Until Proven Safe (Id, 2021): "the History and Future of Quarantine". 
Direi che sia il secondo libro di Geoff Manaugh: ha pubblicato e partecipato ad altre pubblicazioni, ma questo dovrebbe essere il suo secondo libro 'completo'; è scritto a quattro mani con Nicola Twilley, giornalista.
Il precedente libro di Manaugh è stato un grande successo e mi era abbastanza piaciuto, questo secondo abbraccia ancora di più il modello che, per me, è stato stabilito da Mary Roach: giornalista sceglie e analizza un argomento passando da storia a curiosità, comicità a serietà.
...anche in questo caso, come in altri che abbiamo già visto di recente, gli autori dichiarano di aver iniziato i lavori sul libro ben prima del Covid: non abbiamo lucrato, siamo stati preveggenti. 
Non importa. 
Parliamo di 'Quarantena'. 
Prima di parlarne, parliamo di Italia: c'è molta Italia in questo libro. 
Italia vista da fuori con una prospettiva che può risultare straniante, specialmente nei riguardi del così recente e invadente argomento del Covid; vengono citati scienziati italiani che hanno diretto le attività relative al Covid e il cui nome non avevo mai sentito, ed è strano: non erano quelli nei salotti tv, non erano quelli dei bollettini ufficiali. Quelli che abbiamo imparato a conoscere in questi anni non appaiono nel libro, quelli che appaiono nel libro non sono mai apparsi in tv. 
Ci sono storie di malasanità italiana in tempo di pandemia che, abbastanza famose da arrivare a scrittori di base a Los Angeles, mi sono risultate completamente ignote e nuove. 
Ah, giusto: stando agli autori, la 'nostra' risposta al Covid è stata assolutamente lontana da essere quel modello internazionalmente imitato che gli ultimi governi hanno dichiarato. 
Mi dichiaro perplesso e, in effetti, disinteressato a indagare ulteriormente. 
NOTA: ho riscontrato, comunque, alcune evidenti inesattezze nel riportare fatti italiani del Covid; ho anche notato un difetto nel citare un riferimento pop, un film americano remake di un precedente film europeo o qualcosa del genere (non me lo sono segnato). Posso dire di non aver completo rispetto e stima degli autori. 
La prima quarantena documentata risale alla Black Death, 1377 a Dubrovnik; inizialmente era di 30 giorni e non si chiamava quarantena, è diventata di quaranta e quarantena grazie a noi italiani, in particolare ai veneziani, e all'influenza cristiana (il 40 è un numero ricorrente. Mi chiedo quali numeri non siano ricorrenti o importanti per i cristiani). I veneziani inventano i lazzaretti (chi è stato a Venezia lo saprà) sempre durante il periodo della Black Death; si parla un po' dei gagliardi plague doctors e le loro famose maschere, orinali francesi ma rese famose da noi: la forma della maschera aveva un'utilità pratica, nel becco erano infilate cose profumate (tipo potpourri, immagino) per cercare di cancellare l'odore di morte. 
Differenza tra isolamento e quarantena; storia e geografia delle strutture di quarantena più famose.
La quarantena non è solo di persone: fenomenologia della quarantena postale per lettere e pacchi; quarantena per viaggiatori e turisti, difendere i confini tra sanità e xenofobia: precedenti storici dei cosiddetti 'passaporti sanitari' risalenti fino al 1500.
Terrore delle malattie portate dagli stranieri e conseguente abuso della quarantena, storie di ignoranza e vantaggio politico (specialmente negli USA). 
Vita in quarantena e l'esperienza della quarantena: storie da Cina e America durante il Covid, e altri aneddoti di cattiva politica.
Si torna a parlare di dogane e confini nazionali, si cita qualche esempio positivo di come implementare misure di sicurezza sanitaria stabili per i viaggiatori e le merci.
Ovviamente, avrete notato, gli argomenti tendono a essere un po' ripetitivi: gli autori, sul finale del libro, cercano di buttarla un po' più sulla commedia e la curiosità simpatica, passando a descrivere siti di stoccaggio per materiali radioattivi, le difficoltà e stramberie di strutture studiate per resistere milioni di anni; la NASA e la quarantena tra pianeti per i viaggiatori e le merci spaziali. 
Gli ultimi due capitoli sono classici: nel penultimo si delinea il futuro delle quarantene in un contesto geopolitico che dà per scontato, ormai con certezza unanime, ci saranno altre pandemie; l'epilogo insiste ancora sulla correlazione tra ignoranza dei popoli e malvagità della politica. 
Questo è un altro di quei saggi americani usciti negli ultimi anni dove l'ingombrante esistenza di Trump ha invaso la mente dell'autore-ricercatore con la sua fastidiosa natura di archetipo della decadenza della nostra società.
Il libro contiene un numero di storie interessanti e corrisponderà pienamente a qualsiasi interesse passeggero sull'argomento.