Lightyear: già che eravamo sul Disney+, abbiamo anche guardato l'ultimo film Pixar. Cominciamo stabilendo le basi: Lightyear è, tecnicamente, uno spin off di Toy Story; il giocattolo di Buzz Lightyear, nella metanarrazione del film, è tratto da un film di successo di cui il bambino di Toy Story è molto appassionato.
Questo è il film da cui è tratto il giocattolo.
Idea simpatica.
Il film non è male, un po' banale ma abbastanza divertente; sfortunatamente è molto prevedibile nella caratterizzazione dei personaggi e nello svolgimento della storia, c'è un colpo di scena sull'identità del villain, ma è... fatemi anticipare un altro ragionamento. 
Lightyear è il primo film Pixar 'da sempre' a non stupire per realizzazione tecnica: non è mal fatto, ma non possiede l'effetto 'wow' che tutti i film Pixar hanno sempre presentato ai loro spettatori... magari non tutti, ma molti. 
Lightyear, a dirla tutta, sembra fatto un po' al risparmio rispetto agli standard Pixar. 
Ecco: lo stesso si applica alla sceneggiatura e al film in generale. 
E' un film realizzato per soddisfare lo standard minimo dei film d'animazione Disney, senza andare più in là: ci può stare, intendiamoci, è come Cars 2 o tutti gli altri seguiti meno ispirati rispetto agli originale, ma allo stesso tempo è un po' diverso e si nota la completa mancanza di sfide.
La regia è stata affidata a un esordiente animatore interno; la voce di Buzz è Chris Evans ed è letteralmente l'unico attore famoso coinvolto nel progetto. 
Si guarda. 
E' uscito al cinema, a differenza di Prey, ed è stato un flop gigantesco. Comprensibilmente.
L'unica cosa memorabile di Lightyear è la demenziale polemica, drammaticamente indicativa del clima sociale americano, che precedette l'uscita del film: nel film c'è una relazione gay (solito caso di ridicola wokeness Disney: donna, nera e gay sta diventando un nuovo stereotipo) e c'è un bacio tra questi personaggi. 
Apparentemente, un qualche dirigente Disney la fece rimuovere causando backlash nello staff, immediatamente ricorso ai giornali, causando un altro e molto più violento (e corretto) backlash da parte dell'opinione pubblica contro la Disney omofoba (vogliamo parlare della chiusura di The Owl House?) e seguente ristorazione della scena. 
Lightyear, the Owl House: è evidente ci sia un problema di bussola in casa Disney tra creativi aperti a rappresentare la nuova società e dirigenti terrorizzati dal 'precorrere' i tempi.
Tutto ciò detto: il bacio è così insignificante nel contesto del film che mia moglie non l'aveva manco registrato e alla fine mi ha chiesto 'ma non doveva esserci uno scandaloso bacio gay?'.
C'è, ma è così veloce e 'ambientale' che si fatica a notarlo.