Last of the Wolves: aka "Blood of the Wolves - Level 2". Seguito uscito lo scorso anno, ora che scrivo è il 2022.
Stesso regista e vari attori tornati nei ruoli già del primo film, ma l'assenza di Koji Yakusho è pesantissima.
Così pesante da far sembrare l'idea stessa di questo film, cattiva. 
La storia comincia 3 anni dopo la morte di Ogami: le varie famiglie Yakuza sono in pace, la violenza è diminuita e gli unici scontri sono a botte di business; il rookie del primo film, interpretato anche qui da Tori Matsuzaka è diventato una specie di reicarnazione di Ogami: ago della bilancia in tutte le negoziazioni, odiato dai capi della polizia, ossessionato dal mantenere la pace e proseguire nel lavoro del suo mentore. 
Tutto bene finché di prigione esce uno yakuza psicopatico. Classico yakuza psicopatico di quelli che in un paio d'ore diventano capi di tutto e l'unica cosa che desiderano è guerra totale, chaos e fiumi di sangue per le strade.
La sceneggiatura cerca di rendere interessante la storia eccitando il tema della corruzione nella polizia e creando un clima di assoluta sfiducia tra tutti i personaggi. Alcune cose sono ovvie: ci sono tradimenti prevedibili ore prima della sorpresa per nessuno. 
Crudo nelle scene di violenza, molto più del precedente, con grande ammontare di sangue, mutilazioni e trucchi prostetici: certi passaggi sfiorano il campo dello splatter. 
Si guarda ma è molto inferiore. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Stranamente il protagonista non muore, viene spromosso al rango più basso della polizia e spedito in campagna.