It Comes: film giapponese totale. Assolutamente indescrivibile (è un casino). C'è tutto: è un horror di quelli con i capelli neri e i bambini, è un horror di quelli splatter e gore, è un horror di quelli psicologici. C'è una scena di sesso. C'è azione taoista. Commento sociale. Estetica anime. Comicità demenziale.
E' un gigantesco, lunghissimo ed eccentrico ibrido di generi e influenze: un bordello colorato e imprevedibile da grattarsi la testa perplessi più di una volta. Appena sembra di poterlo identificare, cambia tono e registro e si trasforma.
E' così squisitamente giapponese.
Mia moglie lo stava apprezzando molto, poi c'è stata una svolta di troppo e me la sono persa.
Io l'ho trovato incredibile e fantastico.
Il titolo originale è 'kuru' e significa circa lo stesso di quello internazionale.
Un uomo è perseguitato da un mostro.
La storia si sviluppa lungo un periodo di 2-3 anni: la persecuzione dell'uomo coinvolge la moglie e la figlia, amici e colleghi, poi un faccendiere underground e la sua amante sensitiva, poi la sorella della sensitiva... ed è a questo punto che il film aggiunge fantascienza, cospirazione e fantasy.
E' l'ultimo film (2018) dell'eclettico Tetsuya Nakashima.
Protagonisti sono Junichi Okada, che ultimamente vediamo di continuo, Nana Komatsu (anche lei), Satoshi Tsumabuki, Haru Kuroki (che rivedrò a breve insieme a Okada in Samurai's Promise), Takako Matsu da poco in Masquerade Hotel.
E' un film ad alto budget.
Non saprei cosa aggiungere: descrivere la trama più di quanto già detto sarebbe a detrimento del film e dei suoi innumerevoli colpi di scena e passaggi poco sensati; il cast di attori è sontuoso; il regista è visivamente accattivante e appartiene a quella sempre più rara genia di artisti giapponesi fuori dagli schemi.
Era da tempo che non guardavo un film giapponese così pieno di tutti quelle contraddizioni tra arte e pop che ne hanno contraddistinto alcuni dei migliori decenni: questo film mi fa tornare alla fine degli anni '90, primi anni del nuovo millennio, quando era il massimo del cool in Giappone realizzare un film espressivo, magari privo di senso, ma visivamente e narrativamente fuori dal comune.
It Comes è tutto questo e anche di più: è eccessivo ed esagerato e per questo imperdibile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Alla fine muoiono tutti tranne la bambina, la sorella minore e il suo compagno.