Doctor Who S14: la nuova serie del Doctor Who, come abbiamo già avuto modo di dire parlando dei più recenti speciali, è un soft reboot che apre una nuova epoca per la serie. 
Nuova produzione e nuovo modello produttivo, nuova distribuzione e, per certi versi, anche un nuovo formato con l'intenzione di mirare a un nuovo pubblico. 
Cosa vuol dire 'soft reboot' in questo caso? Per accomodare questo atteso, giovane pubblico la serie compie alcune giravolte narrative e tiene un complicato equilibrio tra lo storico e ricco lore del personaggio, una riaffermazione delle sue caratteristiche basilari comprensivo di ringiovanimento generale, e una storia quanto più slegata dalle precedenti incarnazioni. 
In questo senso, se vogliamo trovare un difetto originale imputabile a questa nuova serie del Doctor Who made in Disney e Davies, è proprio l'essere stata (parzialmente) ideata per appellarsi a spettatori potenzialmente ignoranti del personaggio e i suoi molti decenni di storia.
Gli episodi sono vagamente ripetitivi nella struttura, situazioni e nelle affettazioni dei personaggi: c'è il chiaro intento di stabilire una serie di punti fermi e renderli riconoscibili; c'è il Doctor che spiega la propria backstory, c'è il Doctor che si diverte e piange e urla, c'è il momento Tardis larger on the inside, c'è la spiegazione del suo rapporto con Ruby e la funzione del companion. 
Quasi tutti gli episodi presentano questo esatto elenco di scene, ed è giusto così perché questa è effettivamente una serie di presentazione e introduzione del personaggio, ma per il vecchio spettatore può essere un po' annoying. 
Tutto ciò detto. 
La nuova serie è composta da soli 8 episodi: è la quattordicesima stagione del Doctor Who, o la quarantesima o la prima. 
Che siate spettatori Disney alla prima esperienza, eroi dell'era moderna iniziata nel 2005 o viaggiatori nel tempo dal lontanissimo 1963, questa nuova serie del Doctor Who possiede alcune caratteristiche che sono le migliori di sempre: il budget più alto, ogni episodio è costato certamente più di intere stagioni del passato; meravigliosi effetti speciali, finalmente la creatività degli autori è rappresentata con adeguatezza di mezzi; attori belli, truccati professionalmente, patinati. 
Qualcuno potrebbe trovarsi a provare nostalgia per il vecchio Doctor Who british-povero senza soldi, produzione di serie B piena di spirito e inventiva. 
Sbaglierebbe: c'è il meglio di due mondi, i soldi americani e l'arte genuina dei suoi autori. 
A proposito, la serie è ufficialmente capitanata da Davies, ma Moffat è continuamente presente. 
NOTA: toglietevi la voglia e mettete fianco a fianco una foto dell'esordio di Billie Piper/Rose Tyler e Millie Gibson/Ruby Sunday, entrambe belle e giovani, ma una è preparata per lo schermo con il budget BBC, l'altra con quello Disney. 
NOTA2: nei suoi 8 episodi, ci sono diverse guest star e personaggi ricorrenti da precedenti stagioni del Doctor, anche i loro attori godono del glow up economico. 
Passiamo oltre.
Ncuti Gatwa è un ottimo e originale 15; i personaggi secondari sono tutti ben caratterizzati, i villain presi dal passato ultra remoto del Doctor sono intelligentemente reimmaginati; il nuovo taglio (anche) fantasy funziona bene. 
La serie è stata un relativo insuccesso: Davies non si è nascosto e ha chiaramente dichiarato le speranze erano per numeri decisamente più alti; non un flop, ma ben al di sotto delle aspettative.
Non ci sono rischi immediati per la produzione, ma ci sono aspetti che necessitano di essere aggiustati. 
Credo fermamente che la serie necessiti di rivedere la propria organizzazione narrativa: personalmente sono assolutamente a favore di episodi autoconclusivi, ma non ci vuole un esperto per accorgersi che il pubblico contemporaneo sia più intrigato e appassionato da trame maggiormente orizzontali. 
Penso che Gatwa e gli autori dovrebbero rivedere la caratterizzazione del Doctor 'al ribasso': questo è un argomento spinoso e cercherò di esprimerlo nel modo più delicato ma preciso possibile; nonostante sia doveroso applaudire a Disney per non aver messo becco per davvero nelle questioni creative della serie, e per la chiara intenzione di espandere, arriverei persino a dire 'educare', gli orizzonti del suo pubblico, non bisogna dimenticare chi sia il fruitore di base del Disney+. 
Il Doctor di Gatwa godrebbe dall'essere un po' meno flamboyant, lo so che è esattamente un elemento chiave della sua interpretazione, ma si può aggiustare; è inutile girarci intorno e nascondere il fatto che un Doctor Who troppo vistosamente omosessuale potrebbe essere uno dei motivi che ha portato il pubblico Disney ad allontanarsi. 
I numeri parlano chiaro: tutti e  3 gli speciali con Tennant e The Church on Ruby Road hanno avuto enorme successo sul Disney+, il crollo è stato a partire dall'inizio della serie vera e propria. 
Non aiuta che il primo episodio della nuova serie sia stato il peggiore di tutta la stagione. 
Gatwa piange troppo, urla troppo, salta troppo: il concept di un Doctor in contatto con le proprie emozioni, altre oltre alla rabbia, rinnovato nello spirito oltre che nel corpo, gioioso e pronto all'avventura con i modi propri delle nuove generazioni è eccellente, il razionale è solido, ma invece di shock and awe, forse, si sarebbe dovuto approcciare l'idea con moderazione, un ease up con degli anal beads, invece che tutto dentro in un colpo solo. 
Tutto ciò detto2. 
La stagione si chiude con un finale risolutivo che vede il Doctor sconfiggere il suo avversario e svelare il principale mistero di turno; c'è un segreto secondario che sarà oggetto del futuro, con tanto di suggestione pazzesca dovuta alla citazione diretta di una famosa battuta di Clara in bocca a un personaggio misterioso (ma forse sono solo io). 
L'ultimo episodio della serie, a proposito, è quello più abbondantemente carico di lore. 
Prossimo appuntamento atteso per il 25 Dicembre.