The Toys That Made Us S03: è la terza e, probabilmente, ultima stagione della serie di documentari dedicati, essenzialmente, ai giocattoli degli anni '80. Annunciata 'a sorpresa' nell'estate del 2018 dopo il successo popolare del primo ciclo. Le stagioni 1 e 2 sono essenzialmente un blocco unico realizzato in un singolo sforzo produttivo.
Questa terza stagione bara un po'.
Il fulcro della serie sono gli anni '80 e i giochi divenuti famosi e mitici in quella fortunata decade: come avevamo visto nelle stagioni precedenti, le idee alla base di questi giochi erano, spesso, provenienti ed evoluzioni di cose già esistenti negli anni precedenti, e in certi casi, a loro volte riprese e rinnovate negli anni successivi. Nelle stagioni precedenti, quindi, ci potevano essere lunghi segmenti dedicati agli anni '60 e '70, o '90 e '00.
Il fulcro, però, erano sempre e solo gli anni '80.
I quattro episodi di questa terza stagione, invece, hanno una più marcata connotazione moderna.
Non stupisce: si parla di giochi che non erano stati selezionati nel primo ciclo, probabilmente proprio per questo motivo.
La terza stagione è composta da giochi che nascono originalmente negli anni '80, senza pregressi: sono giochi 'nuovi' rispetto a quelli delle stagioni precedenti, e sono senza soluzioni di continuità o calo di successo presenti ancora oggi.
Teenage Mutants Ninja Turtles: nate da un fumetto indie del 1984, il documentario segue quasi di più la vicenda del duo dei creatori che quello dei giocattoli; i Power Rangers, ovvero il primo esempio di quella pessima/originale idea americana di prendere prodotti giapponesi e americanizzarli trasformandoli ed eseguendo odiosi e disturbanti collage: il caso dei Power Rangers è particolare, meno rivoltante di Robotech o Voltron, perché assunse una connotazione propria e caratterizzata. Anche in questo caso, tuttavia, il documentario è più dedicato alla storia di Saban che a quella dei giocattoli.
Il terzo episodio è sui My Little Pony: certamente celebri e di grande successo negli anni '80, certamente più celebri e di maggiore successo nella loro riedizione Friendship is Magic del 2010: qui si parla quasi esclusivamente di giocattoli, ma sono giocattoli più famosi oggi di allora.
L'ultimo episodio è sui giocattoli del Wrestling in senso lato: è un episodio molto diverso dagli altri e, un po' come i primi di questa stagione, è più interessato alla storia del Wrestling professionistico che ai giocattoli realizzati: è più la storia dello scontro tra McMahon e Ted Turner.
Tutti gli episodi sono realizzati con il solito e pregevole misto di umorismo, interviste, ricostruzioni e grafiche cartoon.
La terza stagione aggiunge e non toglie al complesso della serie, ma spinge un po' i bordi di quello che era il concept per farvi rientrare prodotti di generazioni successive.
Questa terza stagione bara un po'.
Il fulcro della serie sono gli anni '80 e i giochi divenuti famosi e mitici in quella fortunata decade: come avevamo visto nelle stagioni precedenti, le idee alla base di questi giochi erano, spesso, provenienti ed evoluzioni di cose già esistenti negli anni precedenti, e in certi casi, a loro volte riprese e rinnovate negli anni successivi. Nelle stagioni precedenti, quindi, ci potevano essere lunghi segmenti dedicati agli anni '60 e '70, o '90 e '00.
Il fulcro, però, erano sempre e solo gli anni '80.
I quattro episodi di questa terza stagione, invece, hanno una più marcata connotazione moderna.
Non stupisce: si parla di giochi che non erano stati selezionati nel primo ciclo, probabilmente proprio per questo motivo.
La terza stagione è composta da giochi che nascono originalmente negli anni '80, senza pregressi: sono giochi 'nuovi' rispetto a quelli delle stagioni precedenti, e sono senza soluzioni di continuità o calo di successo presenti ancora oggi.
Teenage Mutants Ninja Turtles: nate da un fumetto indie del 1984, il documentario segue quasi di più la vicenda del duo dei creatori che quello dei giocattoli; i Power Rangers, ovvero il primo esempio di quella pessima/originale idea americana di prendere prodotti giapponesi e americanizzarli trasformandoli ed eseguendo odiosi e disturbanti collage: il caso dei Power Rangers è particolare, meno rivoltante di Robotech o Voltron, perché assunse una connotazione propria e caratterizzata. Anche in questo caso, tuttavia, il documentario è più dedicato alla storia di Saban che a quella dei giocattoli.
Il terzo episodio è sui My Little Pony: certamente celebri e di grande successo negli anni '80, certamente più celebri e di maggiore successo nella loro riedizione Friendship is Magic del 2010: qui si parla quasi esclusivamente di giocattoli, ma sono giocattoli più famosi oggi di allora.
L'ultimo episodio è sui giocattoli del Wrestling in senso lato: è un episodio molto diverso dagli altri e, un po' come i primi di questa stagione, è più interessato alla storia del Wrestling professionistico che ai giocattoli realizzati: è più la storia dello scontro tra McMahon e Ted Turner.
Tutti gli episodi sono realizzati con il solito e pregevole misto di umorismo, interviste, ricostruzioni e grafiche cartoon.
La terza stagione aggiunge e non toglie al complesso della serie, ma spinge un po' i bordi di quello che era il concept per farvi rientrare prodotti di generazioni successive.
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