Itomichi: conosco praticamente nessuno in questa produzione giapponese del 2021. C'è una teenager ma ci sono pochissime scene a scuola, quasi nulla: c'è il tema della timidezza, dell'incapacità di creare contatti sociali. Non è un dramma, non è una commedia: è uno slice of life abbastanza interessante per il mostrare elementi diversi della cultura/vita giovanile giapponese.
C'è anche uno sguardo particolarmente focalizzato sul 'problema' del dialetto in Giappone, sui famosi country bumpkin con il complesso d'inferiorità per come parlano.
Tutto ciò, però, non è il motivo per cui mi sono messo a guardarlo.
La giovane protagonista è una suonatrice di shamisen.
La mia passione per lo shamisen è imperitura, sfortunatamente suona molto poco (suona, ma poco).
La giovane non ha amici e ha un rapporto difficile (ma non tragico) con il padre, la madre è naturalmente morta: il padre è un professore/studioso di cultura popolare/dialetti e adora tutto ciò che non è urbano/Tokyo, la figlia è il contrario. C'è un conflitto generazionale che è molto onesto e non esagerato.
La giovane, alla ricerca di indipendenza, va a lavorare in un maid caffè, conoscerà persone, diventerà meno timida, amicizie (forse anche un interesse romantico) e ricomincerà a suonare (aveva smesso perché timida).
Tratto da un romanzo.
Finisce bene.

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