Crazy Samurai Musashi: Tak Sakaguchi e Yuji Shimomura nuovamente insieme dopo il superlativo Re:Born.
Soggetto di Sion Sono. 
Non la sceneggiatura, il soggetto. Il concept. 
Sì, perché questo è un concept movie... e magari non è esattamente un film.
NOTA: Sion Sono ha scritto un altro film con Tak Sakaguchi. Un film di ninja del 2018, Red Blade (è difficile da recuperare ma ci proverò).
Si racconta il famoso 'duello' tra Musashi e l'intero Clan Yoshioka: un centinaio di samurai, ma il conto varia a seconda della fonte.
Ci sono un po' di scene introduttive e un po' di scene d'epilogo, ma quello che importa realmente è un'unica scena di combattimento di 77 minuti senza tagli. 
Prima di raccontarla, un po' informazioni trovate online: la scena di 77 minuti è stata girata 9 anni fa ed è molto evidente, guardando il film, la differenza di età del protagonista tra quella scena e quelle aggiunte successivamente per trasformarla in un film. 
Secondo Japan Times, durante la scena Tak si ruppe un dito, qualche costola e alcuni denti: è uno dei tanti momenti della sua carriera in cui dichiarò di essersi ritirato. 
NOTA2: tecnicamente, ora che ci penso, Tak e Shimomura realizzarono questo filmato prima di Re:Born, dopo Death Trance.
NOTA3: perché tirare fuori questo filmato e montarci intorno un film dopo 9 anni? Probabilmente perché oggi, praticamente esiste un genere e un mercato per queste scene senza tagli: da Birdman a 1917, passando per Tom Yum Goong.
Secondo Tak, il body count alla fine del film sarebbe 588 a suo favore.
La scena è impressionante, Tak è un idolo e un mostro e un eroe, e in questa scena non ha particolare bisogno di recitare perché la stanchezza e la fatica fisica sono reali. 
Non è divertente. E' noioso. Ha i suoi momenti brillanti, ma alla lunga è eccessivamente ripetitivo.
Mano a mano che la scena procede, è possibile cominciare a distinguere gli espedienti studiati da Tak, il regista e gli stuntmen per realizzarla: ovviamente non ci sono centinaia di stuntmen, sono gli stessi che si riciclano nel corso della scena; se uno dei samurai attaccanti ha un orrendo parruccone, Tak lo colpirà in testa perché il parruccone orrendo è pieno di imbottitura. 
In una scena come questa, le misure di sicurezza sono decisamente al limite della legalità.
Se gli attaccanti e Tak si allontanano tra loro e il regista si pone in una sorta di campo lungo, i samurai cominceranno a correre verso Tak e lui farà uno zig zag tra le loro pance scoperte.
Sono convinto ci sia anche una sorta di color code per segnalare quali colpire all'addome e quali alle gambe, e certamente si parlava molto sul set: i vari attori chiamandosi e annunciando azioni e modalità.
Ci sono anche degli errori evidenti, tipo l'attore con il parruccone di cui sopra che lo perde mentre cade a terra. 
Il combattimento segue varie fasi, spostandosi lungo un ampio set che passa da una foresta a un villaggio, passando per ponti, strade e tornando a uno spiazzo. Durante la scena, ci sono momenti quando Tak si nasconde e beve, letteralmente si riposa intanto che gli altri samurai gli danno la caccia; le varie fasi della scena sono inframezzate da duelli contro nemici con un nome. 
Lo sviluppo narrativo della scena è decisamente ispirata a quello di un videogioco. 
C'è anche qualcosa dello Zatoichi di Kitano in questo film: alcune fasi sono contraddistinte da una particolare scelta musicale nella colonna sonora, e appaiono distintamente separate dalle altre e, in qualche modo, ricordano quei balletti del 2003.
E' ammirevole e cinematograficamente importante, ma non è divertente e parecchio un marone da guardare.
Tak e Shimomura sono dei grandi.