The World of Kanako: questo film l'avevo già cominciato, ma credo di non averlo finito. Ricordavo l'inizio ma non il resto e sul blog non lo trovo, quindi non devo averlo finito di guardare.
Il penultimo film di Nakashima, il precedente a It Comes, del 2014.
Ogni volta che vedo un film con protagonista Koji Yakusho, sono sempre immediatamente spinto ad aprire la pagina di Kiyoshi Kurosawa e rammaricarmi della piega presa dal fu fantastico regista horror.
Il soggetto è molto semplice: ex-poliziotto alcolista e drogato, con allucinazioni, una ex-moglie e una figlia, disperato e distrutto viene contattato dalla ex-moglie perché la figlia 17enne è sparita. Inizia a indagare e scopre cose della figlia che avrebbe preferito continuare a ignorare.
La sceneggiatura è molto complessa: il protagonista non è un detective alcolista qualsiasi, è decisamente ben aldilà dell'asticella dello standard per la categoria.
Un esempio recente e abbastanza calzante, potrebbe essere il defunto-troppo-presto Detective Sax di Chris Meloni nell'adattamento tv di Happy!.
La narrazione degli eventi non è lineare, ci sono molti flashback, ma è soprattutto l'editing a rendere espressiva la storia: le allucinazioni del protagonista sono parte integrante della rappresentazione, e non vengono segnalate in quanto tali, quindi c'è sempre una forma di dubbio su cosa stia succedendo.
La figlia, Nana Kotatsu, è il classico angelico demone: il film è vecchio ma non insisterò qui sulla caratterizzazione del personaggio.
C'è più di una semplice vibrazioni da film di vendetta coreano nello stile complessivo adottato dal regista nella realizzazione di World of Kanako: farsi venire in mente Old Boy è praticamente un tutt'uno con le prime scene lunghe di Yakusho.
E' tratto da un romanzo.
Tutti i personaggi della storia sono sufficientemente disprezzabili da rendere difficile... beh, in sintesi: 'difficile' guardare il film.
E' uno di quei film di suprema (auto)distruzione dove il pozzo è una spirale discendente senza fondo e frenetica: la completa assenza di personaggi carismatici, a parte il piccolo ma divertente ruolo di Tsumabuki (poliziotto ex-kouhai del protagonista), aggrava, però, una narrazione già pesante e inutilmente frustrante, trasformando il film in un'esperienza faticosa e spiacevole.
Ci sono dei lampi di genio.
I titoli di testa alla Shaft, black(s)exploitation anni '70 sono fenomenali.
Yakusho è un attore di limpida qualità e nei suoi momenti, per tornare a quanto sopra, più alla Sax è una simpatica, folle e violenta, canaglia. Non dura: i pochi momenti accattivanti sono rasi al suolo dagli eccessi e da alcun tratti distintivi della società nipponica che ci (noi occidentali) derubano di qualsiasi simpatia verso il personaggio.
Il finale è un grande meh: il destino finale di Kanako è quasi un after thought. Arrivati alla fine del film non è quasi necessario svelarlo, e non suscita interesse; il destino finale del padre, invece, è quello di... boh, self delusion?
Ho ancora da guardare Confessions, ma ci vorrà qualche giorno prima che decida di affrontarlo.
SPOILER SPOILER SPOILER
Kanako è stata uccisa tempo prima, immagino al momento della scomparsa da casa, dall'insegnante che appare brevemente a inizio film perché tra le giovani fatte prostituire c'era sua figlia.
Ah, Kanako è una super stronza senza emozioni, psicopatica e sociopatica, che tiene tutti per le palle fa drogare e prostituire minorenni con persone importanti e ricomincia.
Il penultimo film di Nakashima, il precedente a It Comes, del 2014.
Ogni volta che vedo un film con protagonista Koji Yakusho, sono sempre immediatamente spinto ad aprire la pagina di Kiyoshi Kurosawa e rammaricarmi della piega presa dal fu fantastico regista horror.
Il soggetto è molto semplice: ex-poliziotto alcolista e drogato, con allucinazioni, una ex-moglie e una figlia, disperato e distrutto viene contattato dalla ex-moglie perché la figlia 17enne è sparita. Inizia a indagare e scopre cose della figlia che avrebbe preferito continuare a ignorare.
La sceneggiatura è molto complessa: il protagonista non è un detective alcolista qualsiasi, è decisamente ben aldilà dell'asticella dello standard per la categoria.
Un esempio recente e abbastanza calzante, potrebbe essere il defunto-troppo-presto Detective Sax di Chris Meloni nell'adattamento tv di Happy!.
La narrazione degli eventi non è lineare, ci sono molti flashback, ma è soprattutto l'editing a rendere espressiva la storia: le allucinazioni del protagonista sono parte integrante della rappresentazione, e non vengono segnalate in quanto tali, quindi c'è sempre una forma di dubbio su cosa stia succedendo.
La figlia, Nana Kotatsu, è il classico angelico demone: il film è vecchio ma non insisterò qui sulla caratterizzazione del personaggio.
C'è più di una semplice vibrazioni da film di vendetta coreano nello stile complessivo adottato dal regista nella realizzazione di World of Kanako: farsi venire in mente Old Boy è praticamente un tutt'uno con le prime scene lunghe di Yakusho.
E' tratto da un romanzo.
Tutti i personaggi della storia sono sufficientemente disprezzabili da rendere difficile... beh, in sintesi: 'difficile' guardare il film.
E' uno di quei film di suprema (auto)distruzione dove il pozzo è una spirale discendente senza fondo e frenetica: la completa assenza di personaggi carismatici, a parte il piccolo ma divertente ruolo di Tsumabuki (poliziotto ex-kouhai del protagonista), aggrava, però, una narrazione già pesante e inutilmente frustrante, trasformando il film in un'esperienza faticosa e spiacevole.
Ci sono dei lampi di genio.
I titoli di testa alla Shaft, black(s)exploitation anni '70 sono fenomenali.
Yakusho è un attore di limpida qualità e nei suoi momenti, per tornare a quanto sopra, più alla Sax è una simpatica, folle e violenta, canaglia. Non dura: i pochi momenti accattivanti sono rasi al suolo dagli eccessi e da alcun tratti distintivi della società nipponica che ci (noi occidentali) derubano di qualsiasi simpatia verso il personaggio.
Il finale è un grande meh: il destino finale di Kanako è quasi un after thought. Arrivati alla fine del film non è quasi necessario svelarlo, e non suscita interesse; il destino finale del padre, invece, è quello di... boh, self delusion?
Ho ancora da guardare Confessions, ma ci vorrà qualche giorno prima che decida di affrontarlo.
SPOILER SPOILER SPOILER
Kanako è stata uccisa tempo prima, immagino al momento della scomparsa da casa, dall'insegnante che appare brevemente a inizio film perché tra le giovani fatte prostituire c'era sua figlia.
Ah, Kanako è una super stronza senza emozioni, psicopatica e sociopatica, che tiene tutti per le palle fa drogare e prostituire minorenni con persone importanti e ricomincia.
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