Otorimonogatari (Id, 2011): decimo libro giapponese, undicesimo nell'edizione inglese. Contiene la famigerata storia Nadeko Medusa.
Nadeko narra e, come nei precedenti volumi con un narratore diverso da Koyomi, la differenza con la versione animata è particolarmente spiccata.
Nadeko parla di sé in terza persona. Utilizza la 'i' minuscola per il pronome personale 'io' (in inglese) a esprimere il suo complesso d'inferiorità e... vari altri complessi. Artisticamente è il libro più complesso nella serie, quello dove l'autore si è dovuto più impegnare: diversamente dall'anime, qui Nadeko è evidentemente matta da legare fin da principio, e scrivere dalla prospettiva di un personaggio pazzo è molto difficile.
Può anche essere non molto divertente.
E' probabilmente il Monogatari piaciutomi di meno, ma soprattutto perché non amo particolarmente il personaggio.
Il passaggio migliore è la lunga scena del dialogo con Tsukihi, una rara scena con la minore delle sorelle minori di Koyomi come protagonista. Lo colloco molto in alto tra i vari famosi dialoghi della serie.
I prossimi due sono certamente tra i miei più attesi.