Unpacking: da poco uscito anche su PS4, acclamato puzzle game narrativo dello scorso anno pubblicato da Humble, sviluppato da giovani australiani.
Pixel Art, bla bla, LGBT, bla bla, Zen, bla bla. 
Unpacking è un esponente di questo nuovo genere di giochi rilassanti, tranquilli e felici che vanno forte ultimamente. Non vedo l'ora di avere Dorfromantik sulla play. 
Seguiamo la vita di una persona, da bambina a donna matura, attraverso una serie di traslochi. 
Ogni livello comincia in una casa nuova (ma non sempre, ma non voglio fare spoiler): ci sono varie stanze, ci sono scatoloni; si aprono gli scatoloni e si cominciano a posizionare le cose, e il gioco è effettivamente molto furbo nel raccontare una storia solo attraverso questa azione. 
L'ho giocato con mia moglie, fatto straordinario, quindi merita il mio apprezzamento e plauso. 
Ciò detto: si finisce in un'ora, è ripetitivo, la storia è poco interessante. Visivamente è bello, ma la pixel art ha rotto il cazzo ed è veramente abusata; l'idea di gameplay è brillante, ma non ci sono variazioni ed è sempre la stessa che si ripete a oltranza. 
C'è una limitata possibilità di interagire con alcuni degli oggetti, ma è un gimmick senza utilizzo.
NOTA: c'è il platino. I trofei dipendono dal finire il gioco e dal posizionare determinate cose in un determinato posto.