti, scoperta di nuove tecnologie dal passato ed esplorazione della storia della fine del mondo. 
Ci sono alcuni capitoli di grande qualità narrativa, mi sono ricreduto sul talento dell'autore al punto che potrei riprovare Downtown Druid. 
Il terzo libro non è male, ma è confuso: scoppia la guerra tra le fazioni e il deadman è diventato una forza inarrestabile in grado di spostare il flusso di ogni singola battaglia; in diverse occasioni, però, l'andamento degli eventi e la risoluzione dei conflitti è affidata a power-up improvvisi, simpatici ma troppo imprevedibili per essere davvero avvincenti. I tempi e il flusso narrativo, inoltre, è un casino dove, durante una guerra, i nostri si fermano a fare piccole indagini e mini avventure senza particolare utilità, e vengono introdotti personaggi irrilevanti a poche pagine dalla fine della storia. 
Mettiamola, però, in questi termini: i difetti del terzo libro sono tali solo in prospettiva di aspettative più alte rispetto a quelle stabilite dal primo; avendo scritto un secondo libro decisamente migliore, il terzo non è all'altezza, pur migliore del primo. 
Nell'epilogo, Donovan è diventato una macchina di morte talmente potente da essersi alienato e trasformato in una specie di leggenda ambulante; passano i decenni e continua a camminare e uccidere chiunque non si conformi alla sua idea di pace. Nel finale, non è chiaro esattamente quanti decenni dopo: tutti i suoi cari sono morti, il mondo è più o meno in pace e Donovan può sparire nell'anonimato e tornare a fare il postino.