Tyll - Il Re, il Cuoco e il Buffone (Tyll, 2017): stando alla wikipedia, Daniel Kehlmann è uno dei più apprezzati scrittori tedeschi di successo.
Più interessante dell'autore, il personaggio centrale di questo libro.
Tyll Eulenspiegel (la scrittura del cognome esiste in varianti) non è, se capisco correttamente, una persona storicamente esistita. E' un personaggio ricorrente nella letteratura e altro intrattenimento tedesco dal 1500 circa.
La quintessenza del buffone medioevale. Un vagabondo che fa scherzi e insulta le persone, specialmente i potenti, forte del suo status intoccabile.
Sto cercando un equivalente italiano: qualcosa di ugualmente trasversale e presente dal teatro alla musica, dai fumetti ai romanzi, dai musei ai dipinti... stavo pensando a Dante, ma Dante è esistito.
Don Chisciotte? Non è italiano, ma più vicino. Ulisse? Greco. Enea? Decisamente meno ricorrente.
Niente: rinuncio.
Tyll è un romanzo non lineare che segue la storia del personaggio da bambino fino a vecchio, facendogli attraversare momenti fondamentali della storia tedesca e incontrare celebri personaggi (Guerra 30 Anni, Federico V, Gustavo II e altri): praticamente è Forrest Gump.
Kehlmann adotta un narratore inaffidabile che salta di persona e personaggio da un momento all'altro senza preavviso; mente e ri-racconta la stessa storia più volte in modo diverso offrendo scorci delle prospettive divergenti di alcuni dei suoi personaggi.
Il titolo italiano non è Tyll, nonostante sia estremamente, visibilmente leggibile sulla copertina: il titolo è Il Re il Cuoco e il Buffone. Il curatore ha trattato Tyll come fosse una raccolta di racconti e scelto di intitolare il romanzo selezionando uno di questi: è solo marginalmente rappresentativo del libro, ma non essendo Tyll famoso in Italia è comprensibile. Allo stesso tempo offre un'interpretazione della composizione narrativa che è palesemente corretta: Tyll si comporta come quei manga/vn giapponesi dove il protagonista è solo marginalmente presente nelle storie di altri personaggi.
Pensate a Kino, Mushishi e altri simili.
In questo romanzo, i veri protagonisti sono altri: ogni capitolo con i suoi, a volte ritornano e si reincontrano. Tyll è solo un elemento di disturbo, qualche volta motore dell'azione, altre volte semplice testimone irridente.
L'ho letto volentieri, non lo consiglio.
SPOILER SPOILER SPOILER
Tyll viene mostrato così vecchio da potersi considerare prossimo a fine carriera, ma rifiuta di ritirarsi e di morire. Il libro rimane aperto, il personaggio eterno.
Più interessante dell'autore, il personaggio centrale di questo libro.
Tyll Eulenspiegel (la scrittura del cognome esiste in varianti) non è, se capisco correttamente, una persona storicamente esistita. E' un personaggio ricorrente nella letteratura e altro intrattenimento tedesco dal 1500 circa.
La quintessenza del buffone medioevale. Un vagabondo che fa scherzi e insulta le persone, specialmente i potenti, forte del suo status intoccabile.
Sto cercando un equivalente italiano: qualcosa di ugualmente trasversale e presente dal teatro alla musica, dai fumetti ai romanzi, dai musei ai dipinti... stavo pensando a Dante, ma Dante è esistito.
Don Chisciotte? Non è italiano, ma più vicino. Ulisse? Greco. Enea? Decisamente meno ricorrente.
Niente: rinuncio.
Tyll è un romanzo non lineare che segue la storia del personaggio da bambino fino a vecchio, facendogli attraversare momenti fondamentali della storia tedesca e incontrare celebri personaggi (Guerra 30 Anni, Federico V, Gustavo II e altri): praticamente è Forrest Gump.
Kehlmann adotta un narratore inaffidabile che salta di persona e personaggio da un momento all'altro senza preavviso; mente e ri-racconta la stessa storia più volte in modo diverso offrendo scorci delle prospettive divergenti di alcuni dei suoi personaggi.
Il titolo italiano non è Tyll, nonostante sia estremamente, visibilmente leggibile sulla copertina: il titolo è Il Re il Cuoco e il Buffone. Il curatore ha trattato Tyll come fosse una raccolta di racconti e scelto di intitolare il romanzo selezionando uno di questi: è solo marginalmente rappresentativo del libro, ma non essendo Tyll famoso in Italia è comprensibile. Allo stesso tempo offre un'interpretazione della composizione narrativa che è palesemente corretta: Tyll si comporta come quei manga/vn giapponesi dove il protagonista è solo marginalmente presente nelle storie di altri personaggi.
Pensate a Kino, Mushishi e altri simili.
In questo romanzo, i veri protagonisti sono altri: ogni capitolo con i suoi, a volte ritornano e si reincontrano. Tyll è solo un elemento di disturbo, qualche volta motore dell'azione, altre volte semplice testimone irridente.
L'ho letto volentieri, non lo consiglio.
SPOILER SPOILER SPOILER
Tyll viene mostrato così vecchio da potersi considerare prossimo a fine carriera, ma rifiuta di ritirarsi e di morire. Il libro rimane aperto, il personaggio eterno.
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