The Fifth Season (Id, 2015): volevo leggere un altro libro di NK Jemisin dopo la mia non soddisfacente esperienza con The City We Became. 
Questo è il primo libro nella serie "Broken Earth" che l'ha resa famosa e apprezzata. 
Sfortunatamente, è un 'libro 1' in una serie e non finisce, non arriva manco lontanamente vicino a un finale e non è qualcosa di apprezzabile. Sono fermamente convinto sia possibile scrivere un libro sufficientemente autoconclusivo anche all'interno del progetto di una serie. 
C'è molta intelligenza nella strutturazione di questo libro e nell'organizzazione dei suoi personaggi, capitoli e contenuti. 
Tre personaggi femminili: una madre, una giovane donna e una figlia. 
Siamo in un mondo di terremoti e violenti fenomeno geologici: l'ottimo world building gira interamente intorno a questo setting, un approccio alla Dune (come mi piace continuare a chiamarlo) dove parole e concetti inventati non vengono spiegati, lasciati al lettore comprenderli nel contesto della storia; dove i capitoli comprendono estratti da volumi di storia e filosofia interni al mondo del libro.
Tutto gira intorno alla geologia. 
Ci sono umani e ci sono umani con il potere di controllare la terra. Gli umani sono di più e il razzismo verso gli altri è estremo: uccisi a vista o schiavizzati per sfruttarne i poteri. 
Le tre donne sono tutte dotate di questo potere. Si muovono in tempi diversi. 
Le due giovani sono raccontate in terza persona, la madre in seconda ed è una scelta molto interessante: la seconda persona è una forma estremamente intima, molto più della prima, perché siamo meno abituati e prestiamo molto più caso a questa conversazione del narratore con il suo personaggio (narratore onnisciente che anticipa e commenta). 
Utilizzare la seconda persona per la madre non è la scelta più immediata e facile, sarebbe stato molto più ovvio utilizzare lo strumento immedesimante con la giovane donna o la bambina, invece che con il personaggio maturo di cui sappiamo meno e dobbiamo scoprire di più. 
Il linguaggio è ricercato, inizialmente mi aveva suggestionato con similitudini di Gavriel Kay, ma con il passare delle pagine si accomoda con una voce personale e molto godibile. 
Il colpo di scena finale è estremamente ovvio. 
La storia è... che posso dire: è un'introduzione. 
C'è un uomo che è il più potente dei personaggi dotati di potere che fa qualcosa di incredibile e scatena la 'fifth season'. 
Ci sono le stagioni come le nostre, poi però capita un super terremoto e inizia una quinta stagione di devastazione tipo 'ice age' o qualcosa del genere; ce ne sono state diverse nella storia di questo mondo, ma quella iniziata dal personaggio di cui sopra sarà la peggiore di sempre. 
Winter is coming ma molto di più. 
Doveste chiedervelo, Game of Thrones è del 1996.
Tornando alla storia: non c'è. La madre sta cercando la figlia scomparsa, la giovane donna è in missione per il governo, la bambina sta andando a essere addestrata e schiavizzata. Il contesto del super terremoto interessa solo uno di questi personaggi e solo marginalmente. 
Il colpo di scena del finale avvia la storia vera e propria. 
Volendo essere poco gentili, l'interezza di questo primo libro è esclusivamente world building e introduzione ai personaggi principali. 
Leggerò il seguito? Molto probabilmente, ma potrei metterci un po' prima di decidermi a comprarlo. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Le tre donne sono, ovviamente, la stessa donna in tre momenti diversi della sua vita. 
L'uomo che distrugge il mondo è, ovviamente, l'unico personaggio maschile rilevante della storia. 
Apparentemente non avrebbe distrutto il mondo out of spite, ma per salvarlo.