Ultraman: seria animata in cg del 2019 voluta e distribuita da Netflix. Tredici episodi: ha avuto un buon successo iniziale (è online dal primo aprile), ma è decisamente troppo presto perché Netflix si impegni ufficialmente nell'autorizzazione di una seconda stagione. C'è una specie di finale ma, ovviamente, molte trame rimangono in sospeso.
Non sono un esperto di Ultraman, l'ho sempre trovato inferiore ai miei amati (un tempo) Kamen Rider.
Il personaggio nasce nel 1966 e, pur non essendo il primo, è quello a lanciare il genere tokusatsu e a stabilirne le caratteristiche principali. Questa serie animata, però, è l'adattamento di un manga ancora in corso iniziato nel 2011 che offre una versione un po' diversa rispetto al classico.
I personaggi non diventano giganti e indossano armature super tecnologiche: conseguentemente sembrano proprio dei Kamen Rider, o dei Gatchaman o altro del genere.
E' Ultraman ma, allo stesso tempo, manca proprio una delle caratteristiche visuali salienti del personaggio.
L'anime è prodotto da Production IG in collaborazione con Sola Digital Arts... e sono decisamente questi ultimi a fare il grosso del lavoro: non è un caso che questo Ultraman assomigli tanto ad altre loro produzioni (il film animati di Starship Troopers).
Quando i personaggi sono in armatura: grandi combattimenti, bellissimi effetti e lusso vissivo.
Quando i personaggi sono senza armatura: rpg da PS3 o Vita (sono infatti uguali al recentemente rilasciato remaster di Trail of Cold Steel 3), effetto cubettoso tipo Minecraft.
La regia è ufficialmente, tenetevi forte, una collaborazione tra Kenji Kamiyama e Shinji Aramaki: boom! I migliori registi in forza a Production IG e divinità tutelari dell'animazione giapponese.
...anche in questo caso, come per l'animazione, viene il sospetto che il loro contributo sia stato poco più che depositare la firma su qualche documento.
Non è una brutta serie, anzi è divertente: comincia lenta, che per una serie d'azione di 13 episodi è una cazzata, ma finisce forte con un crescendo riuscito e l'introduzione senza sosta di personaggi e situazioni nuove.
La storia, come dicevo, segue quella del manga (che si trova): è un seguito ufficiale della prima serie tv ambientato 30 anni dopo circa.
Il figlio del precedente Ultraman scopre di aver ereditato i poteri del padre (riassumo molto) e si trova, a 17 anni, a raccogliere il mantello eroico del padre e combattere contro una rinnovata presenza aliena sulla Terra.
In realtà, si scopre molto presto, la presenza aliena non è mai esattamente cessata e la situazione terrestre è praticamente identica a quella di Men In Black: gli alieni sono tra noi, il governo li tiene nascosti ed è diplomaticamente connesso con alleanze spaziali.
C'è il villain della settimana ma c'è anche una trama più articolata che getta ombre su chi siano i veri cattivi della storia.
Ultraman 'base' viene presto affiancato da Ultraseven e Ultraman Ace, e c'è Ultraman Jack già pronto a inserirsi nella prossima stagione.
Il fatto che non sia esattamente come l'Ultraman originale lo rende più accettabile e credibile all'estero, più contemporaneo e apprezzabile; il fatto che non lo sia lo rende però simile a molte altre produzioni animate del genere.
La sceneggiatura non è brillante, ma l'azione compensa ampiamente.
Si guarda volentieri ed è certamente in alto nella classifica degli anime di Netflix.