Nightwatch on the Hinterlands (Id, 2021): eccellente. Ah, bello. Mi è piaciuto un casino. L'avevo preso in digitale da iniziare durante le vacanze, e in vacanza mi porto solo libri del cazzo che posso leggere mentre distratto: l'ho finito tornato a casa, ho già ordinato il volume cartonato. 
E' il primo libro nella nuova serie di K. Eason (si firma così: solo un'iniziale): la serie si chiama "The Weep", il secondo libro è previsto per fine anno ed è pubblicata da DAW. 
Non so da dove cominciare, perché non voglio sminuirlo... ma comincerò dagli aspetti che mi sono piaciuti di più. 
Il libro è un tripudio di velate citazioni, alcune molto poco velate (ci torneremo tra poco), e riferimenti pop: molto più Farscape che Ready Player One. Non è il nostro mondo, quindi non riferisce alla nostra cultura pop, ma l'autrice ha creato un universo che è un'amalgama di riferimenti immediatamente riconoscibili, ma non smaccati. 
Vediamo un po': c'erano una volta due società spaziali in guerra, oggi diffidenti alleate contro un nemico comune che proviene da un'altra dimensione del multiverso.
L'ambientazione unisce magia, scienza e una forte componente religiosa: come Star Wars, se volete, ma molto più simile, molto molto più simile a Warhammer 40K.
E' una buddy cop story con due protagonisti provenienti dai due schieramenti, insieme coinvolti in un'indagine che parte strana ma semplice, diventerà un casino capace di distruggere l'universo (ovviamente). 
La storia comincia a metà, i protagonisti sono già circa amici ma cercano ancora di capire le rispettive lealtà; la Eason ha scelto l'approccio pieno di parole create e gergo da indovinare, buttarlo addosso al lettore e lasciarlo trovare il filo per contro proprio: l'operazione è molto ben fatta, non vorrei scomodare Herbert ma certamente la tecnica è oggi comprovata e, qui, fatta senza suscitare frustrazione, solo divertimento e intrigo. 
Vediamo i nostri protagonisti: sono entrambi alieni, ci sono umani ma sono una minoranza nello specifico setting di questa storia; lei è una tenju, in una qualsiasi storia fantasy sarebbe una half-orc, appartenente all'elite guerriera dei Templari, armata di nanomacchine nel sangue, ascia laser e armatura da combattimento frutto di scienza e alchimia (lei è Warhammer); lui è un vakari, classico alieno tipo rettile, spia e arithmancer, un mago che usa la matematica per alterare i numeri che regolano la realtà... lui è Garrus di Mass Effect: Garrus di Mass Effect, nome completo Garrus VAKARIan, e il personaggio di questo libro è descritto esattamente come Garrus, con tanto di semi-visore sopra un occhio. 
I nemici sono i Brood, che fanno tanto Halo, ma sono più simili a creature da incubo alla Cthulhu Mythos.
Voglio ripetere quanto gentile, attento ed educato sia il libro nello sfruttare questi riferimenti: non sono gettati alla rinfusa in faccia al lettore a imitazione, come detto prima, del successo di Ready Player One e suoi imitatori; qui il tutto è trattato con uno spirito geek molto più elegante e affezionato, la realizzazione di una fantasia adolescenziale, ma molto di più.
Lo stile dall'autrice è creativo, artistico persino: la costruzione dei periodi è aggressiva e mescola narrazione in terza persona a pensieri dei personaggi senza soluzione di continuità, o segni grafici; i capitoli alternano disordinatamente la prospettiva dei due protagonisti principali e, a turno, i pensieri che scappano nel mezzo della narrazione appartengono a uno o all'altro. 
Ci sono capitoli qua e là dedicati a un paio dei personaggi secondari, ma è poca roba per muovere la storia.
All'autrice piace ripetere 'poeticamente' certe parti del periodo, cosa che faccio spesso anche io ed è uno dei motivi per cui il suo stile ha immediatamente cliccato con me. 
E' un libro che all'inizio può risultare difficile da leggere: parole senza significato, concetti inventati, una narrazione che sconfina spesso aldilà delle corrette regole grammaticali; assolutamente non è il romanzetto che si può leggere sovrappensiero, ascoltando la tv, richiede concentrazione. 
L'autrice non esita neppure a saltare parti del racconto, descrivercele a fatti accaduti, sgomitando tra i vari tipi di narratore senza rispetto dell'autorità tradizionale. 
Non è Mieville, non è Chiang. 
Intendiamoci: la Eason si diletta a scrivere con personalità e corrispondere il testo alla sua idea di espressività narrativa, ma non si spinge al livello di ricercare l'arte attraverso la propria prosa. 
La lettura rimane scorrevole e veloce, questo è un romanzo d'intrattenimento, ma è scritto diversi gradini aldilà dell'inglese standard dei mass market paperback.
Ci sono l'equivalente di gnomi inventori, ci sono mostri di frankenstein soldati resuscitati cyber-magici, intrigo politico (limitato) e un finale molto ben strutturato che chiude la vicenda centrale di questo primo romanzo, chiaramente collocandolo come l'introduzione a una trama più vasta e complessa. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Gli gnomi inventori, i wichu, vogliono distruggere tutti i vakari, anche a costo di distruggere il mondo; ci sono fazioni che hanno scoperto antiche tecnologie e tecniche magiche e sono in grado di controllare i brood come armi. 
Ci sono sospetti e doppi giochi tra i due alleati, ma è a livello politico e dirigenziale: gli uomini sul campo, i nostri protagonisti e i loro diretti superiori, capiscono la realtà e il pericolo per tutti e decidono di proseguire l'indagine tra sotterfugi e mezze verità ufficiali.